Selezionati quattro progetti italiani per un’Europa più autonoma in tema di materie prime

Fra i 47 progetti europei per le materie prime strategiche selezionati dalla Commissione Europea quattro sono made in Italy.

Lo ha annunciato con soddisfazione il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. T

utti i progetti presentati contribuiranno al rafforzamento dell’autosufficienza dell’Unione in termini di approvvigionamenti di materie prime, riducendo le dipendenze da fonti esterne e rendendo le catene del valore sempre più resilienti e sostenibili.

Più in particolare i progetti italiani vanno dal trattamento delle batterie esauste al recupero del palladio, passando attraverso l’idrometallurgia ed il recupero delle acque reflue.

Verso una maggiore autonomia

Tutte le ideazioni, provenienti da diverse nazioni europee, rappresentano un passo importante nell’implementazione del Critical Raw Materials Act.

Un atto che ha come obiettivo la soddisfazione autonoma del fabbisogno europeo di materie prime critiche, attraverso la loro estrazione, la trasformazione ed il riciclo.

Le proposte quindi contribuiranno al rafforzamento dell’autosufficienza dell’Unione in termini di approvvigionamenti di materie prime, riducendo le dipendenze da fonti esterne e rendendo le catene del valore sempre più resilienti e sostenibili.

Il processo di selezione dei progetti ha vissuto diverse fasi sia a livello europeo che a livello locale, nei diversi stati di provenienza; al termine di questo iter di severe valutazioni è arrivata la notizia tanto sperata della presenza di ben 4 progetti italiani nel più ampio carnet europeo.

I progetti italiani

I quattro progetti nascono sotto il segno dell’innovazione e della sostenibilità, dando nuova vita alla materia o eliminando materiali dall’acqua. Hanno come elemento comune la circolarità. Eccoli in dettaglio:

  • Alpha Project

Progetto della Solvay Chimica Italia spa per il riciclo dei sei metalli del gruppo del platino (platino, palladio, rodio, rutenio, iridio e osmio)

  • Life22-Env-It-Inspiree

Vede come capofila la società Itelyum Regeneration. Il progetto punta alla realizzazione presso lo stabilimento Itelyum di Ceccano (Fr) di un impianto su scala industriale per il riciclo di elementi di terre rare (in particolare neodimio, praseodimio, disprosio) da magneti permanenti esausti provenienti da RAEE.

  • Portovesme CRM Hub

Progetto della Portovesme srl, società del gruppo Glencore International plc, leader nel commercio di di metalli non ferrosi. Il progetto per il recupero del litio.

  • Recover-it

Progetto di Circular Materials s.r.l. per il recupero di metalli strategici (in particolare rame, nickel e platino) dalle acque industriali.

Un lungo percorso

La prima selezione dei progetti strategici per le materie prime critiche e strategiche si conclude quindi con successo per l’Italia, che riconosce il valore strategico delle materie prime critiche e strategiche per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica e digitale, ma anche per altri settori strategici quali difesa, salute e aerospazio.

Gilberto Pichetto Fratin Ministro ambiente e sicurezza energetica
Gilberto Pichetto Fratin | Ministro ambiente e sicurezza energetica

Gilberto Pichetto Fratin | Ministro ambiente e sicurezza energetica

Il risultato ottenuto, per la prima volta dall’approvazione del Critical Raw Materials Act e dall’approvazione della nuova legge italiana, dà l’avvio ad una nuova visione del settore delle materie prime in Italia, incentrata sulla competitività ma anche sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

I progetti italiani che hanno ottenuto il riconoscimento di progetti strategici confermano il forte orientamento del nostro Paese verso la circolarità, la valorizzazione e l’uso efficiente delle risorse.

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