Con il parere positivo di Arera e la firma del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Frattin, le cosiddette condizionalità green sono legge per decreto. Il testo – decreto ministeriale 256 del 10 luglio 2024 – stabilisce infatti quali devono essere gli obblighi di diagnosi energetica che le aziende energivore devono rispettare per ricevere le agevolazioni e beneficiare quindi degli aiuti di Stato. Aiuti e agevolazioni in bolletta che devono però essere destinati al finanziamento delle fonti rinnovabili.
I dettagli del decreto
Il decreto stabilisce chiaramente quali sono le condizionalità green che le imprese sono tenute a soddisfare:
- dare attuazione agli interventi di efficientamento energetico previsti dalla diagnosi che abbiano un tempo di ritorno inferiore ai tre anni
- realizzare un investimento proporzionato all’agevolazione
- coprire almeno il 30% dei consumi con energia da fonti che non emettono carbonio
- investire almeno il 50% dell’agevolazione in progetti per la riduzione di emissioni di gas serra.
In particolare, la copertura dei consumi deve avvenire attraverso una delle seguenti modalità:
- autoproduzione di energia elettrica effettuata in sito o nella sua prossimità
- acquisto di energia elettrica attraverso contratti a termine conclusi con produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili
- acquisizione e annullamento di garanzie di origine.
Il lavoro si completa
Con il decreto si completa il quadro delle regole riguardanti la misura agevolativa per le imprese a forte consumo di energia elettrica. Una misura introdotta dal decreto 131 del 2023, in linea con le nuove linee guida sugli aiuti di Stato.
Il testo è frutto del lavoro congiunto del ministero con Gse, Enea e Ispra, oltre che di un ampio confronto con le imprese interessate. Il prossimo passo è ora l’apertura della sessione suppletiva, per l’anno 2024, del portale gestito da Csea per l’iscrizione dell’elenco delle imprese energivore.
Gilberto Pichetto Frattin | Ministro dell’Ambiente e dello sviluppo energetico
Questo provvedimento trova un punto di equilibrio tra la necessità di garantire competitività a chi opera in settori esposti a forte concorrenza internazionale e quella di proseguire sulla strada della decarbonizzazione: offriamo insomma alle imprese energivore un orizzonte di efficacia e certezza nelle scelte d’investimento.