Tutela o demolizione? Se ne discute a Venezia

Scuola_Bambini del Vajont_008977-004_ Ordinamento scientifico a cura dell'Archivio Progetti Università Iuav di Venezia:MAXXI Roma

Venerdì 14 ottobre 2022 presso l’auditorium Cesare De Michelis, al Museo del Novecento di Venezia Mestre, è in programma un pomeriggio di discussione sul tema della tutela del patrimonio architettonico del ventesimo secolo. Clicca qui per l’iscrizione.

L’incontro, organizzato dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Venezia e la Fondazione dell’Ordine e l’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, ha l’obiettivo di ricollocare nel loro contesto socio culturale molte delle architetture del ventesimo secolo, alle volte già oggetto di istanze di demolizione, anche da parte di pubbliche istituzioni, che hanno avuto un ruolo importante nella costruzione delle città.

L’evento, rivolto agli iscritti dei rispettivi Ordini professionali APPC (la partecipazione all’evento dà diritto a 3 CFP), è aperto anche alla partecipazione degli studenti universitari e della cittadinanza, è moderato dalla professoressa Serena Maffioletti dell’Università IUAV di Venezia. Intervengono l’architetto Greta Bruschi (IUAV), l’architetto Giulio Avon, la professoressa Roberta Albiero (IUAV), il professor Gianni Fabbri, il professor Roberto Sordina, la professoressa Sara Di Resta (IUAV) e la professoressa Marzia Marandola (IUAV). Tra i relatori ci sarà anche la professoressa Maria Margarita Segarra Lagunes, presidente di Docomomo Italia, associazione che ha come obiettivo la documentazione, la conservazione e la valorizzazione degli edifici e dei complessi urbani del Novecento.

Attraverso la presentazione di opere realizzate nel secolo scorso, si analizzeranno storia e contesto culturale nel quale sono sorte alcune architetture, molto spesso di elevato valore documentale, testimoniale e culturale, esposte al pericolo della manomissione e, in molti casi, della demolizione. Verranno inoltre approfonditi il ruolo e la responsabilità dei professionisti per la tutela del patrimonio architettonico, la conoscenza e la tutela dell’architettura del ‘900 e il rapporto con le istituzioni.

Tra le opere presentate: la scuola progettata da Gianni Avon e Francesco Tentori a Longarone (BL), la scuola “Bambini del Vajont” di Costantino Dardi sempre a Longarone o ancora le aree di servizio autostradali Bazzera (Venezia – Mestre) e Affi Nord (Verona) sempre di Dardi; il complesso residenziale di “Altobello” di Gianni Fabbri e Roberto Sordina a Venezia Mestre e le architetture per l’infanzia, quali le Colonie “Principi di Piemonte” al Lido di Venezia e la “Arturo Valentini” a Punta San Giuliano (VE).

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Abitazioni IACP_Altobello, Mestre © Università Iuav di Venezia, Archivio Progetti, fondo Roberto Sordina 03 Altobello
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Area di Servizio_Cubo_Bazzera (VE) 005691-002_Ph. Credits__Archivio Progetti Università Iuav Venezia:MAXXI Roma

«Si tratta di temi di assoluta attualità che, a vari livelli, coinvolgono tutti gli attori della società. Quello del 14 ottobre rappresenta per noi un primo appuntamento utile ad approfondire la questione dal punto di vista accademico e scientifico. Ma la volontà è quella di dare il via, in città, ad un dibattito esteso a tutte le parti sociali, poiché il patrimonio architettonico del ‘900, soprattutto quello privato, corre il rischio di essere sostituito, o manomesso, dando luogo ad una grande perdita di identità culturale.“Non va dimenticato che, in molti casi i manufatti che dovrebbero essere tutelati, rappresentano l’esito di estesi dibattiti sociali che hanno animato la scena architettonica del secolo passato e, spesso, al momento della loro costruzione apparivano come innovative o come soluzioni di frontiera alle istanze a cui rispondevano», dichiara Roberto Beraldo, Presidente dell’Ordine Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Venezia.

L’evento del 14 ottobre cercherà quindi di individuare gli strumenti che consentono di capire quanto e cosa sia da conservare, rigenerare e o reinventare e quanto e cosa invece sia da sostituire.

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