Il mondo del lavoro subisce costanti evoluzioni e rivoluzioni. Non fa eccezione il settore edile messo sul vetrino del microscopio da Fondazione Adapt.
Focus dello studio sono i macro-trend degli ultimi anni e i fabbisogni occupazionali e professionali emergenti. L’analisi riguarda il mercato del lavoro italiano e quello lombardo in particolare.
Il lavoro è stato presentato in occasione della riunione del Comitato di Indirizzo e Controllo del Patto per le competenze e l’occupazione per il settore delle costruzioni in Lombardia.
Un lavoro che rappresenta il primo report dedicato ai risultati della rilevazione del fabbisogno di competenze e profili professionali.
La condivisione di dati, informazioni e conoscenze sul settore è sicuramente un punto di partenza importante per implementare e monitorare azioni, all’interno del partenariato, finalizzate a promuovere una maggiore interconnessione tra servizi per il lavoro, la filiera formativa e filiera la produttiva.
Le costruzioni sono, infatti, uno dei settori che negli ultimi anni si è caratterizzato per importanti opportunità occupazionali anche rivisitate alla luce dei processi di innovazione e sostenibilità.
I dati rilevati
Tra il 2014 e il 2023, gli occupati nelle costruzioni in Italia sono cresciuti del 5,6%(+81 mila unità), da 1,45 a 1,53 milioni. Il Mezzogiorno ha registrato l’aumento maggiore (+17,2%), seguito dal Nord-ovest (+4,3%), mentre Centro e Nord-est sono in leggero calo (-1,7% e -0,6%).
Nel 2023, il Nord Italia assorbe 49,3%della forza lavoro del settore, con circa 755 mila occupati. Il Nord Italia resta l’area principale per l’occupazione nelle costruzioni, nonostante il lieve calo nel Nord-est.
Più in particolare, tra il 2020 e il 2022, la Lombardia ha visto un incremento del 18,5%(+45 mila unità). Inoltre nel 2023, la Lombardia conta 281 mila occupati, pari al 37,2%dell’occupazione settoriale nel Nord Italia

Una fotografia del momento
La forza lavoro nell’edilizia lombarda ha caratteristiche ben precise:
- è a prevalenza maschile: gli uomini costituiscono il 90,5%dell’occupazione nel settore edile (683 mila unità), mentre le donne solo il 9,5%(72 mila unità);
- non più giovanissima; la maggior parte dei lavoratori ha trai 35 e i 64 anni(76,9% del totale), mentre i giovani (15-34 anni) rappresentano il 20,5%;
- buona parte di lavoratori ha cittadinanza straniera (circa 157 mila occupati nel settore (20,8%) sono stranieri);
- i contratti sono molto simili fra loro; la quasi totalità dei lavoratori ha un contratto a tempo pieno (94%).
Le prospettive a breve termine
La domanda del mercato del lavoro delle costruzioni si inserisce quindi in un contesto complesso ed in continuo movimento.
Da una parte l’invecchiamento della popolazione e il calo naturale delle nascite. Dall’altra la scarsa attrattività del settore che determina una difficoltà sempre maggiore a reperire manodopera.
Con ripercussioni sulla produttività, ma anche con il rischio di perdere il know-how aziendale.
Del resto i profili professionali più richiesti non puntano ad alte qualifiche e a formazioni scolastiche di lungo corso (se non nel caso degli ingegneri edili). I 15 profili professionali più richiesti Lombardia sono infatti:
- muratori (in pietra, mattoni, refrattari)
- elettricisti nelle costruzioni civili
- idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas
- tecnici della gestione di cantieri edili
- conduttori di macchinari per il movimento terra
- installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti
- installatori e riparatori di apparati elettrici ed elettromeccanici
- conduttori di mezzi pesanti e camion
- meccanici e montatori di macchinari industriali
- ingegneri civili
- pittori, stuccatori, laccatori e decoratori
- addetti agli affari generali
- tecnici delle costruzioni civili
- manovali e personale non qualificato dell’edilizia civile
- personale non qualificato addetto all’imballaggio e al magazzino.

Gli impulsi degli ultimi anni
Il settore delle costruzioni è un pilastro dell’economia europea e italiana. A livello europeo, conta oltre 13,5 milioni di lavoratori (Eurostat, 2023); in Italia gli occupati superano 1,7 milioni (Istat 2024).
Negli ultimi anni, la crescita è stata trainata da forti interventi pubblici (Pnrr, Superbonus 110%) che hanno generato un aumento della produttività di oltre 94 miliardi di euro,colmando il divario produttivo causato da una crisi durata più di un decennio (Ance 2025).
Soffermandosi invece sui dati regionali, il settore delle costruzioni in Lombardia rappresenta, in termini di investimenti, l’8,5% del Pil regionale ed in termini di occupazione il 20% degli addetti nell’industria e il 6,2% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica.
I cambiamenti in atto
Il settore sta attraversando cambiamenti epocali. Due tendenze in particolare stanno ridefinendo le modalità di progettazione, costruzione e gestione delle opere edilizie:
- la digitalizzazione, che introduce nuove tecnologie per migliorare efficienza e sostenibilità.
- la transizione verde, che impone un ripensamento dell’intero ciclo di vita degli edifici per ridurre le emissioni e l’impatto ambientale.
Questi nuovi obiettivi porteranno cambiamenti anche nelle richieste di figure professionali che dovranno essere più qualificate.
Saranno meno richiesti i lavoratori con qualifiche di basso profilo ed aumenteranno le proposte lavorative per quelli altamente qualificati.
Non solo, digitalizzazione e transizione verde possono rendere più interessante il settore anche per i più giovani e soprattutto per le donne. I cambiamenti dunque sono vere sfide che possono però diventare interessanti opportunità.