Sono molti i dubbi dei progettisti che emergono al momento di affrontare opere che riguardano i vari bonus. Per questa ragione G&P Intech, azienda vicentina con una trentennale esperienza nei prodotti e nelle tecnologie innovative di elevato standard professionale e competitività, ha redatto una Linea Guida specifica al fine di fornire degli strumenti operativi tecnici ed economici per le progettazioni relative al superbonus 110%, sismabonus e bonus facciate.
La Linea Guida, un manuale che si scarica sul sito internet dell’azienda, è stata predisposta per gli interventi antisismici non invasivi (sisma-light) in particolare dall’esterno dei condomìni e delle costruzioni civili. Il documento è redatto per soddisfare diversi requisiti:
– rispondere alla necessità di usufruire dei bonus fiscali quali superbonus 110%, sismabonus, bonus facciate di cui al D. L. 34/2020
– operare principalmente attraverso interventi dall’esterno del fabbricato con bassa invasività e disagio per i condomini e rapidità esecutiva
– utilizzo di tecnologie e sistemi certificati, affidabili ed efficaci nel miglioramento sismico nel rispetto delle normative vigenti
Superbonus, super sismabonus, bonus facciate: i diversi incentivi
Il superbonus 110% è una misura di incentivazione, introdotta dal decreto legge Rilancio del 19 maggio 2020 n. 34, che punta a rendere più efficienti e più sicure le abitazioni.
Il superbonus si accompagna a due altre tipologie di interventi: il bonus facciate, che agevola gli interventi finalizzati al recupero o restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti, e il super sismabonus, che incentiva i lavori di intervento locale, adeguamento e miglioramento antisismico.
È possibile ottenere le agevolazioni fiscali effettuando almeno un intervento cosiddetto trainante: isolamento termico dell’involucro dell’edificio plurifamiliare o unifamiliare; sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati; sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari, che siano funzionalmente indipendenti e che dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Successivamente, una volta eseguito almeno uno degli interventi succitati, il beneficiario può decidere di effettuare gli interventi cosiddetti trainati: sostituzione degli infissi, schermature solari, installazione di impianti fotovoltaici e impianti di domotica, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e sistemi di accumulo.
Il super sismabonus, a differenza di quanto accadeva con il precedente sismabonus, vale indistintamente per tutti gli interventi di adeguamento sismico, miglioramento sismico o locali. Il sismabonus 110% è pensato sostanzialmente per condomini e soggetti Irpef, ma può essere usufruito anche da soggetti Ires nel caso di interventi su parti condominiali. Inoltre, sono potenziali fruitori del super sismabonus gli edifici di proprietà o in gestione degli ex Iacp, o di enti aventi analoga funzione.
Le agevolazioni fiscali interessano anche gli interventi finalizzati al recupero o restauro delle facciate esterne degli edifici esistenti. Il cosiddetto bonus facciate, riguarda esclusivamente interventi su strutture opache della facciata, balconi o ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, ben visibili dalla strada o da suolo a uso pubblico. Il bonus non spetta, invece, se le facciate sono interne e non visibili dalla strada.
Il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici per il monitoraggio del sismabonus
Il 07 aprile 2021 la commissione per il monitoraggio del sismabonus presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha predisposto una nuova serie di risposte e chiarimenti ad alcuni quesiti confermando che gli interventi di riparazione o locali, di cui al punto 8.4 delle Ntc 2018, rientrano a pieno titolo tra quelli disciplinati dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986 e, quindi, sono agevolabili anche con il super sismabonus.
Tuttavia, ciò avviene quando questi interventi sono volti a conseguire una o più delle seguenti finalità: ripristinare, rispetto alla configurazione precedente al danno, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate; migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati; impedire meccanismi di collasso locale.
Inoltre, il chiarimento più innovativo reso dalla commissione riguarda i casi in cui non è necessaria l’attribuzione di classe di rischio, in particolare:
• quando si utilizzano le prescrizioni dell’Allegato A al Dm 58/2017 relative ad edifici in calcestruzzo armato con telai in due direzioni
• quando si utilizzano le prescrizioni dell’Allegato A al Dm 58/2017 relative all’utilizzo del metodo semplificato per edifici in muratura
• nel caso di demolizione e ricostruzione di interi edifici o loro porzioni
Le tecnologie G&P Intech per il ripristino e il consolidamento in zona sismica
G&P Intech propone una gamma di soluzioni per il ripristino e il consolidamento in zona sismica di strutture in cemento armato e in muratura esistenti con prodotti e sistemi certificati, offrendo servizi di formazione e assistenza tecnica ai progettisti e agli applicatori. L’azienda propone principalmente sistemi di consolidamento costituiti da materiali compositi che prevedono l’impiego di matrici polimeriche o a base di leganti idraulici in combinazione con tessuti e reti
in fibra di carbonio, vetro, basalto e acciaio UHTSS Inoltre, fornisce soluzioni nel settore dell’isolamento sismico delle strutture mediante dispositivi meccanici e dissipatori.
Linea FRP System
Una delle tecnologie più efficaci per il consolidamento delle strutture in cemento armato, cemento armato precompresso e muratura, è sicuramente FRP System. La tecnica del rinforzo FRP consiste nell’applicare le fibre alle strutture da consolidare mediante resine polimeriche tipicamente di natura epossidica. In genere sono impiegati tessuti in carbonio, uni-bi-quadridirezionali e connettori a fiocco per l’ancoraggio al supporto.
La principale normativa tecnica di riferimento per la progettazione FRP è la CNR DT 200 R1 2013, che è stata recepita come normativa tecnica di comprovata validità, secondo le indicazioni del capitolo 12 delle Ntc 18. Ulteriori indicazioni, specialmente per il rinforzo dei nodi, sono fornite nelle Linee Guida ReLuis per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, nodi, tamponature e partizioni.
Riferimenti normativi per il sistema FRP
La qualificazione e l’accettazione dei materiali per rinforzi FRP è disciplinata, in Italia, dal decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n. 293 del 29.05.2019 (Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice polimerica FRP da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti). Il documento sostituisce le precedenti Linee Guida di cui al D.P. CLSP n.220 del 09.07.2015 per quanto riguarda i materiali compositi in fibra di carbonio, vetro e aramide. Inoltre, aggiunge la qualificazione per le fibre di basalto e per i tessuti in trefoli d’acciaio UHTSS.
Linea FRCM System
Per il consolidamento delle strutture in muratura e in calcestruzzo, la tecnologia FRCM System prevede invece l’uso di rinforzi sotto forma di intonaci strutturali armati reti in carbonio, vetro AR, basalto e tessuti di acciaio UHTSS. La qualificazione e l’accettazione dei materiali per rinforzi FRCM è disciplinata, in Italia, dal Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n.1 del 08.01.2019 (Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione di compositi fibrorinforzati a matrice inorganica (Frcm) da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti).
Al fine di scongiurare il fenomeno di ribaltamento degli elementi strutturali secondari e non strutturali quali tamponamenti, collegamenti perimetrali e tramezzature, G&P Intech propone i sistemi STG e STG1 (Strong Tie Glass), a basso spessore, costituiti da un rasante bicomponente armato con reti in fibra di vetro o di basalto alcali resistenti, apprettate, ancorate al supporto mediante connettori anch’essi in fibra di vetro o di basalto o per mezzo di barre elicoidali in acciaio inox. In alternativa, per il presidio di antiribaltamento delle tamponature, è possibile impiegare il sistema FRCM costituito da malte strutturali a base di calce idraulica naturale armate con rete in fibra di basalto apprettata alcali resistente e connettori di ancoraggio in fibra di basalto o barre elicoidali in acciaio inox.
Riferimenti normativi per il sistema FRCM
La normativa tecnica di riferimento principale è la CNR DT 215-2018, che è stata recepita come normativa tecnica di comprovata validità, secondo le indicazioni del Cap. 12 delle Ntc18. Ulteriori indicazioni, utili alla messa in opera dei rinforzi, sono fornite nelle Linee Guida ReLuis per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, nodi, tamponature e partizioni.
Linea CRM System
Il rinforzo con CRM System prevede sempre la realizzazione di un rinforzo a trazione con la tecnica dell’intonaco armato, ma si distingue dai sistemi FRCM per l’impiego di reti rigide già preformate GFRP con fibre di vetro alcali resistenti e malte strutturali. La qualificazione e l’accettazione dei materiali per rinforzi CRM è disciplinata, in Italia, dal Decreto del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici n.292 del 29.05.2019, recante “Linea Guida per la identificazione, la qualificazione ed il controllo di accettazione dei sistemi a rete preformata in materiali compositi fibrorinforzati a matrice polimerica da utilizzarsi per il consolidamento strutturale di costruzioni esistenti con la tecnica dell’intonaco armato Crm (Composite Reinforced Mortar)”.
Riferimenti normativi per il sistema CRM
La normativa tecnica di riferimento principale è la Ntc 18, che al Cap. 8 prevede specificatamente l’impiego di intonaci armati per il rinforzo delle murature esistenti. Inoltre, secondo le indicazioni del Cap. 12 delle Ntc 18, si può sempre fare riferimento a normative tecniche di comprovata validità per una trattazione più esaustiva, tra cui la CNR DT 203/2006. Ulteriori indicazioni, utili alla messa in opera dei rinforzi, sono fornite nelle Linee Guida ReLuis per riparazione e rafforzamento di elementi strutturali, nodi, tamponature e partizioni.
Linea Hirun per isolamento sismico alla base
La protezione sismica delle strutture, nuove ed esistenti, civili, industriali e infrastrutturali a mezzo di dispositivi meccanici di isolamento alla base, rappresenta un’importante tecnica dell’ingegneria strutturale allo scopo di minimizzare i danni alle costruzioni e di salvare vite in caso di terremoti di elevata intensità. Per adeguare sismicamente le nuove strutture, ma anche le esistenti, possono oggi essere adottate moderne tecnologie antisismiche, che si basano sulla drastica riduzione delle sollecitazioni agenti sulla struttura, piuttosto che affidarsi alla sua capacità, garantendo un grado di sicurezza non perseguibile con tecniche tradizionali. Una delle tecnologie più mature e affidabili è senz’altro l’isolamento.
Normativa di riferimento dispositivi di isolamento
Le normative vigenti che regolano la progettazione sui vari dispositivi d’isolamento e dissipazione sono le Norme Tecniche per le Costruzioni (Ntc 2018) e la normativa europea Uni En 15129 Dispositivi antisismici. In particolare nelle Ntc18 al tema di isolamento sismico sono dedicati il capitolo 7.10, per quel che riguarda gli aspetti di progettazione e esecuzione e il capitolo 11.9 relativo ai dispositivi.