Tradizione e innovazione si fondono nel Digital Discrict di Beirut

Beirut è un crocevia culturale in cui il respiro di radici antiche e di una storia travagliata si fondono con un clima multiculturale in continuo fermento proiettato al futuro. L’area dove sorge l’edificio Bdd 1227, dove Bdd sta per Beirut Digital District, progettato dallo studio libanese-statunitense Paralx (fondato dall’architetto libanese americano Karim Moussawer) racchiude in un fazzoletto di terra molti di questi aspetti.

Collegamento aereo generato dallo svuotamento planimetrico di alcune parti dell'edificio
Collegamento aereo generato dallo svuotamento planimetrico di alcune parti dell’edificio

Contesto storico

Il lotto di progetto è occupato dalla Chiesa Cattolica Siriaca di San Giorgio che viene integrata nel nuovo complesso; la chiesa è in prossimità della Linea Verde ovvero la demarcazione che divise Beirut in est e ovest durante la guerra civile durata dal 1975 al 1990.

Non lontano si trovano poi l’importante cimitero mussulmano della città e il porto che, nell’agosto del 2020, fu distrutto dalla tremenda esplosione che sconvolse l’intera città, rallentando senza arrestare la corsa della città verso il futuro. Corsa che, tra vari esempi, è ben rappresentata dal progetto del Beirut Digital District.

L’edificio è infatti parte di un più ampio masterplan che interessa tutto il quartiere, progettato nelle sue quattro fasi di sviluppo dallo studio Paralx stesso. A completamento, esso sarà un modernissimo distretto digitale di circa 120.000 metri quadri complessivi che, oltre ad uffici per aziende del comparto tech, sarà composto da servizi, hotel, torri residenziali, negozi e spazi pubblici aperti.

fronte principale dei due nuovi corpi degli uffici con al centro inglobata la chiesa di San Giorgio
fronte principale dei due nuovi corpi degli uffici con al centro inglobata la chiesa di San Giorgio

Princìpi guida

Il masterplan e, di conseguenza, il progetto sono guidati da alcuni principi base: innovazione, sostenibilità ambientale e preservazione e valorizzazione culturale. Va intesa in questo senso, partendo dall’ultimo principio, la ferma volontà di preservare la Chiesa di San Giorgio; costruita intorno al 1870, venne distrutta quasi completamente nel 1979 durante la guerra civile.

L’ente ecclesiastico proprietario dell’area, in comune accordo con lo sviluppatore, ha voluto ricostruire l’edificio religioso preservandone quasi totalmente le caratteristiche architettoniche originali.

Vista interna della ricostruita chiesa di San Giorgio
Vista interna della ricostruita chiesa di San Giorgio

Questa scelta, motivata dal profondo valore simbolico di riavere la chiesa com’era e dov’era prima della guerra, ha comportato un notevole sforzo realizzativo in fase di cantiere, trovandosi l’edificio tra i due corpi principali delle nuove torri per uffici e, soprattutto, trovandosi al di sopra dell’area occupata dal parcheggio interrato per circa 350 veicoli, le cui opere di costruzione hanno dovuto considerare e preservare la preesistenza.

Nonostante una grande attenzione al passato, il principio di sostenibilità ambientale coincide con scelte progettuali e tecnologiche all’avanguardia. L’edificio è stato infatti certificato Leed Gold grazie al lavoro del consulente specialistico Eco Consulting che ha guidato la progettazione nei suoi aspetti legati alla sostenibilità ambientale, con specifico riferimento ai criteri premianti Leed.

 

Sezione assonometrica dell'intervento
Sezione assonometrica dell’intervento
Pianta del piano terra
Pianta del piano terra

Architettura

Dal punto di vista architettonico il nuovo complesso Bdd 1227 è allineato a un certo stile corporate maturato nel mondo anglosassone nelle ultime due decadi.

Un nucleo strutturale centrale ospita i corpi di risalita, scale e ascensori, ed è attorniato da pilastri, in questo caso in calcestruzzo armato e di dimensioni particolarmente generose.

I pilastri sono arretrati rispetto al filo delle facciate esterne, permettendo, grazie anche all’uso di solai estremamente rigidi, il gioco di sfalsamenti volumetrici che si manifestano nello sviluppo verticale dell’edificio, generando nicchie, sbalzi e terrazze.

Questo approccio alla progettazione permette di avere un rilevante numero di variazioni planimetriche, dando vita a spazi sempre diversi e non vincolati alla ripetizione ennesima di un piano tipo, utili per l’insediamento di spazi di lavoro contemporanei che prevedono ambienti informali e flessibili.

Vista della città da una delle terraze intermedie
Vista della città da una delle terraze intermedie

Dialogo con l’esistente

Proprio il lavoro sulle viste interne è quello che maggiormente colpisce del progetto e che sottolinea l’importante lavoro svolto nel relazionarsi con l’esistente.

Esternamente infatti l’edificio è piuttosto ‘silenzioso’, con una compassata alternanza di finestre a nastro e marcapiani in fibrocemento per le facciate perimetrali e curtain wall sui fronti scavati internamente al volume.

Non sono inoltre presenti particolari elementi che rimandino in maniera letterale o citino l’intorno; è invece proprio all’interno dei nuovi uffici che, attraverso le grandi finestrature a nastro, si svelano infiniti punti di vista a 360° sulla città che diventano come delle istantanee fotografiche in scala 1:1 della vecchia Beirut.

L’edificio va così interpretato non come semplice macchina funzionale alle nuove tipologie di ufficio, ma anche come torre di osservazione da cui i contrasti tra antico e moderno possano diventare fonte di ispirazione.

Una delle terrazze che si generano dall'approccio al design per volumi sfalsati
Una delle terrazze che si generano dall’approccio al design per volumi sfalsati

di Riccardo Maria Balzarotti
Politecnico di Milano

LA SCHEDA

Cliente: Zre
Luogo: Nassif El Yaziji Street, Bachoura – Beirut, Libano
Progetto: Paralx (Karim Moussawer, Renati Mhanna, Jonna Hajjar, Elsy Sayegh, Siba Jaber, Saeed Kendakji)
Strutture: Code
Impianti: Jamal Mehio
Illuminotecnica: Black Body Design
Paesaggio: Greener on the Other Side
Consulente Leed: Eco Consulting
Dimensioni: Superficie del sito (18.000 mq) – Impronta dell’edificio (3.252 mq) – Superficie calpestabile (32.000 mq) – Superficie della Chiesa (900 mq)
Realizzazione: 2023
Fotografie: ©Wissam Chaaya

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