Visioni di bio design: guadagno e cicli ecologici, biodiversità

Nel panorama del design sostenibile, Barbara Pollini – designer e docente alla Naba di Milano – emerge come una figura chiave, una visionaria che ridefinisce il nostro approccio ai materiali, alle costruzioni e alla resilienza urbana.

Il suo lavoro, che spazia da “Generative and Bioreceptive Design” (2023) a “Bioreceptive interfaces for biophilic urban resilience” (2023), dimostra un impegno profondo verso un futuro sostenibile e rigenerativo. Pollini non si limita a creare materiali sostenibili, ma riconsidera l’intero ciclo di vita dei materiali che usiamo.

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Il suo studio su “From food waste to circular materials for design” (2023) esemplifica questo approccio, trasformando i rifiuti alimentari in preziosi materiali di design. Questo metodo circolare è fondamentale per ridurre gli sprechi e promuovere la sostenibilità nel design.

In “Design Resistance. Material Solutions for Local Remoteness” (2023), Pollini si concentra su materiali e soluzioni locali, sottolineando l’importanza di adattare le pratiche di design a specifici ambienti e comunità. Questa localizzazione non solo riduce l’impronta di carbonio, ma garantisce anche che i progetti siano più in sintonia con le esigenze e le culture locali.

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Design biopercettivo

Il suo lavoro sul design bioricettivo è particolarmente innovativo. Pollini propone di creare superfici e materiali che incoraggiano la crescita di microorganismi, piante o altri sistemi viventi.

Questo approccio non solo migliora l’estetica e la connessione emotiva con l’ambiente, ma contribuisce anche alla resilienza urbana, alla purificazione dell’aria e alla biodiversità. Anche il contributo di Pollini all’educazione è significativo.

Integrando sostenibilità e biodesign nei curricoli di design, come in “Teaching sustainability through materials” (2022), sta formando la prossima generazione di designer, dotandoli delle conoscenze e competenze per continuare verso un futuro più sostenibile.

Sistemi umani ed ecologici

Uno degli aspetti più intriganti del suo lavoro è l’enfasi sui materiali biodesignati per la guarigione. In “Healing materialities from a biodesign perspective” (2022), esplora come i materiali biodesignati possano contribuire alla transizione verso la sostenibilità, aprendo nuove possibilità per un design in armonia con i sistemi umani ed ecologici.

Le implicazioni del lavoro di Pollini per il futuro della scienza dei materiali, dell’architettura e della pianificazione urbana sono profonde. Nel contesto di crisi ambientali, il suo approccio rigenerativo ed etico al design offre un modello per una coesistenza più sostenibile, resiliente e armoniosa con il nostro ambiente naturale.

Mentre le città  continuano a crescere ed evolversi, i principi di Barbara Pollini giocheranno senza dubbio un ruolo cruciale nella loro formazione. Il suo lavoro non si limita a creare materiali sostenibili; mira a promuovere una nuova cultura dei materiali che rispetti ed esalti il mondo naturale.

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