L’Hotel Ampezzo, che per anni è rimasto allo stato di rudere in pieno centro e ha rappresentato una ferita a cielo aperto per la comunità cortinese, oggi, grazie a una nuova proprietà, è oggetto di un complesso e ambizioso progetto di ristrutturazione che richiede, da una parte, tutte le migliori figure ingegneristiche civili (dalla geotecnica, all’idraulica, dalle strutture, all’edilizia), dall’altra una grande sensibilità per la gestione dei rapporti con la comunità ampezzana.
Un intervento importante per le dimensioni delle strutture in fase di completamento e per le risorse che sono necessarie all’interno di un contesto delicato.
Hotel Ampezzo, sito a Cortina d’Ampezzo (Bl), è una struttura in fase di costruzione concepita per essere classificata come albergo di categoria 5 stelle lusso attraverso un intervento di demolizione parziale con ricostruzione e ampliamento.
L’edificio è localizzato nel centro storico del capoluogo ampezzano, in corrispondenza dell’incrocio tra via XXVI Maggio e via Guglielmo Marconi (Strada Statale 51 di Alemagna), a pochi passi dalla funivia Faloria-Cristallo e da Corso Italia.
Per la sua posizione e le sue caratteristiche, la struttura punta ad essere un riferimento di eccellenza nell’offerta alberghiera del territorio.
![Immobile ante operam](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Immobile_ante_operam-300x200.jpg)
L’edificio originario
L’edificio originario, così come si configurava, era costituito da un insieme di corpi di fabbrica che hanno avuto origine nel 1923 e sono stati completati, con trasformazioni e ampliamenti successivi, nel 1956, anno dell’ultimo intervento di modifica.
Si trattava di un compendio alberghiero inutilizzato e per questo era ridotto a uno stato di grave fatiscenza e degrado.
L’edificio era composto da un corpo di fabbrica a L, con la facciata principale rivolta a sud (su via XXIX Maggio), mentre la parte allungata si sviluppava lungo il lato ovest. Sul lato erano dislocati una serie di volumi di dimensioni diverse, realizzati nel tempo, per soddisfare le varie necessità contingenti legate ai bisogni della clientela.
L’edificio era articolato su cinque piani fuori terra e un piano interrato, fatta eccezione per i volumi a nord che si sviluppavano su due piani fuori terra e uno interrato, realizzati con forme diverse e incongrue rispetto al manufatto principale.
L’intero volume, a prima vista unitario, è stato frutto di aggiunte susseguitesi nel tempo; utilizzato inizialmente come casa di civile abitazione, venne successivamente riconvertito in struttura ricettiva che è stata oggetto, in varie epoche storiche, di aumenti di volume, visibili nella discontinuità muraria e nella copertura, di forma disarticolata, priva di logica strutturale e compositiva.
La facciata principale, oggetto di quattro diverse modifiche, ha sempre tentato di assumere l’aspetto proprio dei grandi alberghi della conca.
Ciò era evidenziato nel rigore formale, dalla serialità degli affacci delle camere (connotate dai terrazzini in ferro di sapore liberty) che riprendevano il linguaggio tipico di analoghe e importanti strutture ricettive realizzate a Cortina e nell’arco Alpino nei primi anni del ‘900.
L’immobile, da molti anni in disuso, aveva come destinazione urbanistica l’attività turistico ricettiva. Al piano terra dell’albergo erano collocate le attività principali quali il ricevimento, il soggiorno e la ristorazione; al piano seminterrato trovavano spazio i ripostigli, i depositi e una sala da ballo; mentre i piani superiori erano destinati alle camere per gli ospiti con l’aggiunta delle camere dei dipendenti poste sul lato nord.
Allo stato attuale, in virtù dell’intervento di riqualificazione previsto, l’edificio è stato parzialmente demolito con la rimanenza di una muratura nell’angolo al lato sud-ovest.
Intervento
L’intervento si compone di due unità: l’Hotel Ampezzo costituito da dieci livelli (tre piani interrati e sette fuori terra) e l’accesso all’autorimessa (chiamato anche Ampezzino).
Quest’ultimo, localizzato nel lotto di fronte alla struttura, si compone di tre livelli (due interrati ed uno fuori terra). Il progetto ha previsto il collegamento delle due strutture tramite un tunnel realizzato al livello -2, passante sotto la via XXIX Maggio.
La pianta dei piani interrati, caratterizzata da una forma irregolare, segue in adiacenza i vincoli stradali e quelli delle proprietà adiacenti con una superficie media per piano di circa 1.945 mq.
Per la parte fuori terra è stato previsto di mantenere l’ingombro della costruzione esistente caratterizzata da pianta a forma di L. La superficie del piano terra è di 960 mq circa, mentre quella dei piani superiori è di circa 770 mq per piano, a eccezione del piano sottotetto che misura 500 mq.
![Prospetto principale Hotel Ampezzo](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/P-rospetto_principale_Hotel_Ampezzo.jpg)
Progetto architettonico
Poiché l’edificio è stato concepito per essere classificato come un albergo di categoria 5 stelle lusso, l’obiettivo del progettista è stato quello di creare una struttura distintiva che unisse comfort e servizi di alta qualità in grado di soddisfare le esigenze della clientela.
Nel corpo edilizio principale sono state inserite le camere e le suite dell’albergo, la sala ristorante, il bar, le cucine, la spa, i locali tecnici e di servizio e parte dell’autorimessa.
![Planimetria generale intervento](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Planimetria_generale_intervento.jpg)
Terzo piano interrato
Il terzo piano interrato è stato progettato per ospitare l’autorimessa per i mezzi degli ospiti e dei locali tecnici a servizio della struttura.
In particolare, nella parte a nord del piano sono stati localizzati i locali tecnici, quali il locale gruppi frigo e i locali dedicati a contenere le vasche di compensazione della piscina e dell’idromassaggio collocati nella spa situata al piano superiore.
Nella parte a sud è stato inserito un locale tecnico per l’alloggiamento dei dispositivi per il trattamento delle acque prima dell’immissione delle stesse nel sistema fognario e nel torrente Bigontina.
Sotto la rampa che collega il livello -3 con quello superiore è stata infine realizzata la vasca di laminazione per l’invarianza idraulica (Vci), accessibile dalla rampa per mezzo di apposite botole che permettono la manutenzione delle pompe e la pulizia della vasca stessa.
![Rendering autorimessa](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Rendering_autorimessa.jpg)
Secondo piano interrato
Anche nel secondo piano interrato sono stati collocati l’autorimessa e i locali tecnici a servizio della struttura.
In particolare, nella parte a nord del piano, negli spazi non occupati dall’ingombro della vasca della piscina (collocata al piano -1), sono stati inseriti il vano tecnico della piscina (compreso il locale di stoccaggio dei prodotti per il trattamento delle acque), la centrale termica (accessibile esclusivamente dall’esterno per mezzo di una scala alla marinara), il locale Uta e la vasca che serve l’impianto antincendio.
Per garantire l’installazione corretta delle macchine necessarie alla centrale termica e al locale Uta, vista l’altezza interna utile ridotta, non è stata prevista la realizzazione del massetto come nelle altre parti del piano, ma solamente di uno strato di impermeabilizzazione e di 5 centimetri di cemento quale pacchetto architettonico sopra la soletta in cemento armato.
Allo stesso livello hanno trovato spazio la centrale per l’impianto di aspirazione polvere centralizzato, la lavanderia e un locale a servizio dell’attività.
A destra della rampa sono stati inseriti il locale della Uta dedicata al piano terra e il locale elettrico che alloggia i trasformatori, accessibili separatamente.
![Vista generale cantiere primi 3 piani interrati](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Vista_generale_cantiere_primi_3_piani_interrati.jpg)
Primo piano interrato
Il primo piano interrato è stato adibito principalmente alla spa e ai locali di servizio del personale dell’albergo e del ristorante.
Nello specifico, per quanto riguarda i locali di servizio, sono stati previsti degli spogliatoi (maschi/femmine) per il personale del ristorante, del bar-colazioni e dell’albergo (con bagni e docce) e dei locali a servizio dell’attività ristorante (quali celle frigorifere, dispense e ripostigli).
La maggior parte della superficie del primo livello interrato è stata occupata dall’area spa (salus per aquam), comprendente una piscina e una vasca idromassaggio.
Sono stati inseriti inoltre un Hammam, delle saune, delle aree relax, dei box per i massaggi, una palestra e degli spogliatoi per i clienti. Allo stesso piano sono stati previsti i bagni a servizio delle funzioni previste al piano terra e un locale per estetista/acconciatore.
Nello stesso piano sono stati localizzati anche alcuni locali tecnici, quali: a nord, la centrale antincendio con accesso esclusivo dall’esterno; a sud, il centro elaborazione dati (Ced) e le cabine elettriche (utente e fornitore), anch’essi accessibili esclusivamente dall’esterno.
Piano terra
Al piano terra ha trovato spazio la hall di ingresso, uno spazio a doppia altezza su cui si affaccia la reception nel cui retro sono state previste un’area back office e uno spazio per il deposito bagagli e l’archivio.
Nella parte destra del livello è stata localizzata l’area ristorante costituita da un ingresso/guardaroba, una sala principale e una sala più piccola, rivolta a est.
Dietro la sala principale sono stati inseriti un office camerieri e una cucina. Nella parte sinistra del piano ha trovato spazio, infine, un’ampia sala per gli ospiti divisa in tre ambienti: nella parte bassa una lounge, nella parte centrale l’area bar e nella parte alta uno spazio che si affaccia verso il giardino esterno e che può essere riconvertita, all’occorrenza, in sala meeting.
Tutta questa parte del piano è stata pensata per essere utilizzata durante la mattina come sala colazioni. Oltre alla cucina per il ristorante, è stata prevista un’ulteriore cucina dedicata alla preparazione delle colazioni e per l’attività del bar.
Tutta l’area ristorante, inoltre, è stata concepita per funzionare autonomamente, con la possibilità di essere gestita da terzi.
Camere
I piani da 1 a 6 sono stati destinati alle 78 camere dell’hotel: 21 camere standard (25 mq), 20 superior (30 mq), 18 deluxe (35-38 mq), 4 junior suite e 6 attic suite (35 mq), 14 suite (55 mq) e una presidential suite (110 mq). In aggiunta, ai piani 2, 3, 4 e 5 si possono trovare le camere per le persone diversamente abili, tutte di categoria deluxe.
Ogni piano è stato dotato di un office per il personale posto nel retro del blocco ascensori e di un locale dedicato ad ospitare le attrezzature funzionali all’impianto elettrico del piano stesso.
Il numero massimo delle persone che possono essere ospitate dall’hotel è di 180, in ragione della presenza, in alcune tipologie di camere, di sofa bed.
Al primo piano è inoltre localizzato l’ufficio del direttore dell’albergo, in adiacenza allo spazio a doppia altezza della hall d’ingresso all’hotel.
![Realizzazione autorimessa](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Realizzazione_autorimessa.jpg)
Autorimessa
Di fronte all’Hotel Ampezzo, in lotto di proprietà, è stato ubicato l’accesso all’autorimessa. Quest’ultimo è composto da un padiglione con, in adiacenza, un corpo scale e un ascensore che permette di raggiungere i due livelli interrati e uno spazio esterno per la sosta di attesa di bus e taxi.
L’accesso all’autorimessa ai mezzi è stato pensato per avvenire da via XXIX Maggio per mezzo di una rampa che conduce al primo livello interrato dal quale si raggiunge, tramite una rampa circolare, il secondo livello interrato, collegato per mezzo di un tunnel passante sotto la via XXIX Maggio (collocata al livello -2 dell’Hotel Ampezzo).
La porzione di autorimessa collocata sotto l’hotel interessa i livelli -2 e -3, anch’essi collegati da una rampa circolare. Ai piani interrati trovano infine spazio: i servizi igienici, il locale serbatoi, la ski-room per gli ospiti, un locale tecnico ed un locale a servizio dell’attività.
Esternamente, invece, è previsto il posizionamento di un gruppo elettrogeno, opportunamente schermato, e del relativo serbatoio. Il collegamento tra i vari piani dell’hotel è stato garantito da una coppia di ascensori e da una scala che arriva fino al piano quinto.
Dal primo piano interrato al quinto piano è inoltre presente un ascensore di servizio localizzato in prossimità del corpo scala principale. Il primo ed il secondo livello interrato sono stati collegati da un secondo ascensore di servizio che mette in comunicazione l’autorimessa con gli spazi di servizio della cucina, del bar e del personale.
Struttura e impianti
La parte interrata dell’edificio principale è stata realizzata con la tecnica full top-down, mentre per la struttura portante delle parti fuori terra è stata impiegata una tecnologia a secco con pilastri in acciaio.
All’interno dell’edificio è stato previsto un impianto per la ventilazione meccanica controllata (Vmc), dimensionato secondo la norma Uni 10339. Nello specifico, si tratta di un impianto a fancoil ad aria primaria per gli spazi comuni al piano terra e a fancoil per le camere e le suite, in modo da garantire il maggior comfort possibile.
È stato previsto inoltre l’impiego di un pavimento radiante al piano terra, in corrispondenza delle aree dedicate agli ospiti, nella spa e nei bagni delle camere ai piani da 1 a 6. L’aria viene prelevata in copertura e, attraverso appositi cavedi, viene portata alle Uta posizionate al -2 e -3 dove viene filtrata, umidificata, deumidificata e scaldata, raffreddata, a seconda delle condizioni da ottenere nei locali e del periodo dell’anno.
I ricambi sono stati dimensionati, secondola normativa citata, previo calcolo dei fabbisogni estivi ed invernali dei locali. L’insieme di tutti questi fattori ha permesso di garantire un’elevata qualità dell’aria e del comfort interno sia per l’ospite che per il personale di servizio.
L’intero sistema è gestito e regolato tramite apparecchi e software di building management system. Per le aree dedicate ad autorimessa dei piani -2 e -3 è stata prevista un’areazione naturale secondo la normativa vigente.
Il cantiere
Il cantiere è stato diviso in due parti che si sviluppano in contemporanea: la prima riguarda la realizzazione dei piani interrati e in elevazione della struttura alberghiera nel lotto a nord di via XXIX Maggio; la seconda la realizzazione delle strutture interrate dell’autorimessa, nel lotto a sud di via XXIX Maggio. Le lavorazioni eseguite fino ad ora sono state:
- la demolizione parziale del fabbricato esistente con conseguente consolidamento della porzione di fabbricato non demolito;
- le opere provvisionali con la realizzazione di pali trivellati perimetrali e di pali pilastro interrati;
- le opere di scavo;
- la realizzazione dei solai a quota zero, -1 e -2;
- la costruzione del solaio a quota zero dell’accesso all’autorimessa.
Demolizioni
La demolizione della struttura esistente, di per sé, non ha rappresentato un’attività complicata. Prima di tutto è stato necessario installare delle protezioni fisiche che hanno garantito il contenimento dei materiali di risulta, in particolar modo per quelli derivanti dalle quote di sommità.
Secondariamente è stato previsto un sistema di contenimento delle polveri, costituito da dispositivi aerei che hanno abbattuto la diffusione delle polveri direttamente alla fonte tramite una continua nebulizzazione di acqua.
Attualmente l’edificio non è aggirabile con mezzi pesanti in quanto la pavimentazione che collega via XXIX Maggio con la parte retrostante dell’albergo insiste su delle strutture interrate di altra proprietà e di dubbia portata.
L’attacco dell’edificio è avvenuto, pertanto, da sud, sulla facciata dell’ingresso principale. Dopo un primo svuotamento manuale dell’edificio e una verifica della presenza di eventuali rifiuti speciali da trattare separatamente, l’escavatore idraulico con braccio da 22 metri e pinza idraulica ha iniziato lo smontaggio della struttura, partendo dal tetto.
Particolare attenzione è stata riservata al comportamento della struttura che presenta i solai in legno, elementi che non garantiscono un grande legame d’insieme. A terra alcuni escavatori idraulici muniti di benna o di grappo hanno proceduto con la suddivisione delle risulte ed il carico di appositi contenitori.
I mezzi impiegati sono stati tutti di ultimissima generazione e hanno consentito la minimizzazione dei guasti, dell’emissione di rumore e di inquinanti. È stata esclusa la demolizione tramite dispositivi a battere al fine di limitare le emissioni sonore e le vibrazioni durante le attività.
Il progetto ha previsto il mantenimento dell’angolo sud-ovest dell’edificio esistente, a garanzia delle distanze dagli edifici limitrofi.
![Porzione edificio preservato mediante ausilio di opere provvisionali su micropali](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Porzione_edificio_preservato_mediante_ausilio_di_opere_provvisionali_su_micropali.jpg)
Fondazioni speciali
Le tempistiche esecutive previste hanno imposto, compatibilmente con gli spazi disponibili, l’attività contemporanea su più fronti. È stato garantito l’impiego di due squadre di trivellazione per la realizzazione dei pali di diametro 880 millimetri e ulteriori due squadre che hanno attaccato il fronte dei micropali necessari allo scavo dell’autorimessa, a sud della via XXIX Maggio.
In ultima, un’ulteriore trivella ha provveduto alla realizzazione dei tiranti verso il parcheggio della stazione. Durante questa fase sono stati impiegati i mezzi di perforazione più moderni, volti alla garanzia di una perfetta ubicazione planimetrica e verticalità delle strutture profonde.
Ha completato l’opera la realizzazione di una fondazione di tipo a platea in calcestruzzo armato di spessore variabile tra i 50 e i 60 centimetri, all’interno della quale è stata inserita la fossa per l’ascensore, di altezza pari a 1,25 metri.
Scavo full top-down e strutture interrate
Per la nuova struttura alberghiera, il progetto architettonico ha previsto, su tutta l’area a nord, la realizzazione di tre piani interrati, con scavi spinti a circa -12 metri dal piano di campagna, per i quali è stato necessario realizzare delle opere provvisionali di sostegno.
Mentre lungo via XXIX Maggio, a sud, e lungo il lato ovest dell’area, il piano campagna a tergo della paratia di sostegno degli scavi è situato a quota zero o inferiore, lungo tutto il lato nord-nordest dell’area la quota a tergo della paratia raggiunge i +4,50 metri dal piano di campagna, coincidente con il piano viabile della strada SS51 di Alemagna.
I piani interrati insistono sull’intero sedime di proprietà, spingendosi ovunque a confine con i manufatti limitrofi. Per la nuova struttura alberghiera, le opere di sostegno degli scavi sono state costituite da pali trivellati in cemento armato di diametro pari a 88 centimetri compenetrati.
Per quanto riguarda l’autorimessa, che occupa l’area del vecchio parco dell’hotel, il progetto ha previsto la realizzazione di due piani interrati di forma irregolare, collegati per mezzo di due rampe discendenti e un vano scale ed ascensori, con scavi spinti a circa -9,60 metri dal piano di campagna.
In tal caso le opere provvisionali di sostegno degli scavi sono state costituite lungo tutto il perimetro da micropali di diametro pari a 30 centimetri, accostati e armati con tubolare in acciaio.
La struttura risulta così costituita da pareti perimetrali e interne in calcestruzzo armato (di spessore minimo di 20 centimetri) e da solai a soletta piena in cemento armato di spessore pari a 30 centimetri.
Realizzazione dell’autorimessa
L’esecuzione delle strutture interrate a confine dei lotti disponibili (lato nord-nordest) ha portato alla necessità di realizzare dei sostegni delle strutture provvisionali tramite tiranti o contrasti dall’interno al fine di garantire la stabilità globale dell’opera nei confronti dello scivolamento.
Il contesto di riferimento ha imposto la seconda soluzione, essendo praticamente impossibile la realizzazione dei tiranti verso l’esterno, a causa delle interferenze con le strutture esistenti e con possibili strutture future.
Al fine di limitare quanto più possibile lo stato deformativo e di sollecitazione delle opere di sostegno, lo sbancamento dell’area è stato completato secondo la metodologia di scavo definita full top-down, anche se i pessimi terreni della zona hanno contribuito a rendere la soluzione più complessa, laboriosa e quindi costosa.
È infatti risultato necessario l’impiego di due squadre di scavo, di mini-escavatori idraulici che hanno rimosso il terreno da sotto i solai realizzati e di minipale cingolate per il trasporto dei materiali di risulta nella zona del pozzo centrale, dove particolari escavatori sono stati in grado di sollevarli ed accatastarli per lo sgrondo propedeutico al trasporto.
La tecnica full top-down ha permesso di raggiungere progressivamente la quota di scavo corrispondente al piano di imposta di ciascun solaio (circa pari al suo intradosso) e gettando il solaio stesso a contrasto con la paratia prima di procedere con lo scavo per l’installazione del solaio sottostante, fino a raggiungere la massima profondità di scavo e completare il getto della platea.
Le fasi costruttive che hanno interessato questa innovativa tecnica sono state:
- la realizzazione delle perimetrazioni con pali berlinesi;
- la realizzazione delle strutture verticali portanti (colonne) con la medesima tecnica con cui sono stati realizzati i pali di fondazione trivellati;
- la realizzazione del solaio alla quota terra, supportandolo sulle berlinesi perimetrali e sulle colonne verticali interne;
- lo scavo “in galleria” al di sotto del solaio appena gettato, sfruttando le ampie aperture lasciate sullo stesso per consentire il passaggio dei mezzi di scavo e l’asporto del terreno, fino alla quota del solaio inferiore;
- la realizzazione dei muri di rivestimento contro la berlinese nel livello scavato;
- la ripetizione per i due solai interrati, fino ad arrivare alla base di scavo;
- il completamento delle strutture interrate con il getto della platea;
- la chiusura delle asole lasciate sui solai intermedi per consentire lo scavo;
- il getto della rifodera in calcestruzzo dei pilastri in acciaio interni.
Il corpo interrato è stato realizzato interamente con il sistema di vasca in calcestruzzo impermeabile (vasca bianca) senza l’ausilio di membrane impermeabilizzanti.
Il sistema, oltre all’utilizzo del calcestruzzo additivato con prodotti specifici per ottenere l’impermeabilizzazione, ha richiesto dettagli ad hoc per i particolari costruttivi, quali i giunti di costruzione-ripresa di getto, i giunti di dilatazione programmata.
In ultimo, durante le attività di perforazione per le opere provvisionali, soprattutto durante le attività di scavo, è stato alterato il regime idraulico.
Per questo sono state necessarie alcune installazioni che hanno permesso di operare continue verifiche delle variazioni di quota della falda.
Queste hanno consentito di valutare l’eventualità di installazione di opere idrauliche speciali (pozzi di captazione e sollevamento, drenaggi, sifoni).
Tunnel di collegamento
Il tunnel di collegamento rappresenta una peculiarità del progetto. Necessario al passaggio delle automobili dall’autorimessa a sud di via XXIX Maggio, consente di evitare la realizzazione di rampe di accesso nelle vicinanze dell’edificio principale. Pur essendo di limitata lunghezza (circa 11 metri) presenta tutte le difficoltà proprie dell’esecuzione di una galleria.
Dall’area sud verso l’interrato dell’albergo si procederà con la realizzazione di un cilindro di micropali, trivellati orizzontalmente, attraverso la berlinese di micropali dal diametro di 300 mm ciascuno fino ai pali secanti del diametro di 880 mm.
Mediante le valvole predisposte sul tubo di armatura si proseguirà poi con l’iniezione controllata in modo da realizzare una superficie chiusa e impermeabile.
![Planimetria autorimessa a livello-1 e del tunnel di collegamento](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Planimetria_autorimessa_a_livello-1_e_del-tunnel_di_collegamento.jpg)
A maturazione avvenuta, verranno demoliti i micropali di diametro 300 mm interferenti con il passaggio e si procederà con lo scavo e il contestuale inserimento di centine metalliche.
Verranno demoliti e conseguentemente rimossi anche i pali di diametro 880 mm interferenti. A ultimazione dell’opera verrà realizzato il getto del tunnel vero e proprio che ingloberà le centine e creerà la struttura definitiva e portante della galleria.
Strutture in elevazione
La parte fuori terra dell’edificio è stata realizzata con:
- pilastri in acciaio;
- pareti strutturali esterne in cemento armato poste in opera con casseri a perdere in legno-cemento;
- pareti strutturali interne in cemento armato (nuclei vano scala-vano ascensore e vano montacarichi);
- solai in cemento armato (soletta piena) a eccezione degli ultimi due orizzontamenti (sottotetto e copertura) che sono realizzati con una struttura portante in acciaio-legno (l’acciaio per orditura principale mentre il legno per orditura secondaria).
Le strutture in elevazione del nuovo hotel sono state pensate esili per consentire il massimo sfruttamento architettonico degli spazi. Allo stesso tempo i pilastri verticali in carpenteria metallica consentiranno un rapido montaggio.
I pilastri interni nelle zone dell’interrato sono stati realizzati con un profilo circolare interno in acciaio e una rifodera in calcestruzzo di opportuno spessore per garantire una adeguata resistenza al fuoco.
Per i primi cinque orizzontamenti fuori terra si procederà con il montaggio dei pilastri metallici a tutta altezza.
Per ciascun piano verranno elevati i setti in conglomerato cementizio armato del nucleo centrale e verranno montati i pannelli prefabbricati perimetrali di legno-cemento, provvedendo al loro getto.
![Sezione Hotel Ampezzo con indicate strutture in elevazione verticale](https://www.youbuildweb.it/wp-content/uploads/2025/02/Sezione_Hotel_Ampenzzo_con_indicate_strutture_in-_elevazione_verticale-e1739456528920.jpg)
Le solette dei vari impalcati (a eccezione dell’ultimo solaio di calpestio) saranno costituite da una struttura a piastra in conglomerato cementizio armato, dallo spessore di 20 centimetri.
Giunti al sesto orizzontamento si procederà con la posa dell’orditura di travi in legno lamellare e relativo assito e verrà gettata la cappa collaborante in conglomerato cementizio.
La copertura dell’edificio, per la minimizzazione dell’interferenza con i volumi abitabili, verrà realizzata con una struttura mista: travi principali in carpenteria metallica e travi secondarie in legno lamellare.
I paramenti esterni saranno strutturali e costituiti da elementi prefabbricati in legno cemento. Infine, il manto di copertura sarà provvisoriamente protetto da un’idonea membrana impermeabile.
di Valentina Puglisi, Dipartimento Abc, Politecnico di Milano
La tecnica full top-down
Si tratta di una tecnica costruttiva innovativa utilizzata principalmente per la costruzione di opere sotterranee o nei contesti urbani quando lo spazio è particolarmente ristretto.
La tecnica top-down, letteralmente dall’alto verso il basso, inverte l’approccio tradizionale alla costruzione sotterranea ovvero la Bottom-up.
Invece di iniziare con gli scavi e poi costruire la struttura, il metodo top-down inizia con la costruzione delle strutture principali in superficie e procede poi agli scavi sottostanti.
Quest’approccio consente di rendere nuovamente agibile la parte in superficie in tempi molto più brevi rispetto ai metodi tradizionali.
Oltre a ridurre notevolmente i tempi di realizzazione dell’opera permettendo di eseguire i lavori sia agli interrati che in elevazione fuori terra, questa tecnica garantisce l’assenza di disturbi di tipo geotecnico per gli edifici limitrofi, poiché i solai realizzati all’inizio puntonano la paratia perimetrale impedendone la deformazione durante le fasi di scavo.
Inoltre, permette di ridurre la produzione di polveri e rumori, limitando i disagi nelle aree urbane.
La scheda
Committente: Lajadira srl
Periodo: 2023-2025
Impresa appaltatrice: Cev spa – Opere strutturali – ing. Luca Di Gallo direttore tecnico di cantiere, geom. Davide Mazzon, responsabile di cantiere
Responsabile dei lavori: Leo Salvietti
Project management: PACM srl, ing. Marco Follador, ing. ing. Davide Campagnola
Progetto architettonico: Lucio Boni | Architettura, arch. Lucio Boni, collaboratrice arch. Mariachiara De Silvestro
Progetto esecutivo architettonico: Ai Progetti srl; Arch. Andrea Borin
Direzione lavori generale: Ai Progetti srl, arch. Massimo Furlan
Progetto esecutivo opere strutturali: Tre Erre Ingegneria srl, ing. Roberto Scotta, collaboratore ing. Daniele Barbaro
Direzione lavori opere strutturali: I3 + Studio ing. Stefano Boranga
Progetto e direzione lavori impianti elettrici e termomeccanici: Spring Engineering srl, ing. Manuele Petranelli
Progetto e direzione lavori prevenzione incendi: Spring Engineering srl, ing. Manuele Petranelli
Coordinatore sicurezza in fase di progettazione: Studio G.A., geom. Sergio Albanello
Coordinatore sicurezza in fase di esecuzione: Studio G.A., geom. Renzo Doriguzzi
Collaudo statico: ing. Sandro Tagliaferri
Interior design: Zuretti Design
Foto: ©Ugo De Berti