Lo studio scandinavo C.F. Møller Architects e il belga Brut architecture and urban design hanno vinto nel 2014 il concorso per una nuova torre residenziale nella zona di Nieuw Zuid ad Anversa, in Belgio. Il progetto è stato però realizzato solo recentemente, nel 2020, e reinterpreta la tipologia di torre residenziale come comunità sociale verticale.
Il complesso residenziale si innesta in una nuova area urbana vicino al fiume Schelda, a sud del centro storico di Anversa, chiamata Nieuw Zuid. Il quartiere è formato da una serie di blocchi urbani, intervallati da cinque torri. Il piano di sviluppo aveva già predefinito il profilo e l’altezza dell’edificio. Tuttavia, gli architetti sono riusciti nel compito di aumentare l’efficienza delle soluzioni planimetriche, offrendo maggior spazio per gli appartamenti e i luoghi di condivisione secondo la strategia che «più grande significa più economico» (Bigger & Cheaper).
I 15 mila metri quadrati della torre, comprendono 116 abitazioni, negozi, uffici e spazi collettivi sviluppati su 24 piani in altezza. Attraverso balconi, giardini d’inverno di vetro e terrazze sul tetto, si aggiungono ulteriori 5 mila metri quadrati di spazio.
Di solito la tipologia a torre preclude o comunque non facilita la possibilità d’incontro e condivisione, con accessi ristretti e interni a volte anonimi, in contrasto con la ricchezza di vita sociale che la «città orizzontale» può offrire. La standardizzazione degli spazi di circolazione e degli appartamenti in un edificio a torre ha in passato spesso omesso un’attenzione alla sostenibilità sociale in cui la coabitazione di gruppi socialmente e culturalmente diversi costituisce un miglioramento della qualità di vita per la società in generale.
Al contrario, il progetto di Anversa si struttura come una comunità sostenibile e collettiva in verticale, dove la configurazione tipologica e la composizione della facciata rispecchiano le molteplici interazioni sociali che si intrecciano tra i residenti. C.F Møller Architects e Brut hanno configurato questa comunità sociale verticale come una macchina vivente, socialmente ed ecologicamente sostenibile che promuove la coesione e mescolanza sociale, l’incontro e comuni esperienze di vita.
La condivisione tra residenti è favorita da una varietà di luoghi di ritrovo e spazi per attività da svolgere insieme. I servizi collettivi per l’intero edificio a torre comprendono un’officina per biciclette, lavanderia, una sala da pranzo al piano terra, una terrazza panoramica al quinto piano e un’oasi verde a tripla altezza, in cima, con vista panoramica sul fiume Schelda e la città di Anversa.
Diversi appartamenti accolgono un gruppo eterogeneo di abitanti: dalle tipologie di piccole dimensioni adatte per il cohousing studentesco, ai monolocali, a soluzioni più ampie per famiglie, ad appartamenti per anziani, ai duplex in verticale. Gli alloggi sono raggruppati verticalmente per tipologie e dimensioni simili, definendo micro-comunità urbane di vicini e condomini collegati verticalmente da una scala comune e attraverso la scansione del prospetto dell’edificio.
«Vivere verticalmente nelle torri residenziali di tutto il mondo è normalmente socialmente impegnativo», afferma Lone Wiggers, partner e architetto di C.F. Møller Architects. «Questa torre cerca di risolvere il problema creando più zone e aree comuni e […] il contatto sociale nelle mini-comunità delle facciate: fanno da strumenti per consentire ai vicini di entrare in contatto più stretto tra loro e quindi creare un sentimento di comunità forte e pieno di risorse».
Il prospetto rispecchia ed enfatizza questa divisione e mixitè sociale nell’edificio come una «prospettiva rovesciata dall’interno all’esterno», secondo gli architetti. Una griglia suddivide le facciate della torre in unità più piccole. La sua composizione non è solo formale, ma rappresenta un cluster di comunità e tipologie simili, che riflette la composizione sociale mista della città in verticale, senza sacrificare l’espressione unitaria, complessiva della torre.
Inoltre, 5 mila metri quadrati di giardini d’inverno e terrazze aggiungono qualità agli appartamenti, definendo una relazione visiva e sociale tra la scala umana e familiare interna del singolo appartamento e la struttura urbana esterna. I terrazzi che si protraggono a sbalzo fuori dei moduli della griglia sono sfalsati tra di loro per favorire sia intimità e privacy, che condivisione e interazione sociale.
Oltre a soluzioni di condivisione sociale, il progetto si pone alte ambizioni di sostenibilità e risparmio energetico. L’edificio è costituito da una «scatola nella scatola». La parte interna è rivestita in mattoni scuri, grigio-marrone, e contrasta con la griglia esterna bianca che lo racchiude. Tale rete bianca di mensole è una struttura in acciaio, rivestita di fibrocemento, intonacato di bianco brillante in contrasto con il colore caldo e scuro del mattone interno. I materiali di costruzione sono durevoli e percettivamente piacevoli. Sono stati scelti e adoperati in modo da raggiungere lo standard di casa passiva, tanto da poter rinunciare a un sistema di riscaldamento centralizzato.
I giardini d’inverno e le serre garantiscono un forte guadagno solare passivo, oltre a offrire spazi abitativi semi-esterni per l’incontro e la vita sociale anche nelle stagioni con temperature più rigide. Gli architetti, inoltre, hanno seguito un’analisi rigorosa del contesto locale, ponendo molta attenzione alla relazione tra il progetto a torre e il microclima locale esterno, per evitare possibili effetti negativi a livello stradale.
Infine, la torre di C.F. Møller Architects e Brut è un esempio emblematico di architettura contemporanea dove si raggiunge una sofisticata sinergia tra sostenibilità sociale ed energetica, soluzioni estetiche e funzionali, a cavallo tra la scala residenziale e quella urbana. Le soluzioni di cluster tipologico e di composizione della facciata caldeggiano e offrono risorse per il rafforzamento di un robusto sentimento di comunità e mescolanza socio-culturale, che diviene sempre più obiettivo basilare nelle nostre città.
di Leonardo Zuccaro Marchi, Politecnico di Milano (da YouBuild n.20)
LA SCHEDA
Luogo: Anversa, Belgio
Cliente: Nieuw Zuid SAZ (Stadsontwikkeling Antwerpen Zuid)
Progettisti: C.F. Møller Architects e Brut Architecture and Urban Design
Paesaggio: C.F. Møller Landscape con Brut Architecture and Urban Design
Consulenti: ABT België NV, PERITAS – Energy & Safety Solutions
Superficie utile: 15.000 mq – 54 locali+ 5.500 mq terrazze e balconi; 5.500 mq parcheggio interrato
Altezza: 24 piani
Concorso internazionale: 2014 – Realizzazione: 2020
Info: www.cfmoller.com
Fotografie: Steven Neyrinck courtesy C.F. Møller
Disegni: C.F. Møller Danmark A/S