L‘ex-Bagnetti di Gavorrano (Grosseto) rappresenta per la città e le popolazioni locali un edificio simbolico della storia del territorio. Legato all’attività della miniera di pirite di Gavorrano (Grosseto), una delle più importanti d’Europa, che impiegava migliaia di operai provenienti da tutta l’Italia, “i bagnetti” avevano come funzione originaria quella di spogliatoio e di infermeria a servizio dei minatori. Qui, a inizio e fine turno, ci si poteva spogliare, vestire i panni da lavoro e lavarsi, e in alcuni locali farsi curare eventuali ferite.
Per recuperare l’edificio per attività collettive e culturali e restituire ai cittadini un pezzo di storia della città di Gavorrano, l’Ufficio Tecnico del Comune di Gavorrano, affiancato dallo studio milanese di architettura Modourbano e da altre figure specializzate, ha deciso di riqualificare la struttura dell’ex miniera e trasformarla nei nuovi uffici comunali.
Il progetto si inserisce in un programma più ampio finalizzato al miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane e nelle aree interne della Toscana, incentivando il riuso delle aree già urbanizzate, quale alternativa strategica al nuovo consumo di suolo.
Nello specifico, la riqualificazione ha previsto la disposizione dei locali attraverso la suddivisione volumetrica degli ambienti, in maniera da promuovere l’agile working, per garantire la massima efficienza, trasparenza e partecipazione e offrire un servizio migliore al cittadino.
Si è partiti dalla presa di coscienza del rapporto tra i nuovi uffici e il centro urbano, creando un percorso pedonale di collegamento che possa armonizzarsi maniera sostenibile con l’attuale viabilità. L’uso del Woonerf potrà garantire un collegamento sicuro tra il paese e i Bagnetti, adottando accorgimenti cromatici, tattili e grafici senza interventi troppo onerosi sulle infrastrutture presenti. L’intento è quello di educare i cittadini verso scelte di mobilità alternative e sostenibili. Lo stesso principio verrà poi adottato nella gestione e nei percorsi dei flussi interni all’edificio.
Sono stati inseriti due ingressi: uno, a sinistra, per il personale e l’altro, dall’accesso principale del complesso, per i cittadini. All’ingresso degli utenti si trova un’area “informazioni” con alle spalle dei locali di archivio e con aree per l’attesa con un tavolo per le informazioni/consultazioni e, fuori dall’orario di ufficio, per le attività legate all’agile working.
Per quanto riguarda i vari settori sono stati creati dei volumi in base alle funzioni; ognuno con il proprio ufficio chiuso con il dirigente di riferimento e un’area per i ricevimenti dei cittadini in modo che non ci sia promiscuità tra le aree di lavoro operativo e quelle di ricevimento. Oltre che da motivi sanitari oggi di forte interesse, questa impostazione degli spazi è giustificata anche dalla necessità di privacy e di comfort sia dell’operatore che dell’ospite.
Caso a parte sono gli uffici Anagrafe e Protocollo che, oltre alle postazioni operative, presentano una parte provvista di bancone per ricevere gli utenti. Gli ambienti così identificati riescono anche a dare un po’ di flessibilità per futuri usi. Gli ambienti godono tutti di una massima trasparenza, per garantire una qualità del luogo di lavoro e per enfatizzare la trasparenza del rapporto tra uffici e cittadini.
I materiali proposti offrono tutti un comfort acustico ad elevata prestazione, sono state eseguite opportune analisi anche per gli aspetti legati alla qualità dell’aria indoor e dell’illuminotecnica, oltre alla scelta di arredi il più possibile attenti alle esigenze ergonomiche.
Ad ogni funzione corrisponderà una finitura cromatica che identifica gli uffici e i percorsi per raggiungerli. L’area di attesa sarà fornita di un infopoint e di una colonnina smista code per le attività che potrebbero necessitarne. L’area di attesa è stata concepita come uno spazio lontano dalle attività e dalla circolazione degli operatori comunali, evitando così che persone estranee possano accedere agli uffici senza controllo. Tra i servizi sono stati inseriti locali ristoro e meeting room per il personale.
Per gli impianti la proposta prevede di sollevare il pavimento e di lavorare con un pavimento galleggiante per poter passare a pavimento con i cablaggi (elettrici e dati) senza intaccare la struttura attuale. Verranno poi inserite due rampe nel ballatoio per compensare il dislivello.
Per quanto riguarda gli impianti meccanici e gli aspetti energetici, l’intero involucro interno verrà foderato con una soluzione a cappotto e verrà previsto un impianto a pompa di calore con l’inserimento di pannelli fotovoltaici. Internamente tutte le canalizzazioni saranno a vista e si dirameranno attraverso tubi flessibili verso i vari locali e i differenti volumi. Le armadiature interne saranno talvolta usate per l’attraversamento di canali di ripresa oltre che per l’archiviazione.
In termini di sistemazioni degli spazi esterni, si è pensato ad un sistema di verde e arredo urbano che possa riqualificare questa porzione di Gavorrano. La configurazione del terreno ha richiesto inoltre un sistema di collegamento aereo, mediante una passerella metallica, che connettesse l’area dedicata alla sosta delle auto dei dipendenti con l’ingresso a loro dedicato. Per l’ingresso dei cittadini, invece, si userà il parcheggio del parco. Qualche piccolo intervento sull’area di fronte ai Bagnetti sarà finalizzato alla creazione di zone/oasi di ombra e di attesa.