È il 1948, siamo nell’immediato dopoguerra e l’Italia è da ricostruire. Trascorre un decennio e il Paese conosce il primo boom economico (1958 – 1963) e l’edilizia cresce. Così come crescono molto rapidamente le città: la popolazione di Torino tra il 1951 e il 1961 aumenta del 46%, quella di Milano del 24,1%.
L’Italia, da Paese agricolo, vede nascere grandi sobborghi urbani e industriali, lungo le coste nascono i primi centri balneari e con essi seconde case, e alberghi. Insomma, vede la luce l’Italia industriale. È in tale contesto che si colloca la storia aziendale che stiamo per illustrare, storia a cui dà vita con la sua genialità Dorino Marabese.
Quella bambina che si chiamava Pucci
Dalle capacità poliedriche, Dorino era sostanzialmente un idraulico ma anche un grande osservatore. Un giorno, guardando una bambina che faceva cadere una pallina in un lavandino pieno d’acqua provocandone la fuoriuscita, maturò il suo primo brevetto: un sistema di scarico con chiusura a sfera, sfera che poi diventerà nel 1948 il simbolo dell’azienda a cui darà il nome di Pucci, lo stesso nome della bambina.
Ci troviamo ad Alessandria e in un piccolo locale viene avviata la prima fabbrica di produzione e posa della cassetta Pucci a incasso muro in rame, che viene distribuita principalmente nel Lombardo Veneto, area che allora annoverava anche i maggiori distributori di sistemi idrotermosanitari.
L’invenzione è stata l’uovo di Colombo. Nel ‘48 si era nell’immediato dopoguerra, occorreva ricostruire e rispondere alle nuove necessità abitative. Allora in casa non esisteva la sala da bagno ma spazi ridottissimi destinati ai cosiddetti servizi.
In un servizio, una cassetta esterna avrebbe rubato ulteriore spazio, ecco quindi l’idea di nascondere la cassetta di scarico nel muro. Per molti anni a seguire dire Pucci equivaleva a dire cassetta a incasso. Nel corso del tempo Pucci è diventata gradualmente una delle più importanti realtà produttive italiane nella realizzazione di cassette e placche per il bagno.
I brevetti che rivoluzionano il settore
Dal quel 1948, i brevetti si susseguono e Pucci diventa l’azienda che innova il settore. Vediamoli in ordine di tempo. Siamo nel ‘68 e ci si trasferisce da Alessandria nel Monferrato, a Quargnento, dove l’azienda ha sede ancora oggi.
E qui viene creata la prima cassetta in polietilene 6/8 cm, il 10 cm di spessore del rame diventano 8 del polietilene e viene messa in produzione la cassetta più sottile di sempre. Ricordiamo che i corpi cassetta Pucci non sono stampati ma soffiati, la soffiatrice fa un’unica colata cilindrica di materiale caldo che entra in uno stampo e preforma il corpo cassetta.
Il corpo è monolitico, senza aggiunte, e la qualità decisamente superiore. Nel 1987 si procede a un ulteriore riduzione dello spessore, passando a 7,5 cm. A questo punto la cassetta può essere incassata nel forato da 8 cm, in quegli anni, il principale sistema costruttivo.
Arriviamo al 1990 e l’attenzione al risparmio idrico porta alla creazione della prima cassetta a doppio pulsante per economizzare l’acqua. Nasce la gamma Eco – da Economia/Ecologia – , Pucci Eco a doppio pulsante per l’economia d’acqua e l’ecologia idrica.
Pucci detta così, ancora una volta, lo standard a cui si adegueranno tutti i produttori di cassette di scarico.
Antesignana in materia di sostenibilità, nel1995 Pucci produce il primo corpo cassetta ridotto per il carico massimo di 6 litri. Il dispositivo di legge che imporrà il risparmio idrico, anche incentivato con bonus, entra in vigore solo nel 2023.
Passiamo alle placche di comando che fino al 2010 erano larghe ben 33 cm. Il design della sala da bagno però comincia a chiedere un prodotto minimalista, essenziale, poco ingombrante. Pucci allora, pur ponendo attenzione all’aspetto della manutenzione, scende in larghezza da 33 a 28 cm.
Il prodotto restava ancora impattante rispetto alle esigenze dei progettisti, fino al 2023, quando Pucci realizza la placca più sottile al mondo a funzionamento meccanico scendendo a 4,7 mm di spessore.
Dal genio del fondatore all’innovazione continua
Negli anni, i dirigenti che si sono succeduti, sulla scorta del genio di Dorino Marabese hanno guidato l’azienda sempre guardando al futuro, con sguardo lungimirante e senza mai dimenticare la tradizione.
La filosofia produttiva Pucci, in perfetta sintonia con il panorama internazionale, si basa su una grande attenzione alle esigenze emergenti del pubblico e degli installatori, sulle tecnologie più utili ed efficaci, sulla sostenibilità ambientale e l’uso consapevole del bene comune più prezioso, l’acqua.
La sostenibilità
Pucci, antesignana del risparmio idrico, ha da sempre promosso una produzione sostenibile, come confermato dal conferimento del premio “Oasis Green Innovation Award”, nel 2019 per l’eccellenza e l’innovazione in Water Impact e che viene dato alle aziende italiane che si distinguono per il contributo alla sostenibilità ambientale e alla produzione eco-compatibile. Vale la pena di ricordare che già nel 1990 Pucci nella sua pubblicità conia lo slogan “Acqua oro del futuro”.
Nel 2021, Pucci è entrata ufficialmente nel registro speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale. Il registro è curato dall’Ufficio italiano brevetti e marchi, presso la direzione generale per la Tutela della proprietà industriale del ministero dello Sviluppo economico. Oggi Pucci è, quindi, Marchio Storico dell’industria italiana, un riconoscimento alla storia di un’azienda tipicamente e orgogliosamente italiana.
di Livia Randaccio
Nadia Bosi | Direttore commerciale Pucci
Sono direttore commerciale di Pucci da 37 anni, dal 1 aprile 1987, ma sono stata in azienda fin da piccola, seguendo mio padre, Angiolino Bosi, che è stato direttore di produzione per 40 anni. Ho avuto l’onore di avviare l’organizzazione dell’ufficio commerciale, creare un team affiatato e contare ora ben 4500 clienti attivi.
È importante sottolineare che Pucci è la sola azienda monoprodotto del settore. Questo vuol dire che le attività di ricerca e sviluppo prodotto sono estremamente verticali e focalizzate sull’innovazione. In questi ultimi anni è il design a farla da padrone e siamo impegnati a massimizzare l’estetica delle placche.
Abbiamo creato finiture marmo lucido, legno opaco, carbonio… Vogliamo definire lo standard del design della sala da bagno. Un altro aspetto rilevante di Pucci è la possibilità di offrire i ricambi per tutte le cassette prodotte dal ‘48 a oggi. Tornando ai trend attuali, sono molto richieste le cassette già montate su telaio per l’installazione dei vasi sospesi.
Il futuro? Non anticipo nulla ma stiamo lavorando per ampliare l’offerta nel segno del risparmio idrico. La sostenibilità scalpita e Pucci, come sempre, è già pronta.