Mixcycling: seconda vita per lo scarto

Quanto sei sostenibile? Le aziende, ma anche i progettisti, si sentiranno porre sempre più spesso questa domanda. Ma come stabilire se, e quanto, un prodotto è sostenibile? Un buon punto di partenza è accertarsi dei materiali di cui è composto.

Con questo obiettivo, una maggiore trasparenza nell’ambito della sostenibilità, lavora una start-up: Mixcycling. È un’azienda veneta, che produce materiali a basso impatto ambientale, e che ha messo a punto un report dedicato il carbonio biogenico per garantire ai propri clienti una tracciabilità più dettagliata dei propri prodotti.

Mixcycling è lo spin-off dell’azienda vicentina di tappi Labrenta, nata a febbraio 2020 su iniziativa di Gianni e Amerigo Tagliapietra, che attraverso brevetti ad hoc, punta a nobilitare gli scarti di fibre organiche provenienti da lavorazioni industriali per creare materiali ecologici alternativi alla plastica.

mixcycling

Sulla base dei requisiti dell’Agenda Europea 2030, la start-up ha deciso di stilare un report dedicato al carbonio biogenico presente all’interno del materiale prodotto. «Ritengo che la tecnologia più evoluta, economica e veloce per contrastare la crisi climatica e ambientale sia il mondo vegetale: secondo questo principio Mixcycling vuole ridare alla natura il suo ruolo da protagonista», commenta Gianni Tagliapietra.

Con il termine biogenico si indica il carbonio che fa parte del naturale ciclo del carbonio: le emissioni di origine biogenica, insomma, fanno parte dei naturali livelli di CO2 presenti nell’atmosfera sin dall’epoca preindustriale.

Grazie al supporto di Agrolab, Mixcycling ha condotto test per determinare le quantità di carbonio di origine biogenica intrappolate nella massa vegetale che costituisce la componente organica dei materiali. Questo è considerata una preziosa fonte di dati per valutare ulteriormente il minore impatto dei materiali Mixcycling, che grazie alla componente organica hanno la potenzialità di sequestrare carbonio vegetale e, dunque, ridurre la quantità di carbonio di origine fossile contenuta nei tradizionali materiali plastici.

La scelta di una comunicazione più trasparente, si aggiunge al Life cycle assessment, uno dei pilastri di Mixcycling, che consiste nella misurazione oggettiva dell’impatto ambientale dei blend creati, attraverso un’analisi che permette la sua misurazione nelle varie fasi di vita di un prodotto.

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