Climatizzazione estiva Viessmann per i luoghi di produzione

Estati roventi e clima da incubo nelle fabbriche? È necessario investire in tecnologie avanzate per la climatizzazione per migliorare il microclima nei luoghi di lavoro. Si tratta di investimenti cruciali per aumentare l’efficienza lavorativa e garantire la continuità della produzione. In più, gli interventi sono ancora sostenuti da sistemi di incentivazione.

Risolvere il discomfort climatico

Le situazioni di discomfort sono la conseguenza diretta di due fattori: il cambiamento climatico in corso, che determinerà estati sempre più calde e la tipica scelta impiantistica degli anni passati di non prevedere un impianto di raffrescamento estivo nei luoghi di produzione limitandosi all’installazione dell’impianto di riscaldamento.

  • Grafico che mostra l'aumento anomalo delle temperature
    Viessmann | Grafico che mostra l’aumento anomalo delle temperature

Energysplit Pro di Viessmann

Per rispondere al caldo in fabbrica oggi una delle soluzioni più efficienti è l’installazione di impianti di raffrescamento alimentati ad energia elettrica di tipo split, come Energysplit Pro Viessmann.

Come i climatizzatori split domestici, sono impianti a espansione diretta molto semplici da installare composti da un’unità da posizionare all’esterno e da un’unità interna. L’unità interna muove l’aria del capannone con un ventilatore, dopo averla raffreddata, in modo che possa rinfrescare un’area indicativamente di 400 m².

Split di raffrescamento Energy Pro di Viessmann
Viessmann | Split di raffrescamento Energy Pro

Verso emissioni zero

Questi impianti sono alimentati elettricamente e di conseguenza offrono l’opportunità di funzionare in abbinamento a un impianto fotovoltaico, esistente o da installare. In questo modo l’impianto può funzionare a costi anche nulli se in configurazione di totale autoconsumo.

Inoltre, si può utilizzare quest’impianto anche per riscaldare il capannone in inverno, sfruttando il funzionamento in pompa di calore. È quindi possibile sostituire l’impianto esistente, molto probabilmente alimentato a combustibili fossili, rendendo l’edificio a tutti gli effetti un edificio a zero emissioni (Zero Emission Building) secondo la nuova direttiva Epbd.

Nel caso della contestuale sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente, è possibile accedere agli incentivi come il Conto Termico che può garantire un contributo dell’ordine del 40% / 50% del costo complessivo dell’intervento.

Tanti i vantaggi

  • Condizioni di lavoro ottimali: si mantengono temperature ideali per un ambiente di lavoro produttivo e confortevole.
  • Valorizzato il brand: adottando misure efficaci contro lo stress da caldo si migliora la reputazione aziendale con iniziative come quelle promosse da Worklimate.
  • Soluzione 2-in-1: con un unico impianto, si può sia raffrescare si riscaldare il capannone, sostituendo l’impianto di riscaldamento esistente e ottenendo un notevole risparmio sui costi invernali.
  • Risparmio energetico: alimentando l’impianto di climatizzazione con l’energia solare di un impianto fotovoltaico si ridicono al minimo i costi (se in configurazione di autoconsumo).
  • Incentivi economici: è possibile approfittare degli incentivi come il conto termico per abbattere il costo iniziale dell’installazione.
  • Efficienza full electric: si trasforma l’edificio in un’unità full electric per riscaldamento e raffrescamento, riducendo (o eliminando) la bolletta del gas metano e migliorando la sostenibilità.
  • Zero emissioni ed energia rinnovabile: si raggiunge l’obiettivo di zero emissioni di CO2 in loco e si aumenta l’uso di energia rinnovabile, in linea con la nuova direttiva Epbd.

Un risparmio concreto

Immaginiamo di avere un capannone di 400 m² da raffrescare con un impianto da 40 kW. Durante l’estate, considerando che il capannone è chiuso la domenica, il fabbisogno termico sarà di circa 31.200 kWh, con un consumo elettrico di circa 9.750 kWh. Questo si traduce in un costo di circa 2.925 € (0,3 €/kWh).

Volendo coprire questi consumi con un impianto fotovoltaico in configurazione di totale autoconsumo, si dovrà prevedere un impianto da 9-10 kWp, a seconda della località. Tuttavia, un’azienda tipica ha consumi elettrici superiori, quindi l’impianto fotovoltaico sarà probabilmente più grande, dimensionato per l’intero fabbisogno energetico dell’azienda.

Azienda con impianto di codizionamento ed impianto fotovoltaico
Viessmann | Impianto aziendale

Ma non finisce qui. Utilizzando lo stesso generatore per il riscaldamento del capannone e sostituendo un impianto di climatizzazione invernale a gas metano, si può ottenere un risparmio del 30%. Equivalente a circa 2.100 euro rispetto al sistema tradizionale.

Inoltre, il nuovo impianto di riscaldamento permette di accedere all’incentivo del Conto Termico 2.0. Ciò può garantire fino a 11.500 euro in 5 anni per la singola macchina. Si combinano il risparmio economico, il contributo dell’impianto fotovoltaico e l’incentivo del Conto Termico. Così si ammortizzano i costi dell’investimento in circa 4-5 anni.

Investire in queste soluzioni riduce i costi operativi e aumenta l’efficienza energetica. Inoltre accelera anche il ritorno sull’investimento, rendendo un’azienda più sostenibile e redditizia. E fa vivere in un ambiente più salubre gli operatori aumentando il loro benessere e la loro produttività.

Un operaio stanco non solo per il lavoro, ma anche per l'ambiente troppo caldo
Viessmann | La difficoltà di lavorare in ambienti troppo caldi

Prepararsi a risparmiare

Per scoprire come migliorare l’efficienza energetica di un capannone, risparmiare sui costi di raffrescamento e riscaldamento e sfruttare al massimo gli incentivi disponibili, Viessmann offre una consulenza gratuita. Un team di esperti guida nella scelta delle soluzioni più adatte, capaci anche di massimizzare il ritorno dell’investimento.

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