«I cambiamenti climatici hanno imposto un cambio di rotta nei confronti dell’approccio sistematico delle progettazioni, soprattutto nell’ambito delle realizzazioni di sistemi relativi al drenaggio urbano». E chi meglio può saperlo di chi si occupa degli indispensabili strumenti per prevenire danni? Come Stefano Grandicelli, titolare di Starplast, azienda nata nel 2007 e specializzata in prodotti e servizi nell’ambito del trattamento di acque reflue e impianti.
Un aspetto, quello del trattamento delle acque, sempre più centrale in tempi di grandi siccità seguìti a grandi, impetuose, irrefrenabili piogge. Con i danni che ne conseguono. E qui sta il problema per il progettista, che deve adeguare i parametri storici al climate change. Il problema, però, è che vanno considerati tanti aspetti, per trovare una soluzione sostenibile. Starplast è, appunto, impegnata su questo fronte.
Domanda. La politica di Starplast è offrire un sistema completo e integrato. Che cosa significa?
Risposta. Sistema completo integrato per Starplast significa immettere sul mercato prodotti che siano smart, che siano intelligenti e che siano, come si dice oggi in inglese, plug&play.
D. Può fare qualche esempio di soluzione che segue questo principio?
R. Quasi tutti i nostri prodotti che immettiamo sul mercato hanno queste caratteristiche e peculiarità. Un esempio potrebbe essere l’impianto di depurazione e di recupero delle acque grigie, oppure di sollevamento acque reflue, per il quale la messa in servizio risulta estremamente semplice, poiché le uniche cose da fare sono quelle di realizzare in situ i collegamenti idraulici ed elettrici in quanto tutte le apparecchiature necessarie sono già state preinstallate.
D. Qual è il vantaggio per chi progetta?
R. Il progettista potrà usufruire di tutte le informazioni utili tramite la consulenza dei nostri uffici tecnici che sono in grado di fornire la documentazione utile a redigere un corretto progetto dell’impianto in questione.
D. E per chi segue i lavori in cantiere?
R. Chi segue i lavori in cantiere ha tutta la documentazione utile per poter installare correttamente e manutenere di conseguenza l’impianto fornito.
D. L’azienda è una delle prime che ha ottenuto la certificazione Ce. Quanto è importante?
R. La certificazione Ce per alcuni prodotti è obbligatoria e cogente, affinché il prodotto commercializzato possa essere immesso sul mercato. Pertanto, qualsiasi prodotto che sia sottoposto all’egida di una di queste norme, deve essere in possesso della certificazione Ce oggi detta Dop, altrimenti non può essere immesso sul mercato.
D. Che garanzie offre questa sorta di bollino blu?
R. Le norme armonizzate europee determinano i criteri di progettazione e di sicurezza relativi a qualsiasi prodotto. Pertanto, diventa una garanzia di qualità sia dal punto di vista della progettazione, delle performance e sia soprattutto dal punto di vista della sicurezza nei confronti dell’utilizzatore finale.
D. Sempre più in Italia, ma non solo, si assiste a periodi di siccità seguiti da piogge torrenziali. Che cosa cambia per chi progetta?
R. Ovviamente i cambiamenti climatici hanno imposto un cambio di rotta nei confronti dell’approccio sistematico delle progettazioni, soprattutto nell’ambito delle realizzazioni di sistemi relativi al drenaggio urbano. Se pensiamo alle bombe d’acqua e al fatto che i reticoli fognari per certi versi sono anche vecchi di oltre cinquant’anni è necessario valutare bene quali possano essere le forme per una corretta risoluzione delle problematiche di invarianza idraulica e idrologica.
D. Quali sono i prodotti che più si adattano al controllo delle acque?
R. In termini ambientali, rispetto all’inquinamento prodotto delle acque reflue meteoriche di dilavamento urbano e non, sicuramente gli impianti di dissabbiatura e di deoliazione sono quelli che danno i risultati migliori.
D. L’aspetto del drenaggio è tenuto in sufficiente conto da architetti e ingegneri?
R. Sono molte le istituzioni che sensibilizzano il mondo dei progettisti a queste problematiche. Nella fattispecie, molte università hanno fatto e stanno facendo un gran lavoro per poter portare alla luce e sensibilizzare tutti i progettisti su quelli che sono i nuovi approcci progettuali in riferimento ai cambiamenti climatici.
D. Il cambiamento climatico ha modificato la tipologia dei vostri prodotti?
R. I nostri prodotti sono in continua evoluzione, in continua elaborazione proprio per poter rispondere immediatamente alle esigenze cogenti e del mercato in ambito ambientale.
D. Che cosa dovrebbe considerare, per la gestione delle acque, chi progetta nel residenziale?
R. Il rispetto verso l’ambiente e soprattutto il rispetto verso l’acqua, bene primario ormai riconosciuto da tutto il mondo, che deve essere il driver che guida chiunque realizzi progetti nel residenziale.
D. Con il Pnrr si assiste a una forte ripresa degli appalti pubblici: coinvolge anche il vostro business…
R. In realtà nei bonus previsti attualmente dal Pnrr, il tema ambientale è poco sviluppato. Tuttavia, sta proprio nella sensibilità di chi progetta questi nuovi appalti avere un occhio di riguardo anche per l’ambiente.
D. Il processo di appalto si è snellito o è farraginoso?
R. Il processo di appalto è ancora abbastanza farraginoso. Ciò nonostante, contiamo sul fatto che questa potenziale ed enorme mole di appalti che possono essere sviluppati attraverso le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza portino a uno snellimento di tutte le procedure e, quindi, a una conseguente velocizzazione di tutti i lavori per una adeguata modernizzazione di tutte le infrastrutture dello Stato a servizio dei cittadini.
D. Qual è l’aspetto che caratterizza la vostra azienda?
R. La dinamicità, la velocità, la cura verso il cliente e la voglia di ottenere sempre risultati migliori.
D. Come sono sviluppati i prodotti?
R. Di solito si parte da una nostra idea, dalle richieste del mercato oppure anche dall’idea di un nostro cliente. Le idee si sviluppano dal punto di vista ingegneristico, se ne controlla il rispetto delle norme e si realizza una prototipazione con la quale normalmente si fanno le prove di regolare funzionamento. Poi, l’idea la si immette sul mercato e se ne valuta l’efficacia.
D. Quanto è importante il drenaggio per evitare il rischio idrogeologico?
R. Ci sono molti sistemi previsti per poter evitare il rischio idrogeologico: il drenaggio è uno di questi, ma non bisogna dimenticare gli apparati di invarianza idraulica e idrogeologica, come le vasche di laminazione.
D. L’Italia investe a sufficienza nella prevenzione?
R. Gli investimenti in questo campo sono sempre pochi. Qualunque essi siano e di qualunque importo, potremmo sempre dire che si può fare di più.
D. Quali sono gli interventi più urgenti?
R. Sicuramente quanto necessario per il rispetto di ciò che è già previsto dalle norme europee in materia di scarichi domestici e scarichi industriali. Bisogna ricordare che l’Italia è sotto infrazione dalla Ue per non avere ottemperato a quelle che sono le normative minime ambientali in relazione a quanto previsto sulla qualità dei corpi idrici recettori. Dovremmo provvedere a sistemare tutte le reti acquedottistiche pubbliche che oggi sono un colabrodo.
D. I vari bonus hanno rilanciato la riqualificazione di intere zone delle città. La gestione delle acque è considerata a sufficienza?
R. Purtroppo sono pochi i bonus che prevedono l’inserimento e l’attuazione di sistemi volti a migliorare la qualità della vita dal punto di vista ambientale connessa alle problematiche di una gestione sostenibile della risorsa idrica.
D. Preparate novità in materia di smaltimento?
R. Starplast si è iscritta al consorzio Polieco, istituzione riconosciuta dal ministero dell’Ambiente per l’assimilazione e il recupero delle materie plastiche per stimolare le aziende all’utilizzo delle plastiche riciclate. Nel nostro ciclo produttivo è sempre presente l’utilizzo dimateriale riciclato per la realizzazione dei componenti ove possibile.
D. Fornite anche un servizio di consulenza agli studi di progettazione?
R. I nostri uffici tecnici e tutto lo staff di back-office di Starplast sono a completa disposizione di tutti gli studi tecnici di progettazione. Al nostro interno abbiamo figure professionali che si occupano di materia ambientale già dall’inizio del loro curriculum formativo e lavorativo.
D. Può sintetizzare le tappe principali della storia aziendale?
R. Starplast nasce nel 2007 con lo scopo principale di produrre manufatti per la depurazione delle acque. Nel 2008 la crisi economica ha cambiato lo scenario dei mercati, ma Starplast ha sempre creduto nel perseguire il progetto di realizzare manufatti da immettere sul mercato della depurazione. Questo perseverare ci ha dato ragione portando agli eccellenti risultati che stiamo registrando oggi.
D. Quali sono le vostre previsioni per il 2022?
R. L’anno è partito molto bene dietro la spinta di quelli che sono stati i bonus e, comunque, anche le sensazioni positive del mondo economico. Questa spinta è, da un certo punto di vista, figlia di due anni di magra dovuta alle note vicende pandemiche. Oggi la problematica principale sono gli aumenti della materia prima e, soprattutto, i tempi di approvvigionamento della stessa. La speranza è che questa situazione non porti a un azzeramento della domanda innescando scenari non molto positivi. Sono comunque sicuro che Starplast non risentirà di qualsivoglia turbativa economica di mercato: è nel nostro Dna affrontare a viso aperto tutte le difficoltà rendendo le stesse vere e proprie opportunità.