Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura non ha ancora trovato una sua stabilità. Consideriamo esclusivamente le gare di progettazione ed altri servizi (escludendo accordi-quadro, concorsi, servizi Ict e gare con esecuzione).
Nel periodo gennaio-aprile 2024 le stazioni appaltanti hanno pubblicato gare per un importo a base d’asta complessivo pari a 295,6 milioni di euro, circa 70 milioni di euro in più rispetto al 1° quadrimestre del 2023. Ma inferiore rispetto allo stesso quadrimestre degli anni 2019, 2020 e 2021. È il dato più significativo che emerge dall’ormai consueto rapporto elaborato dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Analisi del periodo
Analizzando i trend mensili, l’inizio 2024 è in linea con il 2023, ma dalla fine di febbraio avviene un aumento degli importi complessivi. Grazie all’attenzione a prestazioni professionali e tutela dei professionisti attraverso l’Equo compenso.
Tuttavia, considerando gli importi complessivi per servizi di ingegneri ed architettura, escludendo i costi di esecuzione (appalti integrati, concessioni, ecc.), il quadro cambia. Infatti, gli importi complessivi a base d’asta per servizi di ingegneria si aggirano sui 604 milioni, circa 200 in meno rispetto al 2023.
Quest’anno gli importi riservati ai servizi di ingegneria tipici rispetto al totale è quasi il doppio rispetto al 2023, a discapito degli importi riservati ai servizi di ingegneria con esecuzione. Questi nel periodo gennaio-aprile ‘23 hanno raggiunto l’apice grazie alla grossa parte di appalti integrati, finanziati con risorse Pnrr. Le indicazioni, pertanto, non sono univoche; al momento non si può dire che il mercato vada in una direzione definita.
Esame dei bandi
Se ci limitiamo ad esaminare i bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura tipici, la quota maggiore delle gare pubblicate (oltre il 66 %) presenta un importo a base d’asta inferiore a 140.000 euro, solo il 6,5% ha un importo compreso tra 140.000 e 215.000 euro, mentre le gare con importo a base d’asta maggiore a 215.000 euro superano di poco il 27%.
Per quanto riguarda le aggiudicazioni, nel periodo in esame diminuisce l’importo medio di aggiudicazione delle gare assegnate ai liberi professionisti e ancor più quello assegnato ai consorzi, mentre si assiste ad un incremento degli importi medi di aggiudicazione per le società e le Rti/Ati miste (ossia quelle composte da società e liberi professionisti).
I liberi professionisti, nonostante siano riusciti ad aggiudicarsi il 30,7% delle gare per servizi di ingegneria (senza esecuzione), dal punto di vista economico riescono a accaparrarsi appena il 5,6% degli importi totali (circa la metà rispetto allo stesso periodo del 2023). Come sempre le società hanno la meglio in entrambe le distribuzioni, aggiudicandosi addirittura il 72,5% degli importi.
Liberi professionisti
I liberi professionisti vedono aumentare notevolmente le possibilità di successo nelle gare con importo inferiore a 140mila euro, tanto da essere riusciti ad aggiudicarsi il 66,3% delle gare e circa il 45% degli importi. Quote che tendono a ridursi con l’aumentare degli importi a base d’asta fino a raggiungere appena il 5,4% delle gare aggiudicate con importo a base d’asta maggiore di 215.000 euro e lo 0,9% degli importi.
Per quanto riguarda, infine, i ribassi, confrontando quelli praticati nelle offerte rispetto al corrispondente periodo degli anni precedenti si rileva una graduale lieve flessione per quanto riguarda i ribassi medi, mentre il ribasso massimo aumenta di 2 punti percentuali, tornando in linea con il 1°quadrimeste del 2022.
Angelo Domenico Perrini | Presidente Cni
Il mercato dei servizi di progettazione di ingegneria e architettura non ha ancora ritrovato una rotta stabile. Dopo una ripresa esponenziale avviata nel 2014 e durata ben cinque anni, dal 2020, in concomitanza con eventi, a cominciare dalla pandemia, che hanno scosso l’economia e la società, presenta un andamento altalenante, nonostante i consistenti investimenti degli ultimi anni operati nel settore delle costruzioni sulla spinta dei bonus edilizi e delle varie misure del Pnrr.
È ancora presto per capire in quale direzione questo mercato andrà nel prossimo futuro. Detto questo, va giudicato in chiave positiva il fatto che stia aumentando la sensibilità rispetto al tema dell’Equo compenso e alla tutela del lavoro di chi fa progettazione e della qualità delle opere.
Marco Ghionna | Presidente Centro studi Cni
Il mercato è fluttuante, il che non aiuta a definire una situazione chiara e facilmente leggibile. La speranza è che si arrivi ad una stabilizzazione comportamentale del mercato per valutare un effettivo trend.
I Dati però macroscopicamente sembrano suggerire una ripresa dei servizi di ingegneria tipici a discapito degli importi riservati ai servizi di ingegneria ed esecuzione. Inoltre, dalla rilevazione 2023 ad oggi, si osserva un positivo miglioramento degli importi destinati alla progettazione. Un dato interessante da osservare andando avanti e presumibilmente direttamente correlato agli effetti dell’Equo compenso.
Giuseppe Maria Margiotta |Referente del Cni per il Centro Studi
Proprio il dato sottolineato da Ghionna è la riprova che la legge sull’Equo compenso non ha aggravato sostanzialmente i costi per le casse pubbliche. Secondo le stime di alcuni portatori di interessi avrebbe determinato maggiori oneri per lo Stato dell’ordine di almeno il 30% in più.
Con l’entrata a totale regime della nuova legge e della stringente interpretazione che ha dato il Cni (ribasso sulle sole spese), in effetti ci attendiamo una riduzione dei ribassi medi ancora di qualche punto percentuale. Ma soprattutto una riduzione sostanziale dei ribassi massimi, inaccettabili sotto tutti i punti di vista.