Il Salone del Mobile punta i riflettori sul genio di Leonardo da Vinci, nel cinquecentenario della sua morte.
Alla Triennale di Milano gremita di gente ha preso la parola il ministro della cultura Bonisoli per annunciare lo stanziamento di 10 milioni destinati a promuovere nei musei la storia del design italiano, vero patrimonio culturale. E quale sede migliore della Triennale di Milano per ospitare un’esposizione permanente? A precisarlo è Stefano Boeri, nuovo presidente dell’istituzione culturale, che ha annunciato per l’8 aprile l’apertura del Museo del Design Italiano all’interno della Triennale.
È iniziata così la conferenza stampa di presentazione del 58esimo Salone Internazionale del Mobile (9-14 Aprile 2019, Fiera Milano Rho), insieme al sindaco di Milano, Beppe Sala che ha sottolineato, numeri alla mano, la leadership economica di Milano nel Paese (10% del Pil italiano) e nel mondo del design. Oltre all’importanza di fare sistema, ben rappresentato dalla forte partnership tra Salone, Triennale e Federlegno Arredo, il cui presidente Emanuele Orsini ha ricordato l’importanza del design italiano anche nel mercato estero e quindi l’interesse di mantenere buoni rapporti con i Paesi vicini. Compresa la Francia.
Ma qual è la novità di quest’anno? Dopo il Manifesto varato nel 2018, il Salone del Mobile punta adesso i riflettori sul genio di Leonardo da Vinci, nel cinquecentenario della sua morte: un uomo del progresso, precursore della relazione tra creativo e imprenditore, venuto proprio a Milano per sviluppare la sua relazione con la forma del fare. Il Manifesto del Salone si arricchisce così di un capitolo dedicato all’ingegno, per rendere omaggio a Leonardo e a quell’abilità nel fare e nel pensare che stimola l’invenzione di soluzioni in cui il design provvede al benessere dell’uomo e della società.
Salone del Mobile, non chiamatela fiera
Mix di business e cultura, quindi, il Salone è sempre un grande successo. «Ma bisogna rimanere al passo, in un mondo dove la vendita e la comunicazione si evolvono in continuazione», ha spiegato Claudio Luti, presidente della manifestazione. «Abbiamo creato le due espressioni del Salone del Mobile a Mosca e a Shanghai per migliorare le relazioni commerciali e aziendali, ma non hanno niente a che vedere con la settimana di Milano, con i suoi più di 2 mila espositori e le vie cittadine piene di creatività». Questo il segreto dunque: Milano al centro, per un Salone del Mobile che si identifica sempre più di anno in anno con la città piuttosto che con la fiera.
Le biennali di quest’anno sono Workplace3.0 e Euroluce. La prima debutterà con un nuovo percorso espositivo, dove le 52 aziende espositrici segneranno una presenza liquida e ibrida in tutta l’area fieristica confermando, anche in questo modo, la propria vocazione di promotrici di sperimentazione progettuale. Questa nuova proposta espositiva riflette in modo autentico la trasformazione sociale dell’area di lavoro in spazio flessibile, permeabile e dinamico, aperto alla condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività quotidiane.
Con il Salone del Mobile 2019 torna Euroluce che, con oltre 38.100 metri quadrati di spazio espositivo suddivisi in 4 padiglioni (9-11 e 13-15) e i suoi 421 espositori (di cui circa il 48% sono esteri) si conferma la fiera internazionale di riferimento del mondo della luce. Di questa edizione sarà protagonista un’illuminazione integrata e intelligente, sempre più al servizio del progetto, capace di presentare nuovi concetti di estetica. Per illuminare, ma anche per sentire e vivere lo spazio.
L’ingegno dei designer come quello di Leonardo
La spinta creativa di Leonardo da Vinci, a cui quest’anno il Salone rende omaggio, è un’eredità importante per la città di Milano, che mantiene uno sguardo al patrimonio storico del proprio passato e guarda oltre, a un futuro di cambiamento e di consapevolezza del proprio ruolo nel mondo. Per questo, il Salone del Mobile ha scelto di celebrare Leonardo nel cuore di Milano, presso la Conca dell’Incoronata, con un un’installazione di grande potere evocativo dedicata al suo genio e ai suoi studi sull’acqua: Aqua, appunto.
E non è finita qui. L’immensa rilevanza del lavoro di Leonardo è sprone per chi, di fatto, ha tutte le carte in regola per incarnarne l’eredità, come designer, giovani talenti, imprenditori. Il Salone realizzerà quindi anche in Fiera, presso il padiglione 24, un progetto teso a celebrare il lascito di da Vinci alla cultura del progettare e del saper fare, tema oggi più che mai determinante per il mondo del design: De Signo. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo racconterà in modo suggestivo il genio rinascimentale e il suo rapporto con il design italiano contemporaneo.