Fondato nel 1971, l’Ospedale San Raffaele è protagonista di un importante progetto di ampliamento, che riguarda il polo chirurgico e delle urgenze. La nuova struttura all’avanguardia, progettata da Mario Cucinella Architects, fa proprie soluzioni sostenibili e architettonicamente di rilievo per coadiuvare il percorso di guarigione attraverso il rapporto con l’ambiente e l’umanizzazione degli spazi ospedalieri.
L’ampliamento di 40.000 metri quadrati nasce nel cuore dell’Ospedale esistente. Soprannominato l’“Iceberg” per la sua forma peculiare, il nuovo edificio si eleva in altezza e si compone di due elementi complementari tra loro per funzione ed estetica: la piastra tecnica che ospita le funzioni ospedaliere più importanti (come il blocco chirurgico, la terapia intensiva e il pronto soccorso); e la torre, all’interno della quale trovano posto i reparti di degenza, gli studi medici e gli ambulatori.
L’intero complesso si sviluppa in pianta con andamento curvilineo: la piastra tecnica, con un solo livello sopra la quota del terreno, è pensata per assicurare flessibilità alle attività e garantire immediata accessibilità ai percorsi; la torre, invece, si presenta accogliente e sinuosa, punto di riferimento che accompagna gli utenti con la luce delle sue facciate e la leggerezza del suo volume.
Caratterizzato da un involucro edilizio interamente rivestito in vetro, il nuovo polo presenta una serrata scansione dei prospetti con una lieve curvatura, che varia lungo tutto il perimetro: in questo modo, si differenzia la vista esterna dalle camere di degenza e si massimizza l’apporto di luce naturale nella parte centrale della facciata. Un altro elemento caratterizzante sono le ampie superfici vetrate in corrispondenza degli angoli dell’edificio, dove sono stati ricavati dei soggiorni comuni per le degenze. A tutta altezza, lamelle verticali frangisole svolgono una doppia funzione bioclimatica.
Sistemi in alluminio custom di Schüco Italia
Ad affiancare Mario Cucinella Architects nel progetto è intervenuta Schüco Italia che ha messo a punto soluzioni speciali, che hanno risolto la sfida della verticalità della costruzione e dello sviluppo di sistemi di facciata capaci di garantire complanarità nella totalità della superficie, curve comprese, ottimali performance di tenuta all’aria e all’acqua e sostegno alle pale frangisole esterne.
«Personalmente ritengo che questo sia stato uno dei progetti più interessanti mai seguiti», dichiara Nicola Pasquetti, Responsabile Custom Engineering di Schüco Italia. «Abbiamo supportato Aza, il nostro Partner serramentista, sotto tutti i punti di vista: dalle prove in laboratorio fino all’assistenza in officina, con un impegno ingente da parte di tutto il team. Basti pensare che le tavole di lavorazione e le schede tecniche di posa dei serramenti sono state fornite in toto. Anche dal punto di vista ingegneristico il progetto è stato sfidante. Primi in tutto il Gruppo Schüco, abbiamo utilizzato un nuovo software di progettazione che ha ridotto al minimo il margine di errore».
Il processo di customizzazione si è concentrato soprattutto sul sistema in alluminio per facciate a cellule vetrate e pannellate intestate a 90 gradi, con vetro vision incollato strutturalmente ai montanti e traversi, che “maschera” i profili interni ed esterni di alluminio, studiati ad hoc, per consentire l’effetto tutto vetro. L’andamento curvilineo della facciata ha richiesto l’ingegnerizzazione di un sistema ibrido, che consentisse, attraverso delle guarnizioni e degli elementi di allineamento che compensano la differenza di inclinazione da una cellula all’altra, l’accoppiamento perpendicolare a 90 gradi dei profili stessi.
Il sistema di facciata a cellule in alluminio Schüco si presta alla massima possibilità di personalizzazione anche grazie all’integrazione con materiali e componenti funzionali differenti. All’interno delle cellule è in questo caso presente un apribile pannellato con apertura ad anta e apparecchiatura a scomparsa SimplySmart. Le specchiature spandrel e i vetri della zona vision sono tutti allineati per ottenere un’unica superficie, sia internamente che esternamente. Le cellule sono inoltre dimensionate per consentire l’inserimento di pale frangisole verticali a tutta altezza, dalle dimensioni variabili da 500 a 800 millimetri di profondità.
È stata poi condotta un’analisi globale del reticolo di alluminio al fine di verificare, oltre ai profili, anche il sistema di aggancio delle lesene, soggette all’azione del vento tangenziale. Per la realizzazione di questi componenti è stato necessario utilizzare un acciaio duplex in grado di resistere agli agenti atmosferici e con proprietà meccaniche superiori rispetto alla media. È stata inserita anche una doppia guarnizione di tenuta per evitare infiltrazioni d’acqua.
Oltre alla sagoma e al design dei profili, la profondità di montanti e traversi è stata interamente customizzata. Attraverso uno studio in disegni 3D, si è calcolato esattamente come agganciare alle cellule delle lesene a sbalzo, necessarie per costituire una specie di “bandiera” dove agganciare le lamelle frangisole e assolvere a tutte le combinazioni possibili di inclinazione della facciata. Le dimensioni sono state calibrate e adattate per una movimentazione nello spettro dai 179 ai 163 gradi, per evitare così impedimenti alla rotazione delle lamelle.
Per dare maggiore stabilità ai profili, sono stati inseriti degli accessori anti buckling che si allargano a destra e sinistra fino a un massimo di 5 millimetri; al centro, ali di rinforzo in alluminio evitano il possibile sbandamento causato dal vento.
Gli apribili si movimentano manualmente, fino a un massimo di 90 gradi. Per una maggiore sicurezza, in corrispondenza della passerella di collegamento tra i due stabili, è stato applicato un accessorio aggiuntivo che consente l’apertura anche dall’esterno in caso di interventi dei vigili del fuoco o altre urgenze da gestire.
La consulenza Schüco non ha tralasciato nessun aspetto. Per gli interventi di manutenzione come il re-glazing (sostituzione del vetro) sono state previste delle tavole di lavorazione specifiche che agevolano il lavoro del serramentista.
La sostenibilità dell’alluminio
I principi della bioedilizia sono stati posti alla base della scelta dei materiali, coniugando i migliori standard igienico-sanitari. Completano l’edificio scelte all’avanguardia e altamente efficienti che contribuiscono ulteriormente a ridurre i consumi energetici. Il nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze del San Raffaele sarà il primo ospedale in Italia certificato Leed Gold.
Tra questi spicca l’alluminio dei serramenti Schüco, concepiti per tutelare le risorse energetiche, proteggere il clima e offrire comfort ed efficienza. Inoltre, l’utilizzo di un materiale come l’alluminio, completamente riciclabile a ciclo continuo (CradleToCradle) garantisce durabilità nel tempo unita ad un’estetica impeccabile e a elevate prestazioni termiche, acustiche ed ergonomiche. Il vantaggio è doppio: abbattimento dei consumi e attenzione all’ambiente.
LA SCHEDA
Nome Progetto: I.R.C.C.S. Ospedale San Raffaele – Nuovo Polo chirurgico e delle Urgenze
Luogo: Milano
Progetto: Mario Cucinella Architects
Progetto Strutturale: Ballardini Studio di Ingegneria
Superficie: 40.000 mq
Prodotti/sistemi Schüco utilizzati: Sistemi per facciate a cellule in alluminio Schüco – custom
Partner Serramentista: Aza Aghito Zambonini srl
Foto credits: Duccio Malagamba – Courtesy of Mario Cucinella Architects