Riqualificare le città produce un effetto moltiplicatore sull’investimento del capitale iniziale

Capitali pubblici e privati assieme per garantire un futuro alla rigenerazione urbana attraverso le modalità consentite e consolidate dal partenariato. E in questo processo le costruzioni avranno un ruolo centrale essendo un comparto che, con adeguati investimenti, è in grado di attivare in varia forma l’86% di settori economici, un coefficiente che risulta il più elevato tra i vari ambiti produttivi (dati Istat).

Andando nel dettaglio della valutazione socio-economica dell’impatto della rigenerazione urbana sul territori, secondo uno studio della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, per ogni euro investito si avverte un impatto sulla produzione di 3,2 euro e un valore aggiunto di 1,2 euro. Sul fronte dell’occupazione, un miliardo di investimento produce lavoro per 16mila unità.

La combinazione di capitali privati e pubblici è fondamentale per far fiorire nuovamente le nostre città e renderle smart e accoglienti, senza dimenticare che la rigenerazione urbana garantisce un effetto moltiplicatore che a partire dagli investimenti pubblici determina una leva in grado di attrarre i capitali privati. In Europa quest’effetto moltiplicatore arriva fino a 4 volte l’investimento di base, in Italia si spinge fino a più di 2.

Numeri che derivano da uno studio realizzato dal Servizio Studi della Camera dei Deputati in collaborazione con l’istituto di ricerca Cresme. I modelli di riferimento sono città europee come Amburgo che col progetto di rigenerazione urbana di HafenCity ha determinato una valutazione di impatto in termini di leva di investimento attivata che è di 1 a 3,3 (2,4 miliardi di investimento pubblico attivano 8 miliardi di investimenti privati attesi) ma anche Nantes, dove l’impatto è stato stimato da 1 a 3.

In Francia, in particolare, sono stati mappati 600 interventi di rigenerazione urbana che hanno dimostrato come con 12 miliardi di euro di investimenti pubblici sono stati attivati 50 miliardi di euro di investimenti complessivi, pari a un moltiplicatore di 1 a 4. In Italia, stando alle stime sviluppate nello studio, l’effetto moltiplicatore basato sui primi progetti attivati oscilla tra 1,9 e 2,3.

La rigenerazione urbana aggiunge l’amministratore unico di Cam Group agisce su un duplice binario: attiva investimenti positivi per l’economia e soprattutto contribuisce al miglioramento della qualità edilizia del Paese, considerando che si basa sulla demolizione e ricostruzione di edifici fatiscenti che, senza ulteriore consumo di suolo, vengono ricostruiti con i più avanzati dispositivi di risparmio energetico e nell’ottica di una struttura che ne privilegi innanzitutto la sicurezza.

A Roma, proprio CAM GROUP, ha attivato lo sviluppo di progetti di rigenerazione urbana in diversi quartieri, tra cui certamente è d’esempio l’ex Filanda, un’azione in prospettiva di grande rilievo anche per la sua collocazione centrale, in un’area densamente popolata e prospiciente il complesso monumentale delle Mura Aureliane fra la Basilica di San Giovanni in Laterano e la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme che avrà, una volta conclusi i lavori, un grande impatto per tutta l’area con la messa in sicurezza del flusso pedonale e altre opere di riqualificazione del territorio.

Occorre una normativa nazionale che possa coordinare le tante iniziative legislative regionali attivate nel corso di questi ultimi anni e che possa soprattutto servire a tracciare un percorso di investimento e crescita in un processo che garantirebbe lavoro e concreti miglioramenti nelle nostre città.

di Angelo Marinelli, amministratore unico di Cam Group

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.