A Milano, nel quartiere Porta Romana, i lavori per la costruzione del Villaggio Olimpico procedono a ritmo accelerato, con un notevole anticipo, tre mesi rispetto alla pianificazione iniziale. Questo quartiere sarà la residenza delle delegazioni straniere durante i XXV Giochi olimpici e paralimpici invernali nel febbraio 2026.
Il Villaggio Olimpico si configura come un progetto all’avanguardia, che sfrutta l’industrializzazione edilizia come modello innovativo di gestione del cantiere per garantire la tempestiva consegna dell’opera. Dopo le Olimpiadi, il quartiere si trasformerà in un vivace ecosistema con abitazioni studentesche, residenze, co-working, servizi pubblici e spazi aperti.
Il cronoprogramma prevede soli quattro mesi dalla fine dell’evento sportivo per questa trasformazione. La zona della piazza olimpica diventerà uno spazio pubblico accessibile alla cittadinanza sulla quale si affacceranno edifici destinati a residenza libera e agevolata e negozi, esercizi commerciali e spazi per eventi.
Partenariato pubblico-privato
Il Villaggio, progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill – SOM, rappresenta il primo tassello del grande progetto di rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana: funzionale a offrire uno spazio fondamentale per le Olimpiadi Invernali 2026, sarà restituito alla comunità cittadina attraverso la trasformazione nel più grande studentato d’Italia realizzato in edilizia residenziale sociale, con circa 1.700 posti letto.
Come previsto dal masterplan Parco Romana, il Villaggio è posizionato nell’area a sud ovest dello Scalo e garantirà continuità con le funzioni esistenti e l’equilibrio generale del quartiere.
Il progetto, che si pone l’obiettivo di diventare un modello di studentato replicabile su scala nazionale, è stato conferito al fondo Coima Housing che ha avviato la raccolta con la sottoscrizione da parte di Coima Esg City Impact Fund (Cecif) e di Intesa Sanpaolo, ed è stato preselezionato dal Fondo Nazionale per l’Abitare Sostenibile (Fnas) promosso da Cdp Immobiliare Sgr.
Grazie alla collaborazione pubblico-privato fra gli acquirenti e Fondazione Milano-Cortina, con Comune di Milano e Regione Lombardia, il Villaggio Olimpico è stato sviluppato coniugando le esigenze di utilizzo pre e post competizione, per realizzare un progetto emissioni operative zero raggiungendo i requisiti nZEB (Nearly Zero Energy Building) e consentire l’integrazione, nel futuro quartiere, degli spazi fisici e dei servizi progettati per gli atleti, minimizzando i lavori di riconversione e gli impatti ambientali.
Materiali e sostenibilità
I materiali usati sono stati selezionati per le loro caratteristiche di sostenibilità (riciclabilità, riuso, ecocompatibilità ambientale), tutti gli edifici saranno certificati Leed, le strutture edilizie saranno permanenti e quelle temporanee saranno riutilizzabili.
Più del 60% dell’energia sarà prodotta grazie all’istallazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili, tra cui impianti geotermici e fotovoltaici; le acque meteoriche saranno raccolte e riutilizzate, con una riduzione di CO2 del 40% per riscaldamento e raffrescamento.
Finanziamenti – Sustainability-linked Loan
Lo sviluppo dello Scalo di Porta Romana è finanziato da Intesa Sanpaolo, che supporta Coima Sgr, Covivio e Prada Holding spa nell’operazione attraverso un “Sustainability-linked Loan” – una particolare tipologia di finanziamento le cui le condizioni finanziarie dipendono dal raggiungimento di obiettivi di sostenibilità predeterminati – del valore di 250 milioni di euro, volto a sostenere un progetto di rigenerazione urbana che punta ai più alti standard Esg.
Verde e paesaggio
Gli spazi a verde pubblico e attrezzato rappresenteranno il 50% dello Scalo e sono stati progettati con riferimento all’area del Villaggio Olimpico dal paesaggista Michel Desvigne, in coordinamento con il masterplan generale di Outcomist, la cui parte paesaggistica è curata dall’architetto Elizabeth Diller, già progettista dell’Highline di New York, con l’obiettivo di creare un luogo fruibile dagli studenti e dalla cittadinanza, in armonia con le altre strutture dello Scalo e con la città.
Il progetto del Villaggio Olimpico prevedeva un costo complessivo di circa 100 milioni, che, a causa dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime della scorsa primavera, è lievitato a 150 milioni, e successivamente è stato abbassato a circa 140 milioni grazie alle sinergie tra Coima e le imprese di costruzioni.
Sperimentazione urbana sostenibile
Dopo la manifestazione, lo Scalo di Porta Romana sarà trasformato in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza. Attorno al parco centrale sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana.
Sviluppo immobiliare
Coima Sgr si occuperà della componente residenziale libera e agevolata con destinazione di edilizia residenziale sociale (Ers), investendo nel progetto tramite Coima Esg City Impact Fund partecipato da Fondazione Enpam, Cassa Forense, Cassa Dottori Commercialisti, Inarcassa, Bcc Credito Cooperativo, Fondazione Cariparo, Compagnia di San Paolo e la stessa Coima Sgr, che sta strutturando un programma di investimento nel living a cui sarà conferito anche lo studentato di Porta Romana.
Covivio curerà lo sviluppo di uffici di nuova generazione nel quadrante orientale (East Gate) dell’area dello Scalo, secondo i più elevati standard internazionali del Gruppo, attingendo anche al know how maturato in ambito hotellerie e residenziale nella direzione di una progressiva ibridazione delle destinazioni d’uso degli spazi.
Come già sperimentato in Symbiosis, sviluppo a scala di quartiere già scelto da primari brand italiani e internazionali, Covivio svilupperà nell’area dello Scalo uffici flessibili, sostenibili, che stimolino l’incremento della
produttività e massimizzino collaborazione e inclusione.
Spazi attenti al benessere degli occupanti e capaci di rispondere alle esigenze attuali delle grandi corporate che interpretano sempre più l’ufficio come espressione della propria cultura aziendale e mezzo per comunicarla agli stakeholder interni ed esterni.
Prada Holding spa interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area. Ricordiamo che il progetto dello Scalo di Porta Romana è regolato dall’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 di cui sono parte Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1 milione e 250mila mq, di cui circa 200mila rimarranno a funzione ferroviaria.
Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa.
Il progetto di SOM
L’idea progettuale del Villaggio Olimpico Milano Cortina sfrutta le Olimpiadi invernali del 2026 come opportunità per creare una comunità sostenibile, intergenerazionale e verde nel cuore del quartiere di Porta Romana a Milano. «Il progetto di Som – ci racconta Colin Koop, design partner Som – intende fornire un nuovo modello di transizione delle strutture olimpiche agli obiettivi sociali post-olimpici.
Progettato innanzitutto per diventare parte integrante del tessuto urbano di Milano, il progetto mira a promuovere un quartiere attivo e vivace per una comunità intergenerazionale e mista, dimostrando al tempo stesso l’impegno del nostro cliente per lo sviluppo sostenibile e garantendo un impatto sociale positivo.
Il progetto si trova all’interno del quartiere di Porta Romana, il sito di un ex scalo ferroviario che si sta lentamente evolvendo attraverso l’aggiunta di nuovi edifici e sviluppi. La nostra visione comprende nuovi spazi pubblici verdi, trasforma due strutture storiche esistenti in loco e aggiunge sei nuovi edifici residenziali che serviranno gli atleti olimpici a breve termine.
Dopo le Olimpiadi, le case degli atleti verranno riutilizzate come studentati per gli universitari; gli edifici lato parco e ferrovia vicino alla Piazza Olimpica saranno utilizzati per alloggi a prezzi accessibili; e l’Olympic Village Plaza diventerà una piazza di quartiere, con negozi, bar, ristoranti e caffè previsti al livello della strada, insieme a spazi all’aperto per i mercati degli agricoltori e altri eventi comunitari.
Ispirato da ciò che rende distintivo ogni luogo e comunità, l’approccio della nostra azienda risponde ai contesti locali attraverso un approccio olistico. Per mantenere il senso del luogo e della particolarità all’interno del villaggio, il nostro approccio incorpora diverse caratteristiche specifiche del patrimonio architettonico della città.
Questi includono il cortile milanese, spazio pubblico interconnesso a misura d’uomo progettato per favorire i meandri e gli incontri casuali tra la comunità più ampia. I nuovi edifici traggono ispirazione architettonica dagli edifici storici della città pur presentando materiali sorprendenti e contemporanei.
Alla base degli edifici, podi flessibili consentono ai programmi pubblici di evolversi con l’uso del villaggio, proprio come i palazzi storici di tutta Italia sono stati adattati nel corso dei secoli. Sopra, spettacolari terrazze ombreggiate da piantagioni verticali fungono da ponti tra gli edifici, diventando esclusivi spazi di ritrovo e aule studio all’aperto per gli studenti e conferendo un senso di energia e vita a ogni livello.
La scelta dei materiali e le risposte sostenibili per la salubrità degli ambienti interni e l’impatto ambientale. Piuttosto che cessare di essere utilizzato dopo le Olimpiadi, il villaggio è progettato per lasciare un’eredità oltre il 2026 per diventare un quartiere vivace e autosufficiente costruito attorno all’impe- gno ambientale, al benessere, all’equità sociale e all’inclusione».
Progettazione strutturale e geotecnica
BCube si occupa della progettazione strutturale, contribuendo alla realizzazione di 6 edifici di 9 piani fuori terra in calcestruzzo armato, adibiti ad albergo e futuro studentato, che spiccano sopra un basemento comune di 25.000 metri quadri, adibito a parcheggi e locali tecnici, servito da una rampa di accesso.
Piazze e spazi pubblici, verde e aree retail completano il podio del piano terra. Il progetto prevede degli addendum di valenza architettonica costruiti in acciaio strutturale denominate Horizontal connections, pianificate per l’intercomunicazione degli edifici stessi ai piani fuori terra.
Quest’ultima parte ha previsto la progettazione sismica e statica degli edifici per supportare e accompagnare il comportamento dinamico e la stabilità dell’intero assieme strutturale. Completano la progettazione due edifici storici, rinforzati strutturalmente ai fini dell’adeguamento sismico e statico. Particolare rilevanza assume la nuova copertura lignea dell’edificio H, con sistemi di capriate in legno e acciaio che coprono un’area di 36×65 m, adibita a ristoranti e luoghi ricreativi.
Direzione lavori e contratto di partnering
A Progetto Cmr, società specializzata in progettazione integrata fondata dall’architetto Massimo Roj con l’ingegner Marco Ferrario, è stata affidata la direzione lavori del Villaggio Olimpico. Progetto Cmr è parte in gioco in uno dei primi casi di contratto di partnering: formula che va oltre il concetto tradizionale del “general contractor” verso un sistema organizzativo-decisionale condiviso con la committenza, che trova applicazione sulle tecnologie, l’organizzazione del cantiere e le scelte di acquisto permettendo interventi in tempi più rapidi e risparmio di risorse economiche che sono poi rimesse in gioco con formula premiante in termini di investimento in qualità.
Grazie a un team multidisciplinare che comprende architetti, ingegneri, esperti di pianificazione degli spazi, project manager, designer, esperti di sostenibilità e tecnici, la società è in grado di seguire il progetto dalla fase di concept fino alla sua realizzazione, di fornire consulenze che spaziano dalla pianificazione urbana all’architettura, dal progetto di interni fino al dettaglio del design di prodotto.
Strutture e processo industrializzato
L’utilizzo efficace della prefabbricazione in stabilimento è la chiave del successo del cantiere: travi e pilastri in acciaio, solai e rampe in calcestruzzo prefabbricato, tamponamenti esterni in legno XLam e unità bagno prodotte in fabbrica. Un cantiere che si distingue per l’innovazione progettuale, tecnologica e organizzativa.
È stata proprio questa scelta, quella della produzione off-site di gran parte delle strutture portanti e dei principali componenti delle sei palazzine che ospiteranno gli atleti, che ha permesso di mantenere il vantaggio di tre mesi accumulato grazie a un avvio lavori anticipato da fine marzo, come programmato, ai primi di gennaio.
Un guadagno di tempo confermato pubblicamente dallo stesso Manfredi Catella, ceo di Coima, ai primi di ottobre in occasione di una cerimonia pubblica alla presenza dei ministri dello Sport e delle Infrastrutture. Nell’autunno 2023 sono stati impiegati in cantiere 150 maestranze. Con il metodo tradizionale si sarebbero avute punte massime di 500 persone in cantiere.
Oggi, in 150, si producono sei milioni di euro al mese di lavori. Claudio Foscaro, direttore tecnico di Cev e della società consortile Olimpyas, architetto con vent’anni di esperienza nel settore delle costruzioni, condivide il concetto che “l’arma vincente, considerando i rigorosi tempi dell’appalto, è stata la prefabbricazione, in particolare quella leggera proposta da Tecnostrutture.
Pilastri, travi, solai e rampe scala sono tutti prodotti in stabilimento e assemblati direttamente in cantiere. Questa soluzione tecnologica ha offerto il vantaggio di utilizzare le gru già presenti in cantiere. In pratica, in opera sono stati realizzati solo i vani scala e l’ascensore.
L’utilizzo della prefabbricazione off-site è stato esteso ad altri elementi, come i tamponamenti esterni in legno XLam e le cellule bagno. In questo modo, rispetto al metodo tradizionale, è stato ridotto di oltre la metà il numero di ore-uomo necessarie per completare questa parte dell’opera.
Tecnostrutture, ha sede a Noventa di Piave ed è coinvolta in progetti di rilievo sia in Italia che all’estero, riveste un ruolo cruciale in questo complesso progetto. La sua responsabilità principale è la fornitura di pilastri, travi, solai e rampe prefabbricate, elementi chiave per la struttura degli edifici. Per la componente strutturale degli edifici, è stato adottato il sistema Nps New Performance System, un sistema completo e flessibile composto da travi e pilastri misti acciaio-calcestruzzo.
Questi elementi, realizzati in stabilimento, vengono successivamente montati in cantiere in totale autoportanza, eliminando la necessità di casserature e puntellazioni provvisorie, un approccio che consente la progressione rapida del cantiere.
Dopo il completamento del getto, il sistema dà origine a una struttura mista conforme agli standard prestazionali degli Eurocodici e delle norme italiane Ntc 2018. Per il Villaggio Olimpico, l’azienda veneta fornisce 760 pilastri, 2.638 travi, 46.500 metri quadrati di solaio alveolare e 240 rampe e pianerottoli prefabbricati.
Il contributo di Tecnostrutture si conclude all’ultimo solaio, con la realizzazione di una struttura metallica sulla copertura dell’edificio per supportare i pannelli fotovoltaici. Questa struttura supplementare fungerà da sottotetto tecnico, ospitando gli impianti originariamente posizionati nel piano interrato. Tecnostrutture, che di recente ha festeggiato il suo quarantesimo anniversario, è, di fatto, il principale fornitore per il cantiere del Villaggio Olimpico di Porta Romana.
Tamponamenti in legno
I tamponamenti in legno XLam degli otto piani delle sei palazzina sono forniti da XLam Dolomiti di Trento. Si tratta di componenti prefabbricati in stabilimento e montati in modo automatizzato in cantiere. Un metodo di lavoro (con richiesta di brevetto) che utilizza una macchina, manipolatire industriale, che collabora con un operatore nel posizionamento dei pannelli. In questo modo si velocizza il lavoro e occorre un quarto di personale in meno. Oltre a lavorare in modo sicuro e in un ambiente di cantiere pulito.
Via via che avanza il lavoro di Tecnostrutture vengono posati i pannelli in legno, spessi 90 mm; all’intradosso è prevista una doppia lastra con un’intercapedine in lana di roccia; all’esterno un cappotto di 12 cm di spessore e un intonachino di finitura a strisce orizzontali.
Cellule bagno prefabbricate
Le cellule bagno prefabbricate che saranno installate a cantiere ultimato sono 1.100 e sono fornite da Stone Bathwear. L’azienda produce da oltre 10 anni cellule bagno su misura, progettate in Bim. Per il Villaggio Olimpico le cellule sono realizzate in stabilimento, trasportate in cantiere e posate ai piani dove il lavoro prosegue con le opere impiantistiche coordinate dalla Milani spa.
La sfida impiantistica
Un nuovo edificio, simbolo di una Milano e di un’Italia proiettate nel futuro, non può prescindere da importanti tematiche in termini di sostenibilità e riduzione delle emissioni di CO2. Questo un altro punto cardine delle attività di progettazione di Milani spa per il Villaggio Olimpico.
Tramite mobile application certificate per cybersecuirty, sarà possibile non solo accedere alla propria stanza, ma usufruire dei diversi servizi messi a disposizione dal complesso, sfruttando un’innovativa tecnologia di controllo degli accessi strettamente interconnessa al sistema di building management, che garantirà sia sicurezza che massimizzazione del comfort degli ospiti.
Un’estesa rete dati formata da 37 km di fibra ottica con 583 spot WiFi garantirà una connettività di 1,2 Gbit/s per ciascun piano di ogni edificio e permetterà di gestire attività di studio e tempo libero. Servizi di parcheggio di mezzi green (biciclette e monopattini) e lockers saranno messi a disposizione degli studenti e degli atleti. I parcheggi saranno dotati di più di 36 colonnine di ricarica per auto elettriche.
Milani ha messo a disposizione di Coima le migliori tecnologie sviluppate dal proprio gruppo di R&S per un’ottimizzazione del controllo degli accessi e il controllo dei varchi anche aperti, studiato fincurity by design. Un sistema di analisi immagini Tvcc che sfrutta avanzati algoritmi di intelligenza artificiale faciliterà il lavoro del personale addetto alla sicurezza e garantirà un altissimo livello di sicurezza degli inquilini e degli atleti.
Il Villaggio Olimpico sarà dotato di un impianto fotovoltaico ad alto rendimento con potenza installata superiore ad 1MWp che contribuirà ad alimentare circa il 35% del fabbisogno energetico del complesso e 3 pozzi geo- termici per la minimizzazione dell’impatto climatico per il condizionamento dell’edificio, oltre a più di 36 colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Attività di cantiere e di gestione dell’edificio si prefiggono di traguardare un livello Leed Platinum, grazie all’alta qualità esecutiva delle opere da realizzare e grazie ad un modernissimo sistema di regolazione ed efficientamento energetico – Bms (Building Management System) e Pms (Power Management System) – che sfrutta gli algoritmi ad intelligenza artificiale sviluppati dal gruppo di ricerca Milani per l’ottimizzazione del funzionamento degli impianti tecnologici dell’edificio.
servizio a cura di Livia Randaccio
Il commento di Colin-Koop | Design partner SOM – SkidMOre, OwingS & Merrill
«Isistemi meccanici del villaggio si collegheranno ai circuiti del distretto, ma le strategie di raffreddamento passivo, i pannelli solari e i giardini sui tetti – tra le altre caratteristiche – garantiranno che oltre il 60% dell’energia utilizzata sarà prodotta in loco. Le acque piovane verranno raccolte in loco e riutilizzate, con una riduzione dell’uso di acqua potabile di oltre il 50% e una riduzione della CO2 del 40% per il riscaldamento e il raffreddamento. Inoltre, i nuovi edifici massimizzano l’uso di materiali sostenibili, dalla struttura in legno massiccio degli edifici residenziali ai materiali per facciate a basso contenuto di carbonio incorporato. Senza muro di supporto,lo stucco viene applicato direttamente sul compensato per ridurre i materiali in eccesso e riecheggiare le storiche tipologie milanesi nelle espressioni orizzontali e nelle variazioni inclinate dotate di finestre e porte incassate. La pavimentazione in pietra di provenienza locale e gli infissi interni in cemento riconoscono ulteriormente l’estetica del quar tiere e l’impegno per la sostenibilità. In tutto il sito ci sono oltre 6.000 mq di spazio verde poroso. Il verde integrato all’interno delle aree esterne contribuirà alla resilienza climatica del quartiere e creerà anche spazio per le fattorie urbane che consentono la produzione alimentare in loco. I balconi a vista, tipici dell’architettura vernacolare della città, hanno lo scopo di fornire spazio sociale tra i residenti. Insomma, abbiamo cercato di dare forma alla visione di Som di una città rigenerata. Come team interdisciplinare con esperti in architettura, progettazione urbana e ingegneria, la nostra visione intende contribuire a un futuro sostenibile della città attraverso molteplici interventi e approcci su ogni scala. Dal punto di vista architettonico, il nostro progetto vuole contribuire all’architettura storica milanese esistente che informa la città mentre, su scala di pianificazione, dare priorità allo spazio pedonale rispetto alle auto e al verde integrato, si spera, farà avanzare un futuro sostenibile e resiliente».
Il commento di Claudio Foscaro | Direttore tecnico Cev e Olimpyas scarl
«Cev per il Villaggio Olimpico è capogruppo di un Rti con Grassi e Crespi e Milani (mandatari), all’interno dell’Rti è stata costituita una società consortile, Olimpyas scarl, che si occupa di tutte le opere edili mentre Milani si occupa delle opere impiantistiche, meccaniche ed elettriche. I lavori sono cominciati nell’immediatezza della firma del contratto, nel gennaio 2023, e al 30 di novembre avevamo già realizzato 45 milioni di lavori, al 90% opere strutturali. Abbiamo eseguito la piastra in calcestruzzo delle fondazioni e la scatola che chiude il livello interrato. Al di fuori del piano terra, la realizzazione dei sei edifici è avvenuta in prefabbricazione leggera, utilizzando pilastri in acciaio cavi che hanno permesso una facile movimentazione in cantiere, senza l’ausilio di gru pesanti, e con il montaggio di travi e solai prefabbricati, facendo ricorso a meno di 20 persone al giorno (con un cantiere tradizionale sarebbero state 200). Abbiamo ridotto di dieci volte il personale di cantiere, ottenuto maggior qualità e più sicurezza, oltre alla velocità di esecuzione. La prefabbricazione delle strutture è stata accoppiata all’esecuzione dei tamponamenti delle murature esterne attraverso l’utilizzo di pannelli prefabbricati in legno lamellare con solo tre persone per la posa. Stiamo lavorando come un orologio con squadre sincronizzate che permettono l’avanzamento simultaneo degli edifici, utilizzando tre gradi di prefabbricazione: le strutture con Tecnostrutture, i pannelli perimetrali con Dolomiti XLam e le 1100 cellule bagno che arrivano complete da Stone Bathwear. La copertura è costituita dall’ultimo solaio, sopra c’è una braccatura metallica inclinata per la posa dei pannelli fotovoltaici. L’involucro è costituito da un cappotto esterno in lana minerale che viene incollato al pannello XLam e all’interno vi è una controparete in cartongesso isolata internamente in lana minerale. Sto Italia, che si occupa dell’intonacatura esterna, ha creato delle porzioni prefabbricate in stabilimento per la grafica di facciata scelta da Som. Interessanti sono anche le due opere di collegamento (ponti) in calcestruzzo (fornito da Unical), lunghi 80 m e alti 8 piani, anzi, direi che sono molto imponenti e rappresentano la parte più impattante del progetto. Sono realizzati in calcestruzzo faccia a vista (ottenuto utilizzando casseri Peri a 13 strati) e hanno una struttura molto esile (sezioni 35×35). Dal punto di vista organizzativo questo è un cantiere che sviluppa produzioni di 6-7 milioni/mese e per l’edilizia sono numeri importanti. Siamo partiti con una scelta forte di prefabbricazione per evitare il più possibile le esecuzioni in opera, ridurre il numero di persone in cantiere, garantire la velocità dei lavori e ottenere un prodotto di un ottimo livello di qualità. Il cantiere nel suo complesso arriverà a superare i 350 uomini/giorno. Altra nota importante è che si tratta di un’opera in cui si progetta in cantiere. Abbiamo un campo base dove i vari team di progettazione strutturale, architettonica e impiantistica sono presenti e lavorano alla progettazione esecutiva e costruttiva.Anche la sicurezza è seguita quotidianamente e se ne occupa Progemi Servizi, una società di consulenza che opera in materia di qualità, ambiente e sicurezza per le principali imprese di costruzioni. Ats fa controlli settimanali e porta le nuove leve a fare formazione su questo cantiere di industrializzazione edilizia».
Il commento di Angelo Briancesco | Development management Coima
«Diciamo subito che questo progetto non è stato pensato per essere un villaggio olimpico che diventa studentato ma come studentato che si presta ad essere il villaggio olimpico. Dove la funzione è compatibile ci sarà la stessa destinazione d’uso (per esempio, centro medico, palestra…) mentre quelle attività che non hanno una sovrapposizione netta con le attività dello studentato, verranno riconvertite ad altre funzioni. I sei edifici saranno tutti destinati a studentato tranne la piastra del piano terra, che è destinata a servizi pubblici convenzionati con il comune di Milano e passerà attraverso l’identificazione di un tenant commerciale. Il presupposto è che questi servizi siano accessibili a tutti, con un affitto controllato. Con obiettivo di conversione da funzione olimpica a funzione studentato in soli 4 mesi, il villaggio olimpico sarà trasformato in un laboratorio di sperimentazione urbana sostenibile focalizzata sulle persone, sulla comunità, l’integrazione e la resilienza; sarà un vivace ecosistema di abitazioni studentesche, residenze, co-working, servizi privati di interesse pubblico e spazi pubblici; sarà luogo di scambio e di dibattito della città: attrarrà giovani, imprenditori, microaziende che potranno socializzare, sperimentare e condividere. L’area sarà gestita attraverso una piattaforma digitale funzionale al monitoraggio delle performance degli edifici e al coinvolgimento della comunità, con previsione della realizzazione del digital twin. Sono previste serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area, consentendo la creazione del primo villaggio per studenti con prodotti a chilometro zero. Le abitazioni degli atleti saranno riutilizzate per la loro nuova destinazione di student housing (circa 1.000 posti letto) utilizzabili anche da altre categorie professionali al di fuori del periodo accademico; gli edifici lato parco e ferrovia nell’area della piazza olimpica saranno destinati a residenza libera e agevolata; l’Olympic Village Plaza sarà la nuova piazza del quartiere, sulla quale si affacceranno i negozi e gli esercizi previsti al piano strada degli edifici, e nella quale si potranno prevedere mercati contadini ed eventi. Il polo sarà sviluppato in continuità con il tessuto circostante: la permeabilità fra spazi aperti e pubblici consentirà la creazione di una comunità che potrà usufruire delle nuove aree integrate nelle preesistenti; lo sviluppo di funzioni miste e servizi accessori renderà vivo il quartiere; programmi ricreativi e culturali consentiranno – anche attraverso collaborazioni con associazioni e aziende del territorio – l’attivazione di comunità e la creazione di una nuova centralità per Milano, anche in partnership pubblico-privata. L’area dello scalo di Porta Romana si inserisce all’interno dell’Accordo di Programma degli scali ferroviari sottoscritto da Ferrovie dello Stato, Comune di Milano e Regione Lombardia, e relativamente al Villaggio Olimpico da realizzare per la Fondazione Milano- Cortina e il Comitato Olimpico Internazionale, in attuazione di una legge nazionale specificamente predisposta al fine di accelerare le procedure urbanistiche. Coima Sgr, Covivio e Prada Holding si sono aggiudicate, tramite la partecipazione al bando di gara lanciato dal Gruppo FS Italiane a gennaio 2020, lo Scalo di Por ta Romana (area che si estende per una superficie di circa 190.000 mq, oltre alla residua porzione di 26.000 mq delle Ferrovie) per 180 milioni di euro».
Il commento di Marco Ferrario | Co-fondatore Progetto CMR e direzione lavori Villaggio Olimpico
«Siamo orgogliosi che la nostra esperienza come Progetto Cmr sull’inter vento del Villaggio Olimpico per Milano-Cortina 2026 rappresenti un modello che potrà portare la direzione lavori verso un nuovo modo di fare cantiere. Tutto questo sta avvenendo in uno dei siti più innovativi a livello europeo dal punto di vista progettuale, organizzativo, tecnologico e gestionale, che concentra su di sé alte aspettative a livello nazionale e internazionale».
Il commento di Franco Daniele | Fondatore e Ceo di Tecnostrutture
«Questo cantiere rappresenta l’opportunità di mettere in mostra le nostre competenze progettuali, produttive e realizzative, accumulate in quarant’anni di attività nel settore. Il rapporto con la committenza si è basato da subito sulla trasparenza delle relazioni. Abbiamo compreso i bisogni della committenza in termini di tempistiche, flessibilità e sostenibilità dell’intervento. Sulla base del nostro know-how e della credibilità acquisita, la committenza ha riposto fiducia in noi. Abbiamo incontrato un’impresa che ha riconosciuto le potenzialità del nostro sistema costruttivo, capacità che avrebbero potuto offrire opportunità significative per affrontare i vincoli temporali e garantire la qualità richiesta dal cliente. Posso affermare che c’è stata una convergenza positiva di circostanze, che ha consentito al lavoro di procedere rapidamente. Questo è avvenuto fin dalla fase di valutazione pre- progettuale. L’anticipo di tre mesi rispetto al cronoprogramma ufficiale è il risultato dell’approccio innovativo adottato fin dall’inizio dei lavori. Un risultato impossibile da ottenere con un metodo tradizionale».
Il commento di Massimo Mauri | Responsabile tecnico Milani spa
«Milani spa ha abbracciato la sfida di condurre la riprogettazione e la realizzazione degli impianti elettrici e meccanici del Villaggio Olimpico per superare il trade-off tempi-costi. Obiettivi molto sfidanti di budget, raggiunti senza ridurre la qualità dell’esecuzione della struttura, e un traguardo da raggiungere entro 30 mesi per un’impor tante realizzazione green field. Sfida raccolta dall’azienda, impiegando le sue migliori risorse. Le attività di progettazione degli impianti elettrici e meccanici si basano sul principio che sottende l’intero progetto: realizzare un villaggio olimpico moderno e all’avanguardia, senza dimenticare la futura necessità di riconversione della struttura in studentato, che dovrà avvenire in tempi estremamente sfidanti guardando all’intero ciclo di vita del complesso. Lo studentato dovrà offrire i migliori servizi tecnologici agli studenti, così come il villaggio olimpico dovrà offrire la massima copertura tecnologica per gli atleti. L’aspetto sicurezza è estremamente importante, sia durante l’evento, sia per la gestione sicura degli spazi in un’area di Milano oggetto di un’importante riqualificazione urbanistica. Ricordiamo che Milani nasce nel 1964 per volontà di Giovanni Milani a cui negli anni si affiancano i figli Beatrice e Oreste che hanno saputo creare valore diversificando le aree di business e approcciando anche a mercati esteri. Dal 2011 infatti Milani ha intrapreso attività nel settore delle rinnovabili, dell’automazione industriale fino ad arrivare oggi ad essere protagonista della transizione energetica, avendo in pipeline circa 1000 MW di impianti fotovoltaici, la realizzazione di un impianto per la generazione, lo stoccaggio e la riconversione di idrogeno in energia elettrica e calore. L’obiettivo di applicare queste soluzioni agli ambiti civili, offrendo ai clienti risposte ai più stringenti protocolli di sostenibilità, ha portato Milani a sviluppare interventi come quello per ilVillaggio Olimpico di Milano».
La scheda
Opera: Villaggio Olimpico
Località: Milano, ex scalo Porta Romana Committente: Coima Sgr – Fondo Porta Romana Lead devolopment manager: Coima Rem
Co development manager: Covivio Progettazione architettonica: Skidmore, Owings & Merrill
Progettazione esecutiva e architettonica: D&D Progettazione strutturale e direzione lavori: Bcube
Impresa appaltatrice: Rti – Cev (mandataria), Grassi e Crespi (mandante), Milani (mandante) Direttore tecnico Rti: Claudio Foscaro (Cev) Direttore Olympias: Claudio Foscaro
Direttore tecnico di cantiere: Andrea Quaglia (Cev)
Site manager: Greca Sollai (Tecnostrutture)
Strutture prefabbricate: Tecnostrutture
Tamponamenti esterni: Dolomiti XLam
Cellule bagno prefabbricate: Stone Bathwear
Progettazione impianti e direzione lavori: Planning
Progettazione prevenzione incendi: Ing. Antonio Corbo – Ing. Davide Luraschi
Consulenza ambientale: Hpc Italia
Direzione artistica: Skidmore, Owings & Merrill
Direzione lavori: Progetto CMr
Certificazione Leed e sostenibilità: Greenwich
Collaudo strutture: Milano Engineering
Collaudo impianti: Advanced Engineering