Nuova direttiva sulla qualità dell’aria: standard aggiornati in tutti i Paesi Ue

Oggi il Consiglio ha adottato formalmente una direttiva che stabilisce standard di qualità dell’aria aggiornati in tutta l’Ue.

Le nuove norme contribuiranno all’obiettivo dell’Ue di conseguire l’inquinamento zero entro il 2050 e aiuteranno a scongiurare i decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico. I cittadini dell’Ue potranno chiedere un risarcimento per i danni alla loro salute dovuti al mancato rispetto delle norme dell’Ue in materia di qualità dell’aria.

QUI il testo della direttiva europea Pe-Cons 88/24

Rafforzamento degli standard

La direttiva aggiornata dà priorità alla salute dei cittadini dell’Ue: stabilisce nuovi standard di qualità dell’aria per gli inquinanti, da raggiungere entro il 2030, che sono maggiormente allineati agli orientamenti dell’Oms sulla qualità dell’aria. Tali inquinanti comprendono, tra l’altro, il materiale particolato PM10 e PM2,5, il biossido di azoto e il biossido di zolfo, tutti notoriamente responsabili di problemi respiratori.

Gli Stati membri possono chiedere che il termine del 2030 sia prorogato se sono soddisfatte condizioni specifiche. La qualità dell’aria è valutata utilizzando metodi e criteri comuni in tutta l’Ue e la direttiva riveduta apporta ulteriori miglioramenti al monitoraggio e alla modellizzazione della qualità dell’aria.

La direttiva garantirà inoltre un’azione tempestiva, con tabelle di marcia per la qualità dell’aria che devono essere elaborate prima del 2030 qualora vi sia il rischio che i nuovi standard non vengano raggiunti entro tale data. Gli standard di qualità dell’aria saranno riesaminati periodicamente in linea con le ultime evidenze scientifiche per valutare se continuino ad essere adeguati.

Accesso alla giustizia e diritto al risarcimento

La nuova direttiva garantisce un accesso giusto ed equo alla giustizia per le persone che risentono o che è probabile che risentano dell’attuazione della direttiva. Gli Stati membri devono garantire che i cittadini abbiano il diritto di chiedere e ottenere un risarcimento quando la loro salute ha subito un danno a causa di una violazione delle norme in materia di qualità dell’aria stabilite nella direttiva.

Prossime tappe

Il testo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni di tempo dall’entrata in vigore per recepire la direttiva nel diritto interno. La Commissione europea riesaminerà gli standard di qualità dell’aria entro il 2030 e successivamente ogni cinque anni, in linea con le ultime evidenze scientifiche.

Fattore di rischio

L’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa, in quanto gli inquinanti possono essere estremamente nocivi sia per gli esseri umani che per l’ambiente. Circa 300.000 decessi prematuri in Europa ogni anno sono dovuti all’inquinamento atmosferico.

Per affrontare la questione, nell’ottobre 2022 la Commissione europea ha presentato la revisione e il consolidamento di due direttive sulla qualità dell’aria ambiente nell’ambito del piano d’azione dell’Ue per l’inquinamento zero. Nel febbraio 2024 i due colegislatori hanno raggiunto un accordo sulla forma definitiva del testo.

Questa nuova direttiva semplifica le norme dell’Ue in materia di qualità dell’aria ambiente fondendo le due direttive dell’Ue esistenti. L’obiettivo è allineare gli standard di qualità dell’aria alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Gaetano Settimo è attualmente Coordinatore del Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor (GdS) dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Il commento di Gaetano Settimo | Istituto Superiore di Sanità

Il commento di Gaetano Settimo | Istituto Superiore di Sanità

In questo percorso di adeguamento alla nuova direttiva Aria è importante seguire un’impostazione comune che preveda l’adozione degli stessi standard di qualità dell’aria anche per gli ambienti indoor (come uffici, scuole, banche, poste, centri commerciali, aeroporti, stazioni metro, ecc), in virtù del lungo tempo che la popolazione trascorre in ambienti chiusi.

È opportuno ricordare che l’Oms ha sempre considerato insieme l’aria indoor e outdoor, e a entrambi si riferiscono le raccomandazioni Aqg. L’aria è una sola! Non esiste un “confine” tra aria outdoor e indoor.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.