Dopo aver avviato i lavori di bonifiche e scavo nell’area dello Scalo di Porta Romana dedicata al Villaggio Olimpico Invernale 2026, con l’assegnazione del permesso di costruire le attività di cantiere proseguono con un anticipo di quattro mesi rispetto al cronoprogramma.
«Dopo aver superato lo scoglio dei ricorsi si sta procedendo rapidamente con tutti i passaggi necessari. Quello appena avvenuto è fondamentale, la firma delle convenzioni tra il Comune e gli operatori, e il rilascio del permesso di costruire. Come già emerso nelle recenti visite del CIO a Milano, questo dimostra il lavoro intenso che stiamo portando avanti per le Olimpiadi 2026 e il pieno rispetto delle tempistiche prefissate», ha affermato Giancarlo Tancredi, Assessore alla Rigenerazione Urbana, Comune di Milano.
L’obiettivo è quello di consegnare il Villaggio Olimpico alla Fondazione Milano Cortina entro la scadenza prevista di luglio 2025: i lavori di costruzione inizieranno a gennaio 2023, mentre le opere di scavo e paratie saranno completate entro il mese di febbraio.
«L’avvio dei lavori del Villaggio Olimpico allo Scalo di Porta Romana conferma quanto avevamo previsto dopo l’acquisizione dell’area da parte del Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” gestito da Coima e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo Coima ESG City Impact. Eravamo certi che l’acquisizione avrebbe consentito di rispettare la tempistica per la realizzazione del Villaggio Olimpico e così è stato. Dopo i giudizi positivi espressi dal Cio durante l’ultima visita dei suoi Commissari, qualche settimana fa, si compie un altro passo importante verso le Olimpiadi 2026», sottolinea Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia.
Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill – SOM, il Villaggio Olimpico rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana. Dopo l’evento, lo spazio sarà restituito alla comunità attraverso la trasformazione nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, con circa 1.700 posti letto. Oltre allo studentato, attorno al parco centrale progettato dall’architetto Michel Desvigne sorgeranno residenze, uffici, e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana. I lavori di costruzione sono stati affidati al raggruppamento composto da Impresa CEV, Grassi e Crespi e Milani.
Il Villaggio Olimpico punta a raggiungere i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building) e consentire l’integrazione, nel futuro quartiere, degli spazi fisici e dei servizi minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali. I materiali usati saranno selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili. Più del 60% dell’energia sarà prodotta grazie all’installazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti solari termici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento/raffrescamento.
Come previsto dal Masterplan “Parco Romana”, il Villaggio sarà posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo e garantirà continuità con le funzioni esistenti e l’equilibrio generale del quartiere.
Lo sviluppo dello Scalo di Porta Romana sarà finanziato da Intesa Sanpaolo, che supporterà Coima (che si occuperà della componente residenziale libera e agevolata con destinazione di edilizia residenziale sociale), Covivio (che curerà lo sviluppo di uffici di nuova generazione nel quadrante orientale) e Prada Holding (interessata soprattutto alla qualità del parco per realizzare un edificio a uso laboratorio e uffici) nell’operazione attraverso un “Sustainability-linked Loan”di oltre 250 milioni di euro volto a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard ESG.
Il progetto dello Scalo di Porta Romana è regolato dall’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 di cui sono parte Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1 milione e 250 mila mq, di cui circa 200 mila rimarranno a funzione ferroviaria. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa.
«La vendita dello Scalo di Porta Romana rappresenta una pietra miliare nel percorso di rigenerazione urbana dei sette scali ferroviari oggetto dell’Accordo di Programma siglato nel 2017. Procediamo verso l’obiettivo di restituire ai cittadini circa un milione di metri quadri, ricucendo tra loro parti di città attualmente separate dall’infrastruttura ferroviaria. Il progetto per la valorizzazione dell’area rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra soggetti pubblici e privati e rispetta i più elevati standard di sostenibilità ambientale, coerentemente con la mission e i driver che guidano l’attività del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane. In linea con il cronoprogramma condiviso, sono stati avviati i lavori per la realizzazione del Villaggio Olimpico e Paralimpico, con l’obiettivo di consegnare l’opera in tempo per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026», è il commento di Umberto Lebruto, CEO FS Sistemi Urbani, società capofila del Polo Urbano del Gruppo FS Italiane.