Lo studio Alvisi Kirimoto è protagonista della nuova monografia Alvisi Kirimoto. Architetture scelte 2012-2025, pubblicata da Forma Edizioni. Il volume inaugura la collana Progressive. Sezioni sull’architettura italiana, un progetto editoriale concepito per indagare le molteplici sfaccettature dell’architettura contemporanea italiana, dedicando attenzione alle realtà più significative del panorama nazionale.
Un unicum
Fondato nei primi anni duemila a Roma da Massimo Alvisi e Junko Kirimoto, lo studio coniuga sensibilità italiana e giapponese in un approccio progettuale che intreccia rigore metodologico e sperimentazione, un unicum nel panorama architettonico contemporaneo.
In vent’anni di attività, Alvisi Kirimoto ha realizzato opere che spaziano dall’architettura all’urbanistica, dagli interni al design, privilegiando il dialogo con la natura e l’attenzione ai temi sociali.
Vincitore di premi e riconoscimenti internazionali, lo studio si distingue per una progettualità che unisce rispetto per il contesto e ricerca dell’essenzialità, costruendo spazi pensati per evolversi nel tempo.
La pubblicazione
Il libro in formato tascabile (15,5 x 22,5 cm), 165 pagine raccolte da un’audace copertina rosso corallo — un colore che ricorre come un leitmotiv in diversi progetti dello studio, si configura come un compendio che documenta l’evoluzione dello studio attraverso tredici lavori emblematici realizzati tra il 2012 e il 2025.
Segue l’introduzione generale, a cura di Maurizio Carones, un saggio del critico e storico dell’architettura Valerio Paolo Mosco, che approfondisce la metodologia progettuale di Alvisi Kirimoto, evidenziando l’approccio sartoriale e il dialogo costante con le specificità dei luoghi.
Una raccolta di progetti iconici
Il volume presenta i progetti più noti e iconici di Alvisi Kirimoto tra cui l’edificio direzionale Molino Casillo e il Teatro di Corato (2012), l’Affordable Housing di Viale Giulini (2020) in Puglia, gli Uffici Direzionali a Chicago (2018), la Cantina Podernuovo a Palazzone (2013).
Insieme a quelli più recenti come il padiglione universitario Luiss The Dome a Roma (2022), Villa S in Sardegna (2023), l’allestimento Rivoluzione Vedova al Museo M9 di Venezia Mestre (2023) e il museo Spazio Antonioni dedicato a Michelangelo Antonioni, a Ferrara (2024).
Anche lavori inediti
A chiudere, lavori inediti come la Tenuta Stampino in Liguria e il Centro Direzionale Nexum a Roma, attualmente in corso, offrono uno sguardo esclusivo sulle future realizzazioni firmate dallo studio.
Ogni progetto è illustrato attraverso schede dettagliate che includono informazioni tecniche, testi analitici e un ricco apparato iconografico composto da fotografie e disegni, che permettono a chi legge di cogliere ogni aspetto del processo creativo e costruttivo, offrendo una visione completa e immersiva delle opere.
Una proposta di qualità
La scelta dell’edizione in doppia lingua (italiano e inglese) con testo a fronte, amplia l’accessibilità del volume, rendendolo un ponte culturale tra il contesto italiano e il panorama internazionale, rivolto a un pubblico eterogeneo di professionisti, studenti e semplici appassionati di architettura.
Attraverso un’attenta selezione di progetti, la monografia ripercorre la storia dello studio, presentandone metodi e processi volti a valorizzare lo spazio in un misurato equilibrio di semplicità ed eleganza, chiarezza e bellezza.
Massimo Alvisi | Co-fondatore studio Alvisi Kirimoto
Questa monografia è pensata per trasmettere il nostro approccio progettuale a un pubblico ampio e diversificato.
Non si tratta solo di documentare i nostri lavori, ma di offrire uno spunto di riflessione su come concepiamo l’architettura.
Ogni progetto, dal più vecchio al più recente, racconta un processo che, andando oltre il mero aspetto materico dell’architettura, risponde alle esigenze del contesto e delle persone che vivono il luogo.
Le nostre architetture sono pensate per durare nel tempo e per trasformarsi in armonia con l’ambiente e le persone che le abitano.