Nei primi nove mesi del 2024 sono state immesse sul mercato italiano 14.403 macchine per costruzioni, con una diminuzione del 13% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2023. Più in dettaglio, sono state 13.753 le macchine movimento terra vendute (-14%) e 650 le macchine stradali (+15%).
Export
Secondo l’ultimo report commercio estero Unacea-Cer, diminuiscono gli scambi internazionali di settore: le esportazioni, tra gennaio e luglio 2024, si sono stabilizzate sui €2 miliardi, con una lieve diminuzione del 3% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Import
Le importazioni invece calano del 10% attestandosi a un valore di €1,2 miliardi. Il saldo della bilancia commerciale si mantiene positivo per €763 milioni, con una crescita dell’11% rispetto allo scorso anno.
I commenti degli operatori
Gianluca Calì | Direttore marketing Cgt
Il 2023 è stato un anno complesso per il nostro settore, a causa del calo degli incentivi Industria 4.0 e della lunga attesa, poi delusa, della Transizione 5.0, che hanno creato incertezza e rallentamenti di mercato. Lo sblocco della Zes per il Mezzogiorno ha portato a segnali di ripresa, con un recupero di tre punti percentuali ogni trimestre del 2024.
Michele Spinelli | Amministratore delegato Wirtgen Macchine
La domanda di macchine stradali ha visto un boom negli ultimi anni, grazie agli incentivi fiscali che hanno spinto al rinnovamento del parco macchine obsoleto. Oggi assistiamo a una saturazione del mercato, con un calo delle frese stradali bilanciato dalla stabilità delle vibrofinitrici e dalla forte crescita dei rulli, soprattutto quelli medio-piccoli. Il settore si muove verso macchine più compatte, con un ciclo di rinnovo più sostenuto rispetto al passato.
Michele Vitulano | Presidente Unacea
Il mercato globale delle attrezzature che aveva avuto livelli straordinariamente alti e non sostenibili nel lungo periodo tra 2022 e 2023, ha registrato una flessione nel 2024. In Italia, il mercato delle attrezzature mantiene una certa stabilità grazie alla spinta dei progetti infrastrutturali. Nonostante una domanda abitativa elevata, in Europa il rialzo dei tassi d’interesse pesa sugli investimenti e rende difficoltoso l’accesso al credito.