Gli esempi più innovativi di architettura in laterizio nel mondo sono stati premiati da Wienerberger nell’ambito del Grand Prize dell’ottava edizione dei Wienerberger Brick Award. A vincere a pari merito le Westkaai Towers 5 e 6, in Belgio, di Tony Fretton Architects e il Kunstmuseum Basel Extension, in Svizzera, di Christ & Gantenbeinkkk.
Il Wienerberger Brick Award è premio biennale volto a eleggere le migliori nuove idee progettuali realizzate in laterizio. Quest’anno hanno partecipato quasi 600 progetti candidati e provenienti da 44 Paesi differenti; i cinque vincitori sono stati scelti tra una rosa di 50 finalisti dalla giuria composta da cinque architetti di fama internazionale: Anne Kaestle (Duplex Architekten, Germany), Jonathan Sergison (Sergison Bates architects, UK), Marc Mimram (Marc Mimram Architecture, France), Stephan Ferenczy (BEHF Corporate Architects, Austria), Vladimir Arsene (Westfourth Architecture, Romania).
I premiati, suddivisi in cinque categorie, si sono distinti per lungimiranza, audacia e creatività. «I progetti presentati quest’anno hanno impressionato la giuria per il loro spirito innovativo e per la loro qualità. Rappresentano concept architettonici audaci e creativi per ambienti e spazi sostenibili e lungimiranti; tutto questo tenendo sempre presente il punto di riferimento più importante in architettura, l’individuo. Quando si crea un nuovo spazio vitale, l’attenzione primaria deve essere sempre rivolta alle persone e ai loro bisogni. Siamo orgogliosi che così tanti progetti innovativi rispondano alle più attuali sfide della società utilizzando materiali da costruzione in ceramica per creare ambienti vivibili e accessibili», ha commentato Heimo Scheuch, ceo di Wienerberger.
Wienerberger Brick Award 2018: i vincitori
Ecco i vincitori dei Wienerberger Brick Award 2018:
GRAND PRIZE
Categoria Living Together: Westkaai Towers 5 e 6 di Tony Fretton Architects. Le due torri, situate ad Anversa in Belgio, fanno parte di un più ampio progetto residenziale all’interno di un nuovo quartiere a uso misto. L’utilizzo dei laterizi crea un’architettura monumentale complessiva che racchiude in sé le facciate individuali di ciascuna torre.
Categoria Sharing public spaces: Kunstmuseum Basel Extension, ampliamento del Museo delle Belle Arti di Basilea realizzato da Christ & Gantenbein. Un nuovo corpo architettonico in mattoni grigi, collegato attraverso una sala sotterranea all’edificio principale, le cui facciate frastagliate si caratterizzano per la presenza di incisioni a rilievo in cui trovano spazio luci a LED che informano i passanti sulle mostre in corso nel museo.
Categoria Feeling at home: Atlas House dello studio olandese Monadnock. In un piccolo appezzamento di terreno, a Eindhoven, nei Paesi Bassi, uno spazio abitativo privato distribuito su tre piani è un buon esempio per dimostrare come si possano costruire abitazioni confortevoli e di alto livello anche su piccola scala. Le murature, sia interne sia esterne, sono accuratamente definite nei loro particolari e si adattano perfettamente alla struttura della casa.
Categoria Working together: Terra Cotta Studio dello studio vietnamita Tropical Space. A Dien Phuong, in Vietnam, ai piedi del fiume, sorge lo studio-abitazione di una famosa artista locale che lavora la ceramica: un cubo di mattoni protetto dalle inondazioni da una recinzione di bambù. A catturare l’attenzione è la trama della facciata, caratterizzata da un’insolita perforazione che permette al vento di soffiare sulle opere d’arte e raffreddare così naturalmente l’area di lavoro.
Categoria Building Outside the box: Värtan Bioenergy CHP Plant di Stoccolma, progetto realizzato in Svezia da U.D. Urban Design & Gottlieb Paludan Architects, che hanno rivestito la parte esterna della struttura con una facciata curva composta da elementi ceramici verticali. L’edificio include il più grande impianto del mondo di cogenerazione urbano alimentato a biocombustibile che contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2 della città.
SPECIAL PRIZE
Categoria Sharing Public Spaces: San Bernardo Chapel nella Pampa argentina. Dedicata al santo patrono di una piccola comunità locale vicina al luogo dove è stata eretta, la cappella è stata realizzata da Nicolás Campodonico Estudio, in un’area dove non sono disponibili né acqua corrente né elettricità. Solo la luce del sole e la natura circostante imprimono un’aurea di sacralità all’edificio: una volta al giorno, la luce del sole, irradiando due pali di legno, ombreggia sulla parete est della cappella una croce cristiana.
Categoria Building Outside the box: intervento di ristrutturazione della vecchia chiesa di Vilanova de la Barca a Leida, in Spagna, realizzato da AleaOlea architecture & landscape. Il progetto The Old Church of Vilanova de la Barca ha visto protagonista una chiesa del XIII secolo, distrutta durante la Guerra Civile Spagnola, la cui ristrutturazione si è basata su un approccio insolito per trattare il delicato tessuto storico dell’edificio, in un dialogo unico tra passato e presente che mette in mostra la versatilità e la flessibilità dei laterizi.