Situata nel quindicesimo arrondissement, nel cuore del quartiere parigino di Montparnasse, Villa M si propone come un manifesto naturalistico che mira a creare un nuovo patto tra città, natura e uomo. Progettata dallo studio franco-brasiliano Triptyque Architecture, con la progettazione e direzione artistica degli interni di Philippe Starck, l’hotel si propone come uno spazio misto immaginato da Thierry Lorente e Amanda Lehmann del Groupe Pasteur Mutualité come una villa médicis, ossia un centro dinamico incentrato sulla salute.
Progettata prima della pandemia, il programma promosso dal Gruppo Pasteur Mutualité per Villa M è quello non solo di creare uno spazio dedicato a chi contribuisce a salvare vite umane, ma anche promuovere uno scambio tra città e ambiente sanitario. Se l’odierna crisi epidemiologica ha amplificato le sfide sanitarie già un atto da anni, ha anche permesso di essere più sensibili rispetto al lavoro dei professionisti della salute, e con Villa M si vuole consolidare questo rapporto creando un luogo di condivisione, accoglienza e benessere. Questa ospita, infatti, una serie di funzioni dedicate ai professionisti del settore, ma anche un bar, un ristorante e un hotel aperti a tutta la cittadinanza.
Secondo Guillaume Sibaud di Triptyque Architecture, uno dei progettisti della struttura, Villa M è il nuovo edificio parigino, un modello per immaginare la città del futuro. Per i progettisti, Villa M è quindi un manifesto architettonico dove il rapporto tra uomo, città e ambiente viene ripensato rispetto alle esigenze vitali degli esseri viventi.
La sfida, infatti, è anche quella di riportare la natura a Parigi attraverso la creazione di un giardino verticale, che nel tempo crescerà occupando l’intera facciata dell’edificio concepito proprio come supporto stesso alla vegetazione. Anche le 67 camere e le sei suite dell’hotel sono state concepite con lo stesso spirito. Alcune presentano, infatti, o un balcone o una terrazza verde, che permette di ammirare il quartiere. Inoltre, la struttura presenta una suggestiva terrazza sul tetto, dove piante medicinali e alberi da frutto fanno da contorno al suggestivo panorama sulla Torre Eiffel, sul Dôme des Invalides e l’inimitabile vista dei tetti parigini.
Oltre a concorrere alla reintegrazione della natura a Parigi, questo edificio contribuisce anche alla sua sostenibilità. Sempre Guillaume Sibaud spiega come siano state esplorate tutte le superfici disponibili per limitare gli sprechi di energia e carbonio valorizzando a tempo stesso il verde che ricopre l’edificio. Questo sfrutta, infatti, la leggera struttura modulare prefabbricata della facciata come appiglio per crescere in modo spontaneo e rigoglioso così da creare quello che viene definito dai progettisti un edificio vivente.
Anche la scelta dei materiali per gli interni è guidata da una forte responsabilità ambientale. Lo spazio è stato concepito come dinamico e frizzante e valorizzato con la scelta di materiali organici e durevoli. Lo spirito, come spiega l’architetto Philippe Starck, è quello di ricordare ai visitatori attraverso luoghi nascosti e giochi mentali che la loro intelligenza è uno dei sintomi più belli dell’umanità e che la vita va vissuta al meglio.
di Valentina Labriola, Politecnico di Milano (da YouBuild n.24)
LA SCHEDA
Luogo: 24-30 Boulevard Pasteur, Paris 15e
Cliente: Groupe Pasteur Mutualité (Thierry Lorente, direttore generale del Groupe Pasteur Mutualité e Amanda Lehmann, vicedirettore generale del Groupe Pasteur Mutualité)
Progettazione architettonica: Olivier Raffaëlli & Guillaume Sibaud – Triptyque Architecture
Progettazione degli Interni e Art director: Philippe Starck
Paesaggio: Coloco, Pablo Giorgef.
Impresa: Eiffage Construction
Cronologia: 2015 – 2021
Superficie: 8.000 m²
Info: www.triptyque.com
Foto di: Michel Denancé e Yann Monel