Nel percorso di costruzione del loro timbro progettuale, i grandi maestri hanno spesso trovato nel tema della casa unifamiliare l’occasione per applicare in maniera distinguibile un’idea personale di architettura, facendone di fatto dei manifesti. Sono esempi tra i più cristallini la Villa Savoye di Le Corbusier, la Farnsworth House di Mies van der Rohe, e la Casa sulla Cascata di Wright o ancora le House di Eisenman e la Villa dall’Ava di Koolhaas, ma l’elenco, per essere esaustivo, sarebbe incredibilmente lungo. Il progetto della Villa Stardust di Mvrdv a Rotterdam, sebbene non sia una manifestazione così esplicita dei fondamenti compositivi dello studio olandese, presenta elementi interessanti nell’applicazione della loro visione del progetto alla dimensione domestica.
Per fare un parallelismo all’interno del corpus dello stesso studio, è sicuramente più paradigmatico il Balancing Barn del 2010. Quel progetto/manifesto si presentava come sintesi di tematiche ricorrenti: il far ricorso al pensiero laterale nel risolvere le tematiche architettoniche, un utilizzo scenografico e mimetico delle megastrutture, la citazione ironica del tradizionale e del vernacolare, lo storytelling, ovvero l’intuitiva comunicabilità del processo generativo dell’idea. Villa Stardust mostra alcune di queste caratteristiche a partire dal contesto fuori dagli schemi in cui matura.
La residenza nasce riadattando un vecchio immobile commerciale dismesso, composto da un’ampia metratura su un unico livello di circa mille metri quadri, una piccolissima corte e un grado di visibilità dall’esterno poco compatibile con la privacy di un ambiente domestico. La scelta principale è quella di sacrificare la superficie utile, riducendola a 770 metri quadri, in favore di una corte centrale che diventa il punto focale di tutto lo spazio: questa fornisce luce, ventilazione naturale e spazi relax all’aperto in un contesto totalmente privato. Attorno alla corte, sulla quale affacciano tutti gli ambienti principali, si sviluppa una pianta ortogonale, regolare e severa.
Il nome stesso della villa non è casuale: non descrive banalmente lo spazio (come fosse, per esempio, casa a corte), ma ritrae una scena di utilizzo affascinante ed evocativa come l’uscire la sera per godere del cielo stellato. La palette dei materiali è mirata ad accentuare il contrasto tra lo spazio esterno e quello interno. Il giardino è caratterizzato da materiali caldi, accenti di colore e un aspetto fortemente mediterraneo, fatto di citazioni esplicite ai riad marocchini con piastrelle smaltate in blu per la piscina e rivestimenti in cotto per i pavimenti. L’interno presenta invece materiali asciutti nella loro estetica industriale e dalle tinte neutre.
Questi due mondi alternativi sono spesso miscelati dallo studio Mvrdv che accosta in maniera disinvolta componenti freddamente tecnologici a soluzioni estremamente decorative, il cui esempio forse più alto, nel quale i due mondi si fondono addirittura nello stesso dettaglio, si trova nella facciata in vetro per il negozio Hermès di Amsterdam.
La linea di demarcazione tra i due ambiti è rappresentata dalle grandi finestrature a tutta altezza realizzate in abete di Douglas. L’utilizzo del legno naturale, materiale che in modi diversi si utilizza a tutte le latitudini, accentua il ruolo di mediazione che assume la facciata continua posta su tutto il perimetro della corte.
Sebbene Villa Stardust non sia dunque totalmente paradigmatica del lavoro dello studio Mvrdv, ne incarna alcune tematiche ricorrenti che riescono ugualmente a mostrare come il tema della residenza privata sia occasione di focalizzare in piccoli spazi domestici un approccio architettonico che non solo regge il salto di scala, ma ne è addirittura enfatizzato dalla concentrazione, come se si trattasse di un’essenza.
di Riccardo Maria Balzarotti, Politecnico di Milano (da Youbuild 17)
LA SCHEDA
Luogo: Rotterdam
Cliente: privato
Funzione: Residenza privata
Progettista: MVRDV (Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries)
Founding Partner incaricato: Nathalie de Vries
Partner/Director: Fokke Moerel
Design Team: Roy Sieljes, Elien Deceuninck, Daniella Persson, Natalia Lipczuk
Project Management: DEGVAST huisadvies & ontwerp, Ron de Gast
Impresa: AvT interieur en bouw, Adriaan van Trigt
Consulente per le specie arboree: Stek, Rotterdam
Superficie villa: 770 mq
Anno: 2020
Copyright: MVRDV 2018
Info: mvrdv.nl