A fine 2023 Heidelberg Materials, società leader nel settore dei materiali da costruzioni e che in Italia ha raccolto l’eredità di due brand storici come Italcementi e Calcestruzzi, ha presentato al mercato internazionale evoZero, il primo cemento Net-zero carbon captured al mondo.
La presentazione del nuovo prodotto al mercato italiano è avvenuta il 23 maggio 2024 alla Triennale Milano durante la Milano Arch Week, di fronte a una platea di circa duecento tra progettisti e investitori immobiliari.
Ne parliamo con Sergio Tortelli
Si tratta di una prima assoluta per il mercato del cemento, per questo motivo abbiamo intervistato Sergio Tortelli, product director evoZero di Heidelberg Materials e già responsabile della gamma di prodotti sostenibili di Calcestruzzi spa.
Quali caratteristiche rendono il prodotto evoZero di Heidelberg Materials unico nel contesto dei materiali da costruzione sostenibili?
evoZero è primo il cemento a bilancio di emissioni zero (net-zero) per l’edilizia sostenibile di Heidelberg Materials grazie all’utilizzo della tecnologia di cattura della CO2. Sarà prodotto nella cementeria Heidelberg Materials situata a Brevik, in Norvegia, dotata di un impianto specifico per la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Carbon Capture & Storage, Ccs).
L’impianto sarà completato a fine 2024 per entrare in produzione nel 2025. A oggi, Brevik Ccs è il progetto di cattura e storage di CO2 più avanzato di Heidelberg Materials. È parte del programma norvegese Longship, uno dei primi in ordine di tempo (iniziato nel 2015 e tuttora in corso) a fruire dei finanziamenti straordinari messi in campo dall’Unione Europea e dagli Stati membri per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.
Mira a dimostrare i benefici ottenibili dalla cattura, dal trasporto e dallo stoccaggio sicuro di CO2 – in questo caso nel Mar del Nord – proveniente dai processi industriali. Risultato di circa 20 anni di pianificazione e più di 800.000 ore di progettazione, l’impianto Ccs di Brevik consentirà la cattura e il trasporto per lo stoccaggio permanente di 400.000 tonnellate di CO2 all’anno, l’equivalente delle emissioni annuali di circa 200.000 auto, e produrrà circa 500.000 tonnellate di clinker net-zero.
Con la presentazione in Triennale avete coinvolto progettisti e imprese nell’adozione di evoZero per promuovere pratiche di costruzione più so- stenibili?
Certamente, oggi i progettisti che utilizzano il cemento e il calcestruzzo devono avere ben in mente lo scenario di riferimento in cui si collocano le imprese produttrici. L’obiettivo net-zero di emissioni è parte integrante delle misure per limitare il riscaldamento globale e contrastare i cambiamenti climatici previste nel testo degli Accordi di Parigi del 2015, che si prefiggono di mantenere l’innalzamento medio della temperatura globale sotto i 2°C e ancor meglio sotto 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.
l Green Deal europeo, la strategia messa in atto dalla Ue per conseguire gli obiettivi della decarbonizzazione, prevede il taglio delle emissioni climalteranti del 55% entro il 2030 e il loro azzeramento entro il 2050 e non può prescindere da uno dei settori chiave, sia dal punto di vista ambientale che economico, quello delle costruzioni e dell’edilizia.
La lunga filiera dell’edilizia che coinvolge anche il mondo della progettazione, deve essere al centro di una conversione dell’economia verso la sua circolarità e sostenibilità. Oggi, infatti, il settore delle costruzioni rappresenta una quota parte importante di emissioni di CO2, ed è utile pensare a un processo di produzione del cemento, principale componente del calcestruzzo, che sia in grado di guardare al futuro per renderne la produzione più sostenibile e affrontare una delle sfide più difficili di oggi.
Come sarà consegnato il prodotto ai clienti?
evoZero arriverà sul mercato nella seconda metà del 2025 e i clienti potranno scegliere tra due soluzioni evoZero: evoZero Carbon Captured Brevik è il nostro prodotto realizzato a Brevik in Norvegia e consegnato da questo sito come nelle modalità tradizionali. L’impronta net-zero viene raggiunta nel corso dell’intero ciclo di vita del materiale (cemento o calcestruzzo); evoZero Carbon Captured può essere invece consegnato da qualsiasi cementeria europea che si trovi nelle vicinanze del progetto del clien- te, sfruttando i risparmi di CO2 realizzati a Brevik. Si caratterizza per l’impronta net-zero alla consegna.
Parliamo del prodotto che sarà venduto in Italia
Generalmente, al di fuori dei paesi del Nord Europa, proporremo la versione evoZero Carbon Captured come prima opzione per questi motivi: ridurre le emissioni e i costi dovuti al trasporto permette ai clienti di utilizzare lo stesso tipo di cemento con cui hanno lavorato abitualmente ed evitare la necessità di avere silos dedicati o altre attrezzature (a causa della diversa tipologia di cemento prodotta a Brevik).
Inoltre, acquistando i prodotti evoZero, i nostri clienti sfruttano i vantaggi portati dalle migliori performance di sostenibilità, rispetto a cui possono assumere un ruolo di leader raggiungendo ad esempio alcuni degli obiettivi di misurati da protocolli riconosciuti come il Science Based Targets Initiative (SBTi).
Sempre più spesso ciò si sta rivelando un utile approccio anche per ri- durre i costi dei finanziamenti, ottenendo rating (valutazioni) superiori rispetto ai concorrenti e una positiva esternalità anche economica (per esempio, accesso ai progetti con standard di acquisti sostenibili), e altri vantaggi competitivi.
Come conseguenze, inizia a emergere un interessante quadro anche per gli edifici a bassa CO2 incorporata, vale a dire quelle costruzioni e infrastrutture realizzate con materiali a ridotte emissioni di CO2. L’obiettivo di Heidelberg Materials è coinvolgere in questo senso clienti a livello europeo proprio per le caratteristiche e l’unicità del prodotto.
In che modo potete garantire il posizionamento relativo alla CO2 di evoZero?
Per evoZero Carbon Captured Brevik, l’affermazione relativa alle emissioni net-zero si basa sull’allocazione a bilancio di massa dei risparmi di anidride carbonica provenienti dalla struttura Ccs di Brevik, e sui risparmi di carbonio a valle della produzione stessa nel corso dell’intero ciclo di vita del prodotto, conseguiti mediante la ricarbonizzazione naturale, (si veda lo studio dello Swedish Environmental Research Institute, Ivl).
La metodologia di calcolo della quantità di CO2 catturata e come questi benefici vengono trasmessi ai clienti, è stata revisionato in modo indipendente e approvata da Det Norske Veritas (Dnv), ente riconosciuto a livello globale in questo campo.
Per evoZero Carbon Captured, l’affermazione relativa alle zero emissioni nette alla consegna si basa invece sull’allocazione con il sistema book-and-claim dei risparmi di anidride carbonica provenienti dalla struttura Ccs di Brevik, consentendo di assorbire la quantità di CO2 legata al materiale locale consegnato al cliente e stimato tramite l’Epd del prodotto locale già da subito. Consegue da questo approccio che l’allocazione dei risparmi di CO2 all’interno della catena del valore di Heidelberg Materials (anche tra siti diversi) assume le caratteristiche dell’In-setting, a differenza di altre strategie che escono dalla catena del valore comunemente definite Off-setting.
Quali categorie di emissioni sono comprese nel potenziale di riscaldamento globale dei vostri prodotti evoZero (cemento)?
In linea con gli standard utilizzati per l’Epd dei prodotti intermedi come il cemento, il Global Warming Potential (Gwp) considerato comprende le seguenti fasi del prodotto: A1 Fornitura di materie prime, A2 Trasporto al sito di produzione e A3 Produzio- ne. L’utilizzo delle fasi A1-A3 è tipico dei rapporti business to business (B2B) tra aziende della filiera.
In che modo le riduzioni di CO2 conseguite dai prodotti evoZero attraverso l’approccio al Bilancio di Massa e/o l’approccio Book-and-Claim si traducono nella carbon footprint del cliente?
I nostri clienti cercano di ridurre le emissioni di CO2 dei loro progetti di costruzione e in generale di limitare quelle connesse allo svolgimento del business. Ciò viene computato anche sotto forma di emissioni scope 3 legate ai materiali che vengono comprati per lo svolgimento delle attività. Scegliendo evoZero, i nostri clienti potranno rivendicare queste riduzioni nei rendiconti dei rispettivi report di sostenibilità secondo i protocolli comunemente adottati (ad esempio, SBTi).
Quali sono i prossimi passi?
Dopo il lancio a livello internazionale e la presentazione al mercato italiano, continueremo in ogni occasione a promuovere il prodotto presso la building community. I prossimi appuntamenti saranno la fiera Ecomondo (Rimini, 5 – 8 novem- bre) e il convegno Youbuild (Milano, 27 novembre) che riunirà la filiera delle costruzioni partendo dal presupposto che c’è un solo futuro possibile: l’integrazione olistica tra pratiche edilizie avanzate e un impegno condiviso verso la sostenibilità. Infine, abbiamo aperto anche un sito dedicato al prodotto: www.evozero.it