900 team per un totale di di 2.200 studenti da 199 Università di 34 Paesi. Sono questi i numeri dei partecipanti alla 15° edizione del Multi Comfort Student Contest organizzato dal Gruppo Saint-Gobain. Un concorso iniziato nel 2004 e incentrato sull’architettura, che nel corso del tempo è diventato sempre più internazionale.
Dai numeri ai fatti: i concetti chiave alla base del premio sono concretezza e comfort. Perché i progetti concorrenti vengono scelti in organizzazione con le autorità locali e riguardano la riqualificazione di un quartiere cittadino specifico, ma soprattutto devono essere innovativi e a elevata efficienza energetica. Oltre che essere caratterizzati da un approccio costruttivo sostenibile, considerato sulla base degli aspetti economici e sociali del territorio.
Si tratta di uno spunto importante per gli sviluppi futuri delle città ospitanti. L’edizione 2018 del Multi Comfort Student Contest è stata organizzata a Dubai, mentre quella di quest’anno si è tenuta a Milano. L’anno prossimo il concorso sarà incentrato sulla città di Parigi.
2019, l’anno di Milano
Il task 2019, individuato in stretta collaborazione con il Comune di Milano, ha riguardato un progetto di riqualificazione e riconnessione urbana dell’area adiacente alla stazione metropolitana di Crescenzago, in linea con la visione del Piano di Governo del Territorio Milano 2030.
In particolare, si tratta della riqualificazione di tre zone: il lotto A di nuova costruzione concepita ad uso misto; il lotto B contenente tre edifici residenziali esistenti, di proprietà del Comune, da riqualificare; il lotto C ovvero uno spazio vuoto da considerare come luogo verde e di connessione.
Gli studenti vincitori
Il concorso si è articolato in due fasi: una fase nazionale, organizzata in ogni Paese che ha partecipato al Contest e una fase internazionale, a cui hanno avuto accesso i vincitori di ciascuna fase nazionale. Dei 900 team iniziali, sono riusciti ad approdare alla fase finale 60 gruppi da 34 Paesi.
Il primo premio è stato assegnato a Anna Toborek e Joanna Machera della Silesian University of Technology in Polonia: il progetto Co.Living propone forme forti, ovvero delle torri ionizzanti attente alla protezione ambientale e in grado di diventare un punto di riferimento per l’intera area di Crescenzago.
Il secondo premio è andato al team composto da Ohene Mantey Emmanuella, Fakhri Mohamed e Kore Patrick della Abidjan School of Architecture in Costa d’Avorio: il progetto The Social Canopy utilizza con intelligenza l’infrastruttura verde nel contesto urbano, che diventa un luogo sociale e fornisce uno spazio confortevole e gradevole per gli abitanti di Crescenzago.
Il terzo premio è andato allo studente della Bielorussia, Bakhrom Khakimov della Brest State Technical University: il progetto Induction è forse il più pragmatico e gestisce la complessità del compito in modo efficace, attraverso un basso costo, e un approccio prefabbricato, per creare un quartiere accessibile e democratico.
La Giuria (composta da: Leopoldo Freyrie, presidente di giuria, architetto, past president del CNAPPC e membro onorario dell’AIA; Corrado Bina, direttore Progetto Piano Quartieri del Comune di Milano; Marco Sammicheli, responsabile delle Relazioni Internazionali della Triennale di Milano; Roland Matzig, architetto ed esperto Passive House; Leif Andersson, direttore R&D Saint-Gobain Isover; Slawomir Szpunar, direttore Marketing Internazionale Saint-Gobain; Stefano Boeri, membro onorario di giuria, architetto e urbanista, presidente di Triennale Milano) ha anche assegnato due menzioni speciali: al team della Russia, formato da Kuzmenko Timofey, Diyanov Artem e Budyuk Anna della Tomsk State University of Architecture and Building; alla coppia Yeonjae Kang e Kyungsun Youn della Korea University in Corea del Sud.