A pochi mesi dall’avvio del cantiere, l’apertura del primo lotto in viale Mattioli rivela il volto del nuovo Valentino. Un parco che, rimuovendo l’asfalto, aumenta la propria produttività ecologica per garantire ai cittadini i benefici di una sostenibilità visibile e misurabile.
Finanziata dai fondi Pnrr e parte di un ampio progetto di riqualificazione dell’amministrazione cittadina, la rigenerazione dell’area verde più amata dai torinesi segna un importante passo nella collaborazione tra Città di Torino e Land per la trasformazione della città e del suo territorio.
Una rinascita verde
La rinascita urbana di Torino parte dal nuovo Parco del Valentino. L’apertura del tratto di viale Mattioli che collega il Castello del Valentino alla Promotrice delle Belle Arti segna una tappa fondamentale del lungo percorso di collaborazione tra la Città di Torino e Land, dando forma tangibile a quello che l’architetto Andreas Kipar ha definito come il “progetto di restauro ecologico, urbano e architettonico” del parco avviato lo scorso marzo.
La ricetta per il nuovo Parco del Valentino prevede, su un’area complessiva di circa 20 ettari, la rimozione di 65.000 metri quadrati di asfalto. A sostituirlo saranno 36.000 metri quadrati di pavimentazioni drenanti e da oltre 20.000 metri quadrati di nuova superficie a prato. È prevista la piantumazione di 555 nuovi alberi e la larghezza dei viali principali verrà ridotta da 16-20 metri a 9 metri.
I numeri del primo lotto
Con il primo lotto sono stati rimossi 9.000 metri quadrati di asfalto, che ha lasciato spazio a circa 7.200 metri quadrati di pavimentazione drenante e a 4.500 metri quadrati di nuovi prati. Intorno ai circa 540 metri del percorso lungo viale Mattioli sono stati messi a dimora 122 alberi e oltre 600 arbusti.
L’intervento ha permesso anche la rifunzionalizzazione della fontana Mattioli e l’inserimento di una ztl all’intersezione con corso Massimo d’Azeglio, contribuendo a restituire il parco alle persone a discapito delle automobili.
La massimizzazione della permeabilità del suolo garantirà ai cittadini spazi sicuri, accessibili e funzionali, preservando la storicità del luogo e potenziandone la struttura paesaggistica in un’ottica di resilienza climatica.
Grazie all’abbattimento delle barriere fisiche esistenti, il parco potrà dialogare con la nuova biblioteca civica di Torino Esposizioni e offrirà a residenti e visitatori diversi ambienti che favoriranno le occasioni di socialità e arricchimento culturale.
Un’area di collegamento fra città e natura
La riqualificazione del Parco del Valentino, concepito come tassello di congiunzione tra il tessuto urbano e la grandiosità del Po, rimanda al progetto comunale di rilancio – anche in termini di navigabilità – del fiume, simbolo della natura che entra in città come motore di rinascita socioeconomica e autentica infrastruttura in connubio con il verde cittadino.
Al progetto di fattibilità tecnico-economica, presentato nel novembre 2022 dal team composto anche da Tra Architetti, Icis, Recchi Engineering, Bms e Gae Egineering, ha fatto seguito la redazione del progetto esecutivo che vede coinvolti nei lavori Consorzio Stabile Alpi, Mta Associati e Ag&P Greenscape.
Un progetto da 13 milioni
Città di Torino, con fondi Pnrr per un valore di 13 milioni di euro, ha interamente finanziato il progetto. Una partnership fra Recchi Engineering, Gae Engineering per la sicurezza e Tra Architetti per la direzione lavori artistica, e Scr Piemonte stazione appaltante gestisce il cantiere. L’apertura dei lotti avverrà in diverse fasi anche nel corso del prossimo anno. Il completamento dei lavori è previsto entro la metà del 2026, in linea con l’agenda definita dal Comune per rendere Torino una città a effetto climatico zero entro il 2030.
Andreas Kipar | Ceo & co-funder Land
Ogni nostro progetto nasce da una storia, e oggi raccogliamo i frutti del nostro impegno al servizio della città e delle sue istituzioni. Se 25 anni fa riqualificavamo i brownfield, oggi rigeneriamo i gioielli della città.
Rompere l’asfalto vuol dire restaurare il nostro rapporto con la terra anche nei parchi storici. Le pavimentazioni drenanti e gli alberi incarnano l’esigenza etica di riportare la natura in città, che si unisce a un aspetto estetico nel vivere quotidianamente la bellezza di questa natura.
Torino è in cammino per diventare una nature-positive city e siamo lieti di contribuire a questo percorso.