Presentata in Senato la proposta di legge di principi dell’Istituto nazionale di urbanistica. Disponibilità al confronto e all’approfondimento è stata manifestata dalla vicepresidente Anna Rossomando: «La legge di principi fondamentali e norme generali per il governo del territorio e la pianificazione, che l’Inu ha redatto nell’ambito di un percorso partecipato avviato nel novembre 2022 è frutto di un lavoro corposo che ha visto un’interlocuzione vasta e un reale scambio ed elaborazione.
Ora l’obiettivo è arrivare a una proposta di legge condivisa. Su questo tema la legislazione è molto datata e la necessità è una legge di interesse nazionale che tenga conto della modernità con l’ambizione di fornire principi che possano essere di guida e ispirazione a una attività di regolamentazione normativa con un approccio più possibile condiviso, di coesione nazionale e che tenga anche conto delle peculiarità.
Lo spirito che sostiene questa proposta di legge è poi la riduzione del gap internazionale in ambito di pianificazione e la promozione di principi che si ispirino all’inclusione sociale e alla giustizia ambientale, prendendo atto della presenza di fragilità geografiche e ambientali che producono disuguaglianze».
Per il senatore Andrea De Priamo, componente della Commissione Ambiente, che ha riconosciuto l’importanza di trattare la rigenerazione urbana nel quadro complessivo del governo del territorio, è arrivato il momento di “immaginare un testo sulla rigenerazione urbana di aggiornamento di principi basilari. Da parte nostra c’è massima volontà di confronto e di ascolto, ci sono elementi di quanto viene presentato oggi nelle nostre elaborazioni. E’ importante che ci sia un dibattito pubblico e nazionale su questi temi, e c’è bisogno di contributi come questo”.
Per Roberto Morassut il lavoro dell’Inu “va sostenuto nelle sedi parlamentari come leva per cambiare le cose esistenti, in una visione di insieme che consenta il diritto alla cittadinanza”.
Aurora Floridia ha apprezzato la presenza nell’articolato di un forte richiamo alla sostenibilità, mentre Antonino Iaria e Daniela Ruffino hanno avanzato punti fermi di cui tenere conto: nel primo caso l’azzeramento del consumo di suolo fino ad arrivare a un saldo positivo e la flessibilità per rispondere ad esigenze della cittadinanza in continuo mutamento, nel secondo l’attenzione al tema delle Unioni comunali. Anche per Nicola Irto la proposta dell’Inu è «utile per avviare discussione ragionata sull’urbanistica, anche in Parlamento, che guardi a questa disciplina a 360 gradi».
Gli interventi dei parlamentari sono stati preceduti da quelli dei rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Il presidente Michele Talia ha sottolineato: «Ci proponiamo di contribuire al superamento di un vuoto normativo, con la consapevolezza della necessità di trovare rimedi e soluzioni ai guasti che questo vuoto ha prodotto nel corso degli anni».
Talia ha ricordato alcuni passaggi della legge dell’Inu, tra cui gli incentivi, finanziari e fiscali, alla rigenerazione urbana, la modifica della definizione e disciplina degli standard urbanistici per favorire inclusione sociale e qualità ambientale, l’introduzione di un nuovo piano urbanistico più efficace e flessibile.
L’orizzonte indicato punta a individuare nel governo del territorio lo strumento più idoneo ad affrontare al meglio le sfide della nostra epoca: transizione ecologica, rigenerazione urbana, adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione del rischio idrogeologico, progressivo azzeramento del consumo di suolo.
Carlo Alberto Barbieri, coordinatore del gruppo di lavoro, ha messo in luce come «il nuovo pianificare che emerge dall’elaborazione dell’Inu sia sostenuto da nuovi principi come la co-pianificazione inter-istituzionale e quindi tra enti, che supera una concezione gerarchica del governo del territorio, e la coerenza».
Dal giurista Emanuele Boscolo un excursus sulla filosofia e i principi fondanti della proposta di legge, dalla vicepresidente dell’Inu Carolina Giaimo un intervento sulle dotazioni urbanistiche territoriali e sull’importanza della scelta di riconfermare la dotazione quantitativa minima nei Lep.
Il direttore della rivista Urbanistica Paolo Galuzzi ha messo in luce come nell’articolato trovino spazio e siano disciplinati i principi della rigenerazione urbana e territoriale e il contrasto al consumo di suolo.