Si è conclusa la nona edizione del concorso Macroscuola ideato e organizzato da Ance Giovani che quest’anno hanno conferito il primo premio all’istituto comprensivo Supino di Morolo (Frosinone), il secondo premio è andato a Montevarchi e il terzo a Camerino.
Lo sport rigenera la città
Il tema del concorso Macroscuola di questa nona edizione era “Lo sport rigenera la città” e ad arrivare in finale sono state 13 scuole che hanno presentato i propri progetti alla presenza della presidente, Federica Brancaccio, della presidente dei Giovani Ance, Angelica Donati, del vicepresidente Giovani Ance e coordinatore del progetto Macroscuola, Pierfrancesco Tieni, e della giuria esterna.
1500 studenti coinvolti da 200 scuole medie
Sono stati oltre 1500 gli studenti di 200 scuole medie di tutta Italia che hanno partecipato al bando, elaborando progetti per il recupero di aree e infrastrutture sportive dismesse o abbandonate con l’obiettivo di renderle sostenibili e fruibili dai cittadini di ogni età. ed ecco i vincitori:
- primo premio alla classe terza A dell’istituto comprensivo Supino di Morolo (Frosinone)
- secondo premio la seconda C dell’istituto comprensivo Raffaello Magiotti di Montevarchi (Arezzo)
- terzo premio la terza C dell’istituto comprensivo Ugo Betti di Camerino (Macerata).
Componenti della giuria Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, Francesco Ruperto, direttore governance digitale Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 spa, e Anna del Sordo, direzione Spazio Sport-Ingegneria dello Sport di Sport e salute spa.
Il commento di Ance Angelica Donati | Presidente Ance Giovani
«Siamo rimasti molto colpiti dai lavori dei ragazzi, che si sono distinti per particolare originalità, innovazione e concretezza. Il filo conduttore delle idee presentate è stato la grande attenzione a sostenibilità e inclusione. Tutte le proposte erano di valore e siamo certi potranno ispirare le amministrazioni locali, chiamate oggi più che mai a rigenerare luoghi e spazi in cui far vivere e crescere le nuove generazioni».