Speciale Tetto: come ottenere una perfetta copertura ventilata

In Italia, dei 12,42 milioni di edifici residenziali (con quasi 32 milioni di abitazioni) censiti dall’Istat nel 2018, il 55% è stato costruito prima del 1970, il 36% tra gli anni 1971-2000 e solo il 9% negli anni 2000. La maggior parte delle case non è energicamente efficiente. In aggiunta, c’è un’alta probabilità che le tecniche costruttive siano state superate con nuove tecnologie più prestazionali e sicure. Come efficientarle?

Grande attenzione è stata posta sui cappotti perché hanno un risvolto sia prestazionale, ma anche estetico. Ne è un esempio Terracoat, il prodotto proposto da Terreal Italia: un pannello composto da isolante e listelli in argilla di facile posa e versatile grazie alla customizzazione del rivestimento in terracotta. Ma, oltre alle pareti, va reso meno disperdente anche il tetto, perché ancora oggi si possono vedere errori che vanno a inficiare le prestazioni della copertura.

Uno degli errori più frequenti riguarda il fissaggio del manto di copertura. Lo scopo del fissaggio degli elementi del manto è di evitate lo spostamento a causa del vento, di vibrazioni, di dilatazioni termoigrometriche, ed è da determinare in base a fattori come la pendenza della falda, la natura del supporto del manto e dalla spinta del vento nelle diverse realità locali.

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Tetto di nuova realizzazione con tegole antichizzate di Terreal Italia

Tradizionalmente si utilizzava la cosiddetta «posa umida», con l’utilizzo di malte sia lungo la falda sia lungo la linea di colmo, ma oggi la posa a secco è obbligatoria così come indicato dalla norma Uni 9460:2008.

Questo tipo di errore viene reiterato perché snellisce e velocizza la fase di posa e non richiede particolari abilità dell’operatore. Tuttavia, genera gravi risvolti, in primis nella ventilazione sottomanto e, successivamente, sulle proprietà e prestazioni dell’elemento in terracotta. Infatti, la malta è un materiale che assorbe e trattiene acqua per rilasciarla in un tempo medio-lungo, ma contemporaneamente è un materiale estremamente rigido che rende difficile la sostituzione di alcuni elementi in caso di necessità.

Un altro errore generato dall’utilizzo di malte, schiume o similari riguarda l’ostruzione e chiusura totale della linea di colmo e di gronda. Chi decide di realizzare una casa o un edificio con il sottotetto abitabile ha interesse di sapere non solo quali tipologie di ventilazione sono state scelte, ma anche quali vantaggi presenta una copertura ventilata rispetto a una che non lo è.

I vantaggi di una copertura ventilata riguardano non solo la longevità e le prestazioni del pacchetto copertura sia nel periodo estivo sia invernale (controllo delle caratteristiche termo-igrometriche), ma anche sullo smaltimento dell’umidità all’interno del pacchetto e sull’abbassamento della temperatura nell’intradosso, asciugando il vapore acqueo, e sul mantenimento della temperatura dell’estradosso pressoché uguale lungo tutta la falda. Questo ultimo aspetto evita lo scioglimento differenziale della neve e la relativa formazione di ristagni d’acqua che possono rifluire al di sotto dello strato di tenuta e compromettere l’impermeabilità del sistema.

Per assicurare che la circolazione dell’aria sia continua e ininterrotta è necessario che la linea di gronda e di colmo siano completamente libere da ostruzioni. In questo modo l’aria fredda ha la possibilità di entrare dalla gronda, scaldarsi attraverso la sottrazione di calore allo strato termo-isolante quindi salire all’interno dell’intercapedine fino a fuoriuscire dalla linea di colmo come aria calda. Questo è uno dei motivi per i quali anche nella norma Uni 9460:2008 si consiglia caldamente l’utilizzo del fissaggio meccanico degli elementi della copertura e non malte o schiume. Ovviamente, la micro-ventilazione può essere incrementata con l’utilizzo di apposite tegole o coppi: gli aeratori.

È però bene tenere presente che, in contesti particolarmente aggressivi con temperature elevate anche di notte e forte soleggiamento diurno, non sempre solo la ventilazione o micro-ventilazione possono apportare dei benefici negli ambienti sottostanti. Poiché questa possa essere efficace deve essere associata a pannelli isolanti ad elevata massa e all’utilizzo di teli riflettenti in grado di agire sul reirraggiamento.

Tornando a parlare delle tegole speciali dedicate all’aerazione, gli aeratori, devono necessariamente essere posizionati in punti strategici: in linea generale vengono posizionati in due file perpendicolari alla linea di falda. La prima linea è in corrispondenza della terza fila a partire dalla linea di gronda e la seconda sulla penultima fila prima della linea di colmo. Il numero degli elementi varia in base alla tipologia e alle caratteristiche della tegola o coppo posato ma in generale il rapporto è un aeratore ogni tre tegole o coppi, oppure uno ogni sei.

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A determinare quanta aria è necessario far passare nell’intercapedine, quindi la sezione di ventilazione, intervengono alcuni fattori come la geometria, lunghezza e pendenza della falda, la tipologia di tegola o coppo utilizzato (sapendo che per natura intrinseca dell’elemento, una copertura in coppi è più ventilata di una in tegole), le condizioni ambientali esterne, la zona di ventosità in cui viene realizzata la copertura e l’esposizione ai venti delle falde stesse.

Affinché la ventilazione sia efficace e significativa è necessario che ci sia una determinata sezione di ventilazione, espressa in centimetri, posta in relazione sia alla lunghezza che alla pendenza della falda: più lunga e meno pendente è la falda, più grande è la sezione di ventilazione. Più corta e più pendente è la falda, minore è la sezione di ventilazione.

Terreal Italia ha nella sua gamma prodotti soluzioni sia in cotto, chiamati accessori dedicati, che in altri materiali, chiamati accessori funzionali. Nello specifico, ogni linea di prodotto ha il proprio accessorio dedicato in cotto con la funzione di incrementare la ventilazione ed è normalmente abbinato a una specifica griglia adattata al profilo del foro. Gli accessori funzionali sono nati per completare gli strati costruttivi di un’abitazione, ottimizzandone le performance in termini di isolamento termico, resistenza alle condizioni meteo e rispetto dei più severi standard di sicurezza.

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Realizzazione con Portoghese di colore Rosso Terreal Italia
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Realizzazione con Romane Evolution di colore Antracite

Per realizzare un «tetto che respira», Terreal Italia offre un’ampia gamma di accessori studiati per favorire la micro-ventilazione e incrementare le prestazioni di tegole e coppi. L’ultimo arrivato oltre che il più prestante è il kit Colmo Ventilato Terreal. È dotato di bandelle laterali plissettate, verniciate in Argilla o Moro, per garantire la tenuta all’acqua e un filo di colla butilica per un’adeguata adesione al manto di copertura. La caratteristica peculiare è la capacità di ventilazione elevata pari a 425 centimetri quadrati garantita dall’elemento in lamiera forata in acciaio inox. Un ulteriore vantaggio è proprio il kit all’interno del quale sono già inclusi tutti gli elementi necessari per realizzare correttamente una linea di colmo libera da ostruzioni. Inoltre, si adatta a tutti i tipi di manti: in coppi e in tegole.

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Esempio posa del kit colmo ventilato

 

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