Negli ultimi mesi non si parla d’altro: la crisi energetica che ha colpito il nostro Paese, con un forte danno a imprese, industrie e famiglie. Questo scenario si riverbera anche nel settore delle costruzioni, dove si prospettano profondi cambiamenti che non solo coinvolgeranno il modo di progettare e costruire dei prossimi anni, ma che renderanno anche evidenti le qualità prestazionali dei materiali utilizzati per l’involucro edilizio per la riduzione dei consumi energetici in riscaldamento e raffrescamento.
L’architettura contemporanea si è orientata verso l’utilizzo di materiali sottili, trasparenti, plastici, compositi, dotati di poca massa e, quindi, inadeguati a fermare o attenuare l’onda termica. A macchine energivore posizionate all’interno degli appartamenti è stato poi demandato il compito di raffrescare e riscaldare gli ambienti e creare comfort, ma i costi per farle funzionare non sono più sostenibili. Si rende quindi necessario costruire edifici che dialoghino con l’ambiente circostante, modulando la complessità e l’imprevedibilità del clima, soprattutto nei regimi estivi. Questo obiettivo è raggiungibile sia considerando le proprietà dinamiche dell’involucro edilizio, sia adottando materiali come il laterizio che, grazie alle sue caratteristiche intrinseche quali l’inerzia termica e la massa, si rivela una valida soluzione per le strategie di raffrescamento.
Appare quindi evidente come la regolazione termica abbia sempre più importanti ripercussioni sui materiali e sui sistemi costruttivi: una progettazione energeticamente efficiente non può trascurare fattori come il ponte termico ai fini del comfort e benessere abitativo, oltre che del risparmio energetico. Il laterizio risponde a queste tematiche soprattutto per le sue caratteristiche di permeabilità al vapore e di rapporto costi-benefici ambientali. Solo in questo modo si è in grado di garantire all’ambiente un comfort termo-igrometrico eccellente, che non dipende dagli impianti di climatizzazione ma dalle caratteristiche passive dei materiali.
Edifici costituiti da strutture perimetrali con poca massa termica possono presentare nell’arco della giornata temperature con punte al di fuori della zona comfort, con necessità di riscaldamento nel periodo invernale o di raffrescamento nel periodo estivo. Viceversa, nel caso di edifici massivi la restituzione dell’energia accumulata porta a una maggiore efficienza. In ogni caso la massa inerziale del materiale non solo è una barriera all’ingresso del calore o del freddo ma, con lo sfasamento dell’onda termica, genera situazioni di comfort ambientali pregevoli.
Una massa consistente permette di raggiungere valori idonei di trasmittanza, riducendo i consumi energetici per la climatizzazione degli ambienti interni, con il valore aggiunto del comfort termico abitativo. Proprio la massa volumica del laterizio consente, infatti, di svolgere la funzione di autentico regolatore delle oscillazioni di temperatura tra esterno e interno nell’arco della giornata. La capacità di trattenere il calore e rilasciarlo gradualmente nel tempo, l’inerzia termica appunto, presenta enormi vantaggi non solo legati al comfort interno, ma anche alla riduzione dei consumi energetici.
Una ricerca del Best (Board of European Students of Technology) del Politecnico di Milano ha messo in evidenza come soluzioni di involucro di poca massa comportino consumi invernali ed estivi fino al 30% in più rispetto a soluzioni massive. Questo è il motivo per cui Terreal Italia ha messo a punto sistemi facciata innovativi, con una stratigrafia appositamente studiata per garantire prestazioni termiche altamente performanti.
Una tendenza molto diffusa è quella di isolare sempre di più le case per trattenere il calore all’interno dell’abitazione durante l’inverno. Aumentando solo lo spessore dell’isolamento, tuttavia, si rischia di costruire un involucro completamente slegato dal proprio contesto che non «respira» e nel quale i ricambi d’aria, necessari per evitare i problemi di muffe e di eccessivo accumulo di umidità, devono essere gestiti artificialmente con macchine energivore. Il benessere ambientale risulta quindi fortemente compromesso. Se, invece, si utilizzano pareti stratificate dove mattoni faccia a vista, intercapedine d’aria, isolante e accessori sono abbinati nella giusta misura, si raggiungono eccellenti valori di comfort ambientale e di risparmio energetico. La capacità di una parete di trattenere il calore può essere valutata attraverso due coefficienti: conduttività termica e trasmittanza termica stazionaria.
Il tema dell’isolamento termico degli edifici viene oggi troppo spesso valutato limitatamente all’isolamento dal freddo e alla necessità di assicurare un riscaldamento adeguato degli ambienti della casa nella stagione invernale. Il cambiamento
in atto richiede, invece, di garantire un buon comportamento dell’edificio anche nella stagione estiva. Raffrescare gli edifici in estate, oltre ad essere notevolmente più costoso che riscaldarli in inverno, è spesso causa di blackout. Ecco perché è necessario considerare le caratteristiche dei materiali con i quali costruiamo le pareti.
Una parete in laterizio protegge dal caldo e permette di migliorare il comfort abitativo contenendo i costi energetici. La massa del mattone, e di conseguenza la sua inerzia termica, attenua il flusso termico in entrata, in modo che il calore accumulato nelle ore più calde della giornata raggiunga l’interno dell’abitazione durante la sera, quando fa più fresco. Viceversa il fresco accumulato nella notte verrà restituito durante il giorno, quando la temperatura è più alta. Questo ritardo nella trasmissione del calore attraverso la parete si misura con il coefficiente di sfasamento, mentre altri parametri importanti sono il fattore di attenuazione e la trasmittanza termica periodica.