Newark Engineering: superbonus e sismabonus hanno messo il turbo

Vanta il record del primo cantiere portato a termine in Italia con il superbonus 110%. Quello che per alcuni è rimasto un miraggio difficile da afferrare, tra difficoltà burocratiche e giri di giostra normativi, per lo studio di progettazione Newark Engineering di San Salvo (Chieti) è una realtà con basi più che solide, visto che l’edifico del primato, oltre a un miglioramento dell’efficienza energetica, ora in classe A1, ha ottimizzato anche le sue prestazioni strutturali, con un salto di ben due classi sismiche. Prendendo a prestito una celebre battuta del film Frankestein Junior, con il progetto di riqualificazione del complesso residenziale La Playa 1 a San Salvo Marina i progettisti di Newark Engineering hanno dimostrato che «si può fare!». E replicare, visto che lo studio ha in  corso altri 55 cantieri in tutta Italia, sempre nell’ambito del superbonus.

Il condominio La Playa 1 di San Salvo Marina

 

Gennaro Luciano, ingegnere e co-fondatore della società, spiega a YouBuild le ragioni del successo dell’intervento e dello studio di cui è socio insieme a Antonio Pantalone, Agostino Monteferrante e Andrea Di Iorio.

Gennaro-Luciano-Newark-Engineering
L’ingegnere Gennaro Luciano dello studio Newark Engineering

Domanda. Tra gli studi di progettazione Newark Engineering sta andando a gonfie vele. Come è andato il 2021?
Risposta. Oltre le aspettative. Siamo fautori del primato nazionale del condominio La Playa 1 di San Salvo Marina, il primo cantiere in Italia di grandi dimensioni a essere stato progettato e ristrutturato usufruendo appieno del superbonus 110%. Il cantiere, con 8 milioni di euro di intervento, ha visto al lavoro almeno 53 persone al giorno, con picchi di 80 unità, per 295 giorni. Abbiamo altri 55 cantieri aperti per il superbonus e 284 progettazioni in essere. I nostri committenti sono localizzati in ben sette regioni tra il Centro e il Nord Italia. Tutto questo grazie all’effetto superbonus divenuto una certezza, un volano per la ripresa della economia nazionale e un investimento che lo Stato ripaga in termini di sgravi fiscali e di maggiore benessere e sicurezza dei cittadini. Inoltre, è il perno che sta consentendo al settore dell’edilizia di orientarsi sempre più verso una direzione green, focalizzata sulla qualità dei materiali, sulla loro sostenibilità e durata, e non sul loro costo.

D. Che cosa prevedete invece per l’anno in corso?
R. Considerato il crescente trend della domanda, grazie anche al recepimento del Pnrr, prevediamo di cavalcare l’onda a ritmo sostenuto, superando i numeri raggiunti nel 2021. Vogliamo profondere un impegno sempre maggiore nella progettazione di interventi ad alto contenuto tecnologico per offrire concrete soluzioni funzionali.

D. Come è organizzata la vostra società?
R. Vantiamo un organico composto da 59 tecnici-professionisti dislocati in quattro sedi, due a San Salvo (Chieti), una a L’Aquila e un’altra a Milano. Ovviamente, in funzione della collocazione geografica dei cantieri aperti, il nostro personale è pronto a dare supporto diretto dove è necessario. La società fa inoltre parte della Esb Group, una rete d’imprese con un organico complessivo di 97 professionisti, tra architetti, ingegneri, geometri, tecnici disegnatori, consulenti fiscali e legali.

D. Quali sono le aree geografiche che vi stanno dando maggiori soddisfazioni in termini di business?
R. Lavoriamo in maniera equivalente in tutti i territori. Se dovessi fare una classifica direi Abruzzo, Lombardia e a seguire Molise, Marche, Umbria, Emilia Romagna e Lazio.

D. Come è nata la Newark Engineering?
R. Lo studio è nato nel 2009 dalla sinergia tra la mia persona e l’ingegnere Andrea Di Iorio e gli architetti Antonio Pantalone, che è anche presidente della società, e Agostino Monteferrante. Tutti abbiamo fatto convergere i nostri know how complementari e interessi verso un obiettivo comune: quello della consulenza e della progettazione architettonica e ingegneristica. Con l’avvento del superbonus abbiamo fatto un passo ulteriore e fondato, insieme a uno studio di consulenza fiscale, la Esb Group, una rete di aziende che si occupa di rigenerazione urbana e riqualificazione del patrimonio edilizio, in modo da avere uno studio totalmente integrato per la gestione delle pratiche relative ai bonus.

Sede Studio Newark Engineering, San Salvo (CH)

 

D. Qual è il vostro rapporto con il territorio?
R. Ottimo. Siamo divenuti un punto di riferimento del settore, offrendo un servizio di consulenza efficiente, distintivo e tecnicamente valido per committenti privati e pubblici. Inoltre vogliamo anche restituire valore al territorio in maniera diretta, con azioni esemplari e orientate alla rigenerazione. Per esempio, abbiamo donato 32 alberi alla città di San Salvo (Chieti) per contribuire al miglioramento del patrimonio verde locale. Inoltre, cerchiamo sempre di lavorare con imprese locali o grandi aziende radicate stabilmente nei territori interessati dagli interventi.

D. Avete un ambito di lavoro specifico?
R. No, Newark rivolge ai suoi clienti svariate proposte: studi di fattibilità, progettazione, direzione dei lavori, consulenze tecniche e tutto quanto attiene ai vari campi dell’architettura e dell’ingegneria. Operiamo in ambito residenziale, commerciale, industriale, paesaggistico, turistico ricettivo, infrastrutturale e di interior design.

D. Quali interventi sono più richiesti?
R. Al 90% si tratta di interventi relativi al superbonus. Un altro 5% sono richieste di committenti privati, e il restante 5% sono interventi pubblici, per la realizzazione di impianti, opere, costruzioni civili e industriali, infrastrutturalie urbanistiche, anche legati al Pnrr. Lavoriamo molto anche nell’ambito della ricostruzione post sisma, in Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche.

D. Il post terremoto è finito?
R. Soprattutto nella sede de L’Aquila, siamo ancora attivamente impegnati nella progettazione per la ricostruzione post sisma. Nonostante i dati positivi, gran parte della ricostruzione deve ancora essere realizzata. Solo alcuni cittadini infatti sono riusciti a rientrare nelle proprie case o stanno per conseguire l’obiettivo. Questo perché da un lato si continua a scontare la lentezza determinata dai troppi vincoli procedurali e dal sottodimensionamento delle strutture amministrative e tecniche, tipiche della governance della ricostruzione, dall’altro si paga lo scotto dell’emergenza sanitaria con le sue implicazioni. Casistica differente è quella del sisma nel Centro Italia dove con l’avvento del Commissario Legnini, si è avuto uno scatto dell’iter procedurale e la ricostruzione sta procedendo in maniera spedita.

Condominio Via Platani, Ascoli Piceno (AP)

 

D. Quali sono gli interventi di sicurezza che sarebbero necessari sul territorio?
R. Essendo un ingegnere strutturista, ho molto a cuore il tema dell’antisismica. Alla luce degli eventi che continuano a susseguirsi nel nostro Paese, che dagli anni Ottanta ha speso più di 30 miliardi per far fronte alle emergenze, mettere in sicurezza il territorio è indispensabile. Prima di parlare di interventi, però, la prima operazione da portare a termine dovrebbe essere la mappatura della vulnerabilità sismica delle varie zone. L’ideale sarebbe raggiungere per tutte le costruzioni esistenti un livello di prestazione sismica adeguata almeno per il 60% alle sollecitazioni previste dalla mappatura nazionale. Si potrebbe poi prevedere, per esempio, un intervento obbligatorio di check up per tutti gli edifici che hanno compiuto più di 50 anni.

D. Superbonus e sismabonus hanno visto scendere in campo una miriade di aziende e di progettisti. Ma qual è il risultato?
R. Ci sono i pro e i contro. Sicuramente questi strumenti hanno ridato speranza di nuovi lavori ai professionisti in un momento storico generale di grande crisi. Dalla sinergia tra le diverse figure professionali coinvolte si garantiscono progetti di qualità che si traducono in interventi di eccellenza. E qui sta il punto fondamentale della questione: la certificazione dei professionisti. Le imprese e gli studi coinvolti negli interventi di riqualificazione con accesso ai bonus fiscali devono essere certificati. Solo così è possibile avere un garanzia, anche a tutela dello Stato. Le numerose truffe di cui si sente parlare di recente sono legate in larga parte al bonus facciate, in cui i controlli sono stati molto più laschi rispetto a quelli del superbonus, in cui si controlla davvero ogni più piccolo dettaglio.

D. Serve dunque una maggiore qualificazione delle imprese?
R. Serve una maggiore qualificazione di tutta la filiera. Certamente sarebbe auspicabile qualificarsi costantemente, ma il problema sostanziale che si sta verificando è la difficoltà di reperimento del personale, crescente inmaniera proporzionale  alla crescita della domanda.

D. Anche la questione dei prezzari è stata al centro del dibattito: che cosa ne pensa?
R. Per quanto ci riguarda, in ossequio alla normativa, sono stati utilizzati il prezziario Dei e i prezziari regionali. Ci adegueremo per il futuro prossimo, e con le tempistiche previste, a recepire le modifiche apportate dal cosiddetto decreto Cingolani. Tuttavia, la questione riguarda da vicino i bonus più recenti, perché nelle pratiche sisma inerenti la ricostruzione si lavora già da tempo con i prezzari. Gli aumenti che si sono registrati sono dovuti sicuramente al caro energia, ma anche a una mancanza di programmazione da parte dello Stato, che non ha ancora reso i bonus strutturali. Questo ha portato a una corsa agli interventi e a una bolla speculativa molto forte. Rendere la manovra strutturale, consentirebbe di rendere tutto più controllato, a garanzia delle stesse finanze statali.

D. Che tipo di tecnologie utilizzate?
R. Assolutamente tutte le esistenti e contemplate dalla normativa. Per l’efficientamento energetico utilizziamo le più moderne tecnologie presenti sul mercato con le necessarie certificazioni, tipo Cam, al fine di utilizzare prodotti riciclabili a basso consumo di materie prime. Per la progettazione strutturale, contestualizzando ogni singolo intervento, le tecnologie applicate riguardano i tradizionali interventi di consolidamento, con tecniche con angolari e calastrelli, gli interventi di isolamento sismico, l’utilizzo di dissipatori sismici, ma anche i moderni sistemi di mitigazione sismica.

Condominio 127, L’Aquila (AQ)

 

D. Utilizzate anche il Bim?
R. Sì, il Bim è un ottimo strumento a servizio dell’intero processo produttivo, dalla fase preliminare di progettazione alla fase esecutiva e di realizzazione del cantiere. Utilizziamo tale strumento per la progettazione di edifici nuovi e per interventi di recupero negli immobili più importanti.

D. Ci sono nuovi materiali che si affacciano sul mercato per gli interventi strutturali?
R. Certamente: ci sono tante tecnologie e materiali in fase di sviluppo, molto interessanti per le loro caratteristiche, come i materiali compositi e sistemi meccanici misti. Molti però devono ancora essere validati dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e codificati all’interno della normativa, prima di poter essere applicati.

D. Come intervenire per step successivi per incrementare la capacità delle strutture?
R. In primo luogo, è necessario conoscere il grado di vulnerabilità del fabbricato. In questo senso si procede con il calcolo del Pga, cioè le accelerazioni di picco al suolo, al fine di determinare la classe di rischio sismico in cui si trova l’edificio. Solo in seguito è possibile intervenire sul miglioramento delle prestazioni dei singoli elementi critici, in modo da consolidare in prima battuta le criticità, per poi passare agli elementi meno vulnerabili. Ogni intervento è diverso e dipende da diversi fattori: se ci vivono o meno delle persone; il budget a disposizione, nel rispetto dei massimali previsti della legge; dove si trova l’edificio; fin dove si possono spingere i lavori.

Il cantiere La Playa 1 a San Salvo (Chieti)
Condominio Cumanà, San Salvo (CH)

 

D. L’ingegneria è una professione in continua evoluzione. Come?
R. Quando si decide di studiare ingegneria si decide di studiare per tutta la vita. In tutte le sue molteplici branche di specializzazione, l’ingegneria è un campo in continua evoluzione, che si trova ad affrontare sfide via via sempre più complesse: dalla ricerca e sviluppo di nuove strategie fino all’utilizzo e alla gestione efficace ed efficiente delle risorse, per fornire risposte e soluzioni alle future sfide ambientali e demografiche.

D. Quali consigli darebbe a un giovane ingegnere di progettazione strutturale?
R. Di essere ambizioso e di raccogliere i frutti che questa professione offre giorno dopo giorno, consentendo di usare al contempo entrambi i lati del cervello e di avere un impatto sul mondo circostante: di essere creativo, fantasioso e logico, e di collaborare attivamente con gli altri professionisti ingegneri e architetti.

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