Lo studio dell’architetto italiano Michele De Lucchi ha progettato la riqualificazione del sito della Casa di Riposo delle Piccole Suore dei Poveri Vecchi a Porta Romana, Milano. Diventerà il nuovo complesso residenziale Horti che prevede 94 dimore di grande pregio in classe energetica A, assieme a un grande giardino, cantine e parcheggi interrati.
Da casa di riposo a residenze di lusso
Alla fine del XIX secolo, la villa tra via Lamarmora e via Orti era un’elegante dimora dedicata all’assistenza delle persone, immersa in un grande parco privato. Si chiamava Casa di Riposo delle Piccole Suore dei Poveri Vecchi e fu costruita dall’ing. Enrico Strada sul modello di una grande villa sul lago. L’ingresso alla Casa era situato da via Orti e attraversava il Casello, edificio già esistente che divenne portineria e dimora del custode.
La Casa di Riposo riscosse successo e negli anni fu interesse di lavori di ampliamento, che aggiunsero volumetrie e modificarono i prospetti. Dopo oltre un secolo di attività, la villa fu dismessa e abbandonata, chiusa nelle sue mura che la proteggevano dalle strade e dagli occhi dei milanesi. Nascosta e dimenticata per decenni, ora torna a nuova vita grazie all’iniziativa di BNP Paribas Real Estate, la divisione immobiliare del gruppo bancario internazionale BNP Paribas.
Michele De Lucchi torna alla forma ottocentesca
Il primo obiettivo che si pone lo studio di Michele De Lucchi è ripulire l’edificio da tutte le sovrapposizioni costruite nel tempo e ristrutturarlo sul modello dell’originale forma ottocentesca: questo significa riqualificare l’impianto architettonico centrale e simmetrico, ripristinare gli ampi loggiati con vista sul giardino storico, ricomporre le porte e finestre nelle proporzioni originali, con telai e gelosie in legno.
I nuovi fronti stradali sono pensati completamente chiusi, a parte due entrate a doppia altezza che lasciano libera una visuale verso il giardino segreto della villa. I volumi posti su via Orti sono rifiniti in pietra e intonaco, attenti a riprendere gli stilemi e i materiali di architettura milanese propri degli edifici limitrofi già presenti nella strada. Gli appartamenti, di tipologia bilocale e trilocale, sono dotati di ampi terrazzi verso il giardino, al quale si accede da via Orti attraverso un sobrio arco a doppia altezza.
Il fronte di via Lamarmora è più ampio, più alto e meno vincolato alla tradizione. Le facciate alternano l’utilizzo di materiali tradizionali e materiali contemporanei. Un monumentale portale in ferro segna l’ingresso alla residenza e l’accesso al giardino da via Lamarmora.
Il giardino segreto restituito a Milano
Il giardino interno costituisce un elemento centrale dell’identità del luogo e per questo è stato concepito dallo studio di Michele De Lucchi secondo il progetto originale dell’idea medievale di hortus conclusus, mantenendo le piante che vi crescono da anni.
L’intero parco, che si estende per 10 000 metri quadrati, viene destinato a tre fruizioni differenti: una parte accessibile a tutti i residenti, una per uso esclusivo dei soli abitanti del piano terra della villa e una asservita all’uso pubblico, a cui si accede da via Orti.
(Giacomo Casarin)