Una Passivhaus sulle rocche del Roero

Siamo a Vezza d’Alba, in provincia di Cuneo. Qui, sulle “rocche” del Roero, un intervento su un vecchio edifico rurale ha permesso l’edificazione di una casa passiva nZEB. Il progetto, a cura dell’architetto Maria Grazia Novo, è stato mirato al mantenimento della semplicità estetica della cascina urbana, coniugato con l’efficienza energetica di una moderna casa passiva. L’edificio esistente, tuttavia, non consentiva un intervento di riqualificazione in linea con le normative antisismiche, per cui si è deciso di procedere con la demolizione e con la successiva ricostruzione, mantenendo vive le caratteristiche del precedente fabbricato attraverso l’utilizzo degli stessi materiali: legno, ferro e mattone.

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«Più è semplice il volume e più risulta facile: qui ho voluto far confluire anni di esperienza Passivhaus in un progetto con struttura mista, pur mantenendo un volume semplice: la mia sfida è stata quella di superare il test nonostante la difficoltà nell’accostamento dei diversi materiali», spiega l’architetto.

Il progetto Passivhaus di Vezza d’Alba

La caratteristica aia della cascina era in stato di abbandono, mentre le altre aree dedicate all’attività contadina (cantina, stalla, fienile) erano adibite a garage. L’edificio a pianta rettangolare, era costituito da un volume unitario, con articolazioni in altezza, che dipendevano dalle integrazioni che nel tempo si erano aggiunte. Dopo l’intervento il blocco residenziale è stato disposto su due piani collegati da una scala interna realizzata in ferro con pedate in pietra.

Il piano terra ospita un open space con soggiorno e cucina a vista, e una zona cuscinetto orientata a nord adibita a lavanderia/locale tecnico, con antibagno, bagno e guardaroba. La zona giorno, completamente esposta a sud, presenta un’ampia vetrata lunga circa 9 metri e oscurata sia da frangisole in alluminio esterni che da un pergolato con tende mobili, per evitare il surriscaldamento durante la stagione estiva.

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Il primo piano ospita invece le camere da letto: una camera padronale, due camere singole, un disimpegno e un bagno. In questi ambienti il tetto in legno è a vista e le altezze interne superano i 2,70 metri. Per scelta progettuale non sono stati realizzati balconi sporgenti e le bucature perimetrali sono state studiate per dare il giusto apporto solare e illuminotecnico all’edificio.

Lana di roccia Rockwool per il cappotto e la copertura

Trattandosi di una casa passiva, grande attenzione è stata posta alla porre la coibentazione. L’isolamento è infatti continuo già a partire dal basamento.

L’edificio è costituito da una platea di fondazione, realizzata sopra uno strato isolante e presenta una struttura mista in cemento armato, travi HEB e solaio in legno. Proprio il solaio in legno con le travi Heb ha permesso all’edificio di assumere una struttura snella e di ridurre gli spessori delle stratigrafie, aumentando le luci nell’open space.

Il tetto, in legno a due falde con copertura in coppi alla piemontese, presenta una doppia struttura per garantire la continuità dell’isolamento in copertura con l’isolamento a cappotto sui muri perimetrali. Lo spessore dei muri perimetrali (compreso il cappotto) è di 55 centimetri.

In questa casa passiva l’involucro è stato interamente rivestito con il sistema di isolamento termico a cappotto REDArt© a base di lana di roccia. Il sistema garantisce elevate prestazioni termiche per un comfort ottimale in estate e in inverno e ottime prestazioni acustiche. Assicura inoltre un’eccellente protezione dal fuoco (Euroclasse A1), si adatta facilmente alla geometria dell’edificio, mantiene la stabilità dimensionale nel tempo ed è traspirante al vapore. Inoltre si combina a una notevole varietà estetica di finiture: in questo caso è stata scelta una tonalità chiara, che crea un contrasto efficace con le parti in legno della struttura.

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Per l’isolamento della copertura é stato inoltre scelto il pannello in lana di roccia Rockwool Fitrock Energy Plus (234), per le sue ottimali prestazioni termiche e acustiche: la combinazione di conduttività termica e densità assicura un ottimo comfort abitativo sia invernale che estivo, mentre la struttura a celle aperte della lana di roccia contribuisce in modo significativo al miglioramento delle prestazioni fono isolanti della copertura stessa.

Per realizzare la casa passiva, oltre all’intero isolamento della struttura sul basamento, i muri e il tetto, sono risultati fondamentali l’utilizzo di finestre e porte finestre con triplo vetro basso emissivo con elevato valore solare (serramenti in legno-alluminio ) con valore U posato uguale a 0,8, la tenuta all’aria degli elementi costruttivi esterni verificata con Blower Door Test e l’installazione di un impianto di VMC con recupero di calore.

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È stato inoltre inserito un impianto fotovoltaico di 3 Kw. Tutto questo ha consentito all’edificio di non allacciarsi alla rete gas, in quanto i costi di climatizzazione invernale sono ridotti al minimo. La climatizzazione estiva è garantita dalla ventilazione meccanica e dalla massa dell’intero involucro che presenta un ottimo sfasamento termico. In questo modo l’edificio ha potuto ottenere entrambi gli standard: Passivhaus e nZeb.

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