Studio Tchoban Voss e la prefabbricazione alla berlinese

L’azienda di robotica Boston Dynamics ha rilasciato un video dove mostra un «cagnolino robot», chiamato amichevolmente Spot, messo a servizio dello studio Foster + Partners. Il pet meccanico accompagna l’architetto nella visita di cantiere e, seguendolo come un fido segugio, rileva il costruito, trasmettendo in tempo reale i dati al modello Bim sui server dello studio per fare un check immediato della rispondenza esatta tra progetto e realizzato.

Il video può apparire una curiosità di costume, ma quando si vedono i passi da gigante che ha fatto la qualità architettonica negli edifici assemblati per elementi, come in questo progetto dello studio Tchoban Voss per un edificio residenziale a Berlino, si capisce come la prossima frontiera del costruito sarà, sempre maggiormente, il superamento di molte forme di artigianalità e l’inesorabile avvicinamento alle logiche produttive del domani anche per il settore edile.

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Sezione Trasversale

 

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Pianta Piano Terra

 

Il complesso residenziale sorge nel quartiere di Friedrichshain tra Volkspark Friedrichshain e Alexanderplatz. L’inserimento nel contesto è particolarmente posato: un volume di dieci piani posto longitudinalmente nel rispetto dell’orientamento del costruito è animato da due sfalsamenti planimetrici che individuano in alzato una porzione a torre di 12 piani, affiancata sul fronte principale da un corpo di soli sei, altezza tradizionalmente diffusa nelle tipologie esistenti nell’area. Tale fronte introduce agli spazi commerciali che si sviluppano al piano terra, affiancati da uno spazio pubblico, aperto, attrezzato e a disposizione del vicinato.

La posata volumetria è enfatizzata dalla composizione orizzontale delle facciate, le quali sono caratterizzate dalla sovrapposizione dei volumi dei singoli piani, separati da marcapiano molto accentuati. L’aspetto generale ricorda per composizione un glazed building, grazie all’artificio di affiancare un rivestimento metallico di colore scuro alternato alle vetrate, entrambe a tutte altezza, senza tuttavia presentarne i difetti in termini di dispersioni energetiche e la spesso problematica compatibilità con l’edilizia residenziale.

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Vista generale diurna

 

I prospetti risultano così risolti da un interessante mix di tecniche di prefabbricazione: facciata continua in metallo e vetro, inframezzata da cornicioni in cemento prefabbricato che inglobano con un formalismo accennato anche terrazze e balconi. Il tutto assume un aspetto molto curato, la cui precisione millimetrica del dettaglio costruttivo rende bene l’idea di quanto espresso nel prologo.

Non si vuole peccare di esterofilia nel notare come, tra le referenze del progetto, siano citati contractor dalla lunga e specifica esperienza per questi due elementi, a ricordare come il supporto di adeguate imprese specializzate sia elemento importante per alimentare lo sviluppo di un’architettura di qualità. La composizione della facciata, infine, è definita dalla scelta di utilizzare parapetto a tutto vetro, altro elemento a secco fortemente tecnico, che risolve il tema della sicurezza senza impattare sulle scelte volumetriche e rendendo visivamente permeabili tutti gli spazi aperti di pertinenza delle unità abitative.

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Dettaglio dei marcapiano
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Dettaglio dei balconi prefabbricati

 

Lo spazio aperto, infatti, è elemento chiave per la percezione contemporanea di qualità dell’abitare, ancora più accentuato dai recenti eventi legati alla pandemia, ed è declinato in questo progetto su vari livelli. Oltre alla corte al piano terra, pubblica e dotata di attività ricreative per gli abitanti del quartiere, sono presenti giardini privati sulla copertura e ampi balconi e terrazze di proprietà dei singoli appartamenti.

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Lobby di ingresso – interno

Questo approccio all’abitare contemporaneo, esteso all’idea di essere un tassello di nuove forme di vivere urbano, è sottolineato da un dato apparentemente minore, ma che i progettisti tengono a sottolineare: per questo sviluppo residenziale da 117 appartamenti sono stati previsti soli 41 posti auto, ad accesso libero al piano interrato, a fronte dello sforzo di ricavare spazio condominiale per ospitare oltre 240 stalli per le biciclette.

di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano (da YouBuild n.20)

 

LA SCHEDA

Cliente: Bauart Gruppe, Berlin
Luogo: Berlin-Friedrichshain
Anno: 2021
Progettista: Tchoban Voss architekten (Sergei Tchoban)
Design Team: Frederik-Sebastian Scholz (project leader), Johannes Beese, Valeria Kashirina, Eimear O’Gorman, Fabiana Pedretti, Daniele Ricci, Ingo Schwarzweller, Ramona Schwarzweller, Evgenia Sulaberidze, Nancy Wendland
Impianti: Plan B – Beratende Ingenieure GmbH
Strutture: Mehlhorn und Vier Ingenieurgesellschaft mbH
Landscape: Hanke & Partner Landschaftsarchitekten
Cemento prefabbricato: GBJ Geithner Betonmanufaktur Joachimsthal GmbH
Facciate continue: Haskam Group
Superficie: 17.000 mq
Fotografie: © Klemens Renner

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