L’attuale situazione politico economica richiede alle aziende di avere una maggiore flessibilità, di saper affrontare nuove problematiche, di gestire un sistema di comunicazione con i propri stakeholders e di adeguarsi alle nuove normative in tempi consoni e in linea con i propri piani di sviluppo.
In che modo Valli Zabban sta rispondendo a questa trasformazione di contesto in cui si trovano ad operare le nostre industrie? Ne parliamo con Roberto Pocchi, direttore commerciale & marketing Italia, sistemi di impermeabilizzazione e Agnese Massaccesi, responsabile Qase dell’azienda.
In che modo l’approccio del Siqase permette a Valli Zabban di affrontare tutti questi aspetti integrandoli nella propria valutazione dei rischi?
Roberto Pocchi | Qualità, ambiente, sicurezza ed etica fanno da sempre parte dell’identità Valli Zabban. Sono tutti valori certificati attraverso il Sistema Integrato Qualità Ambiente Sicurezza Etica (Siqase). Nel 1993, Valli Zabban ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001, alla quale sono seguite la certificazione ambientale Iso 14001, la certificazione sicurezza Iso 45001 (ex Ohsas 18001) e la certificazione Etica Sa 8000.
Inoltre, sono attive le certificazioni di prodotto per tutti i settori di produzione, come la marcatura Ce e più recentemente il contenuto di riciclato e la dichiarazione ambientale di prodotto (Epd – Environmental Product Declaration).
Nelle attività del Siqase sono compresi gli audit interni e di seconda parte svolti dal personale Valli Zabban, questo consente di monitorare eventuali criticità dei processi interni e della catena di fornitura. Aspetto poi da non sottovalutare, alla base della filosofia del miglioramento continuo, sono le verifiche dei requisiti delle norme di riferimento da parte di auditor esterni inviati dagli enti di certificazione, ai fini del mantenimento dei certificati in essere.
La Valli Zabban sostiene circa 13 audit di terza parte annualmente, questo consente di avere un’ulteriore punto di vista, esterno all’azienda, che può evidenziare aspetti da monitorare maggiormente o sui cui agire nel breve o lungo termine. I risultati degli audit vengono poi tradotti nelle azioni inserite nel piano di miglioramento aziendale.
Il Siqase, quindi, consente alla Valli Zabban di gestire il piano di miglioramento continuo delle sue prestazioni e dei suoi processi, nel rispetto delle normative cogenti e delle aspettative delle parti interessate.
Ad Agnese Massaccesi vogliamo chiedere qual è l’approccio aziendale complessivo in materia di sostenibilità?
Agnese Massaccesi | Certamente partiamo dalla sostenibilità dei prodotti e dalle relative certificazioni ambientali (Epd/Cam). La Valli Zabban vuole applicare i principi della sostenibilità nei mercati di riferimento di tutti i suoi settori: tecnologie stradali, sistemi di impermeabilizzazione e tecnologie della gomma.
L’azienda è consapevole del grande impegno che quest’approccio comporta: un elevato know-how tecnologico e un programma di investimenti ingenti e costanti nel tempo, che permettano di abbattere le emissioni inquinanti, ridurre i consumi energetici e produrre attraverso il riciclo e il riutilizzo, nel dovuto rispetto dei legittimi interessi di tutte le categorie di soggetti coinvolti.
I suoi prodotti puntano alla sostenibilità ambientale attraverso una scelta accurata delle materie prime, comprese quelle di recupero e riciclate, collaborando con i propri fornitori. Una produzione che avvenga nel rispetto e nella protezione dell’ambiente, secondo le normative ambientali.
Quali sono gli ultimi sforzi compiuti in questa direzione?
Abbiamo ottenuto di recente le certificazioni di prodotto per il contenuto di riciclato e la dichiarazione ambientale di prodotto (Epd Environmental Product Declaration). La normativa di riferimento in Italia per la sostenibilità degli acquisti della pubblica amministrazione sono i criteri ambientali minimi. Quelli a cui fanno riferimento i settori della VZ sono i Cam Edilizia e sono in attesa di pubblicazione i Cam Strade. Tali normative prevedono oltre al rispetto dei requisiti delle normative tecniche di settore anche certificazioni ambientali come il contenuto di riciclato e le Epd.
E nel settore stradale?
Agnese Massaccesi | Per il settore strade è attivo il certificato del contenuto di riciclato per i conglomerati bituminosi, a caldo e a freddo, prodotti nel sito di Arezzo. Nel 2023 è stato completamente rinnovato l’impianto di produzione che consente un maggior abbattimento delle emissioni e un incremento del contenuto di fresato nella formulazione dei prodotti. Il sito possiede l’autorizzazione al recupero di fresato che poi utilizza direttamente nei prodotti. Questo rappresenta un esempio in linea con i principi dell’economia circolare e della sostenibilità.
E per l’acustica?
Il settore acustica produce tappetini fonoassorbenti antivibranti da granuli di Pfu riciclati. È attivo il certificato del contenuto di riciclato per l’intera gamma prodotti che può raggiungere il 95% in peso di materiale riciclato.
E sul fronte degli impermeabilizzanti?
La produzione delle membrane impermeabilizzanti bitume polimero rappresenta la vera sfida delle certificazioni di prodotto. Nel 2023 è stato sviluppato il tool di calcolo dell’Lca dei prodotti realizzati presso il sito di Trecastelli e, a seguire, sono state pubblicate le prime due Epd. Attualmente sono attive sei Epd per un totale di cinquantacinque prodotti certificati.
Le dichiarazioni ambientali di tipo III contengono informazioni verificabili e accurate sulle prestazioni ambientali di un prodotto, quantificate sulla base di una valutazione di impatto del ciclo di vita. Il loro obiettivo è quello di produrre informazioni attendibili espresse su una base comune che consentano un confronto delle performance ambientali tra i prodotti che svolgono una stessa funzione.
In quest’ottica di sostenibilità dei prodotti, le dichiarazioni ambientali di tipo III sono sviluppate in conformità ai requisiti e alle prescrizioni dettati dalla norma volontaria Uni En Iso 14025:2010. Per garantire che gli studi Lca siano condotti in modo coerente per tutti i prodotti rientranti all’interno della stessa categoria è richiesto che vengano rispettate regole e metodologie precise.
Tali regole vengono indicate dalla Pcr (Product Category Rules) e formulano precisazioni riguardo lo svolgimento di un’analisi di ciclo di vita per una specifica categoria di prodotto, assicurando l’armonia e la confrontabilità dei risultati.
Che cos’è il Life Cycle Assessment – Tool Valli Zabban?
Agnese Massaccesi | In aprile dello scorso anno la Valli Zabban ha qualificato il proprio Lca Tool per il settore delle membrane impermeabilizzanti bitume polimero. Il regolamento del program operator EpdItaly, scelto da Valli Zabban, prevede la possibilità di pubblicare Epd di un prodotto, il cui studio di Life Cycle Assessment (Lca) viene generato utilizzando un algoritmo di calcolo precedentemente qualificato, denominato Lca Tool e realizzato conformemente alle normative tecniche Iso 14040 e Iso 14044, alle Pcr (Product category rules) e al Regolamento di EpdItaly.
Il Lca Tool Valli Zabban è quindi in grado di generare molteplici studi Lca di propri prodotti appartenenti al campo di applicazione delle membrane impermeabilizzanti bitume polimero, al fine di redigere le relative Epd e di richiederne la pubblicazione al program operator EpdItaly a seguito della loro verifica da parte dell’organismo di certificazione. Il Lca Tool Valli Zabban consente di personalizzare gli studi Lca sui singoli prodotti e di diminuire i tempi di pubblicazione solitamente richiesti per le Epd.
Dal 2025, aumenterà gradualmente la platea di imprese che dovrà rendicontare l’impatto ambientale, sociale ed economico utilizzando criteri uniformi a livello europeo. Roberto Pocchi Come si sta muovendo l’azienda?
Valli Zabban, assieme alle altre aziende del Gruppo Tonon, ha iniziato il suo percorso Esg (Environmental – Social – Governance) a giugno 2023. In conformità alle normative europee Csrd – Dir. 2014/95/Eu (Nfrd) e Tassonomia – Reg. 2020/852 si sta lavorando con i singoli gruppi di lavoro all’analisi di doppia materialità e allo sviluppo del piano di sostenibilità, che sarà poi incluso nella pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità del gruppo.
Impermeabilizzare e isolare con la nuova Linea StripVZ
Nella definizione di un sistema di copertura (impermeabilizzante e isolante termico), talvolta si è dovuto optare per una soluzione a scapito di un’altra per la difficoltà di combinare gli elementi tra loro, spesso incompatibili: membrane posate a caldo con isolanti che temono la fiamma, o barriere vapore da bucare per stabilizzare meccanicamente i pannelli isolanti, infine posare una nuova membrana su un supporto umido senza generare rigonfiamenti superficiali prodotti dal vapore in pressione.
Con la nuova linea StripVZ siamo riusciti a superare questi ostacoli. Infatti, per mezzo di speciali strisce adesive e termoadesive, è possibile applicare le membrane stesse sul supporto sottostante, piuttosto che far aderire tenacemente gli solanti sulla sua faccia superiore, senza usare fissaggi meccanici.
La tipologia è già conosciuta, più sui mercati internazionali che in Italia, noi l’abbiamo voluta perfezionare, selezionando il migliore bitume disponibile con resine tachificanti di ultimissima generazione in grado di garantire una perfetta adesione e soprattutto la tenuta di questa nel tempo.
Per produrre queste nuove membrane l’azienda si avvale di un nuovo impianto specifico che si è integrato nell’ultima linea produttiva, questo ha comportato un importante intervento sulla distribuzione del bitume dei polimeri che alimentano l’impianto, il tutto si è svolto senza fermare la produzione.
Valli Zabban è pronta a utilizzare questa nuova tecnologia per ampliare la gamma, soddisfacendo le esigenze dei clienti, dei progettisti e dei cantieri, che segue ogni giorno con il supporto tecnico dedicato.