Tre mostre e un public program ricordano il legame della Liguria con l’arte povera

Le connessioni tra l’arte povera e la Liguria sono molteplici e Otp orizzonte terzo paradiso porta alla riscoperta di questo legame. Una connessione che parte parte dal suo teorizzatore, Germano Celant, nato a Genova nel 1940 dove visse e lavorò fino al 2000 per poi trasferirsi a Milano.

La sua casa genovese, in Salita Oregina, nel giugno 1970 divenne la sede dell’Information Documentation Archives (Ida), suddiviso nelle sezioni di arte povera, arte concettuale e Land art.

Oltre a Celant come curatore, l’Ida coinvolse come redattrice l’altrettanto genovese Ida Gianelli, che dapprima, tra il 1975 e il 1981 con la sua Samangallery a Genova. Poi, dal 1990 al 2008 nel ruolo di direttrice del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, svolse un ruolo fondamentale per il sostegno e la promozione dei più importanti artisti italiani e internazionali, tra cui quelli dell’Arte povera.

Nell'immagine la località di Corniglia
Otp | Corniglia

Gli albori

La prima mostra in cui compare il nome Arte povera fu Arte povera-Im Spazio, organizzata da Celant proprio a Genova presso la Galleria Bertesca dal 27 settembre 1967. Vi parteciparono Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Emilio Prini, dei quali gli ultimi due genovesi di nascita.

È ligure anche un altro critico e storico dell’arte, sostenitore fin da subito degli artisti dell’Arte povera, Tommaso Trini (Sanremo, 1938). Se concentriamo poi l’attenzione sulle Cinque Terre, scopriamo che nel 1965 Alighiero Boetti acquistò una casa a San Bernardino, tra Vernazza e Corniglia. Paese frequentò fino agli inizi degli anni Ottanta.

Mentre Michelangelo Pistoletto scoprì Vernazza nel 1965. Lì, nel 1968, mise in scena il primo spettacolo dello Zoo, L’Uomo ammaestrato, e acquistò una casa a Corniglia dove fino al 1981 tenne ulteriori spettacoli dello Zoo in collaborazione con gli abitanti.

Nell'immagine Michelangelo Pistoletto
Otp | Michelangelo Pistoletto | ©Pierluigi Di Pietro

Otp fornisce l’opportunità di sottolineare questo profondo legame tra la Liguria e l’Arte povera, proponendo un progetto non solo artistico ma interdisciplinare. Non solo legato al ricordo di ciò che è stato, ma soprattutto volto a scoprire le sue principali parole-chiave, così attuali nel presente e cruciali per il futuro. Non guardare ma traguardare l’Arte povera è il principale scopo di Otp.

L’infinito di Pistoletto

Da qui nasce il suo titolo che ha come significato principale Orizzonte Terzo Paradiso. Il Terzo Paradiso è una riformulazione del segno matematico dell’infinito da parte di Michelangelo Pistoletto attraverso l’aggiunta di un cerchio centrale.

Se i due cerchi dell’infinito reinviano ai mondi opposti, natura e artificio, aggiungendovi un anello centrale, è possibile delineare una terza via, quella della rinascita generata dalla messa in dialogo generativo dei due mondi opposti.

Otp si propone di guardare verso l’orizzonte (il futuro) per raggiungere il medesimo traguardo di rinascita nel territorio dove si svolge. Per farlo, sovrappone il disegno del Terzo Paradiso alla mappa del Comune di Vernazza rintracciando in essa gli 8 luoghi che, per posizione geografica, cadono nei punti nevralgici di quel simbolo.

E organizza un evento in ciascuno di essi capace di creare comunità attorno all’approfondimento di parole-chiave implicite all’Arte povera e oggi cruciali per la costruzione del futuro.

Nell'immagine la mappa dei luoghi interessati dall'evento che forma un circuito
Otp | La singolare mappa dei luoghi

Il programma

In quegli 8 luoghi, infatti, si sta sviluppando il public program, che ha preso il via il 25 giugno e proseguirà sino all’8 settembre 2024, un percorso di avvicinamento interdisciplinare al programma espositivo che invece troverà sviluppo dal 17 settembre al 31 dicembre. L’inizio del public program è stato sancito da un talk di Michelangelo Pistoletto che in quel giorno ha festeggiato il suo 91esimo compleanno.

Nell'immagine la curatrice dell'evento Ilaria Bernardi
Otp | Ilaria Bernardi curatrice dell’evento | ©Guglielmo de Micheli

Ciascuno degli 8 appuntamenti è pensato per essere associato a una parola-chiave implicita all’Arte povera; rispettivamente: Origine, Natura, Partecipazione, Essere, Memoria, Spazio, Azione, Tempo.

Da qui il secondo significato di Otp, che è al contempo l’acronimo di One Time Password, ossia password valida una sola volta. Così come ciascuna delle 8 parole-chiave è utilizzabile soltanto per il singolo evento a cui essa è associata.

Il programma espositivo, parte fondamentale di Otp, prevede 3 mostre, visitabili dal 17 settembre al 31 dicembre 2024:

  • una mostra su Alighiero Boetti nella Chiesa di San Francesco a Vernazza,
  • un’esposizione documentaria sull’Arte povera presso il Castello Doria a Vernazza,
  • una rassegna diffusa sul territorio tra Vernazza e Corniglia costituita da 6 interventi site-specific di 4 artisti italiani delle generazioni successive all’Arte povera – Stefano Arienti, Marinella Senatore e i Vedovamazzei – che definiscono Boetti e Pistoletto i loro maestri.
Nell'immagine Alighiero Boetti
Otp | Alighiero Boetti

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