Manutenzione cappotto termico: il tutorial

Settef

Manutenzione cappotto termico

Il cappotto termico è il sistema ideale per ottimizzare il risparmio energetico, proteggere gli immobili e preservare il valore di mercato dell’immobile nel tempo. Una corretta progettazione, esecuzione e manutenzione del cappotto fa sì che il sistema possa garantire questi benefici per oltre 50 anni, ben oltre quindi i tempi stimati dalle direttive europee che, per le necessarie valutazioni tecniche, calcolano il ciclo di vita del cappotto in 25 anni. Per garantire la durabilità del cappotto, i fattori determinanti sono quattro:

  1. La corretta scelta dei materiali;
  2. La corretta progettazione del sistema;
  3. Una posa a regola d’arte;
  4. Una adeguata manutenzione.

Mentre i primi tre punti vengono dibattuti da qualche anno in Italia, viene fatta ancora poca comunicazione sul tema della manutenzione, che è invece una attività fondamentale per la buona riuscita nel tempo del lavoro di isolamento della facciata.

La scelta dei materiali e la certificazione del sistema

Il cappotto termico è un sistema: un insieme di materiali che vengono applicati in facciata – quali malta, pannello isolante, vernice di finitura – combinati per funzionare al meglio tra loro. È necessario che il cappotto sia certificato come sistema, per garantire che i componenti lavorino tra loro in modo ottimale. In base alle caratteristiche del progetto e all’ubicazione dell’edificio, sarà inoltre importante scegliere il pannello isolante più adeguato. Gli isolanti più diffusi sono EPS, EPS con grafite, lana di roccia, sughero, PIR e fibra di legno.

Corretta progettazione dei dettagli e del colore

Il secondo punto basilare per un cappotto durevole è la corretta progettazione. Occorre tenere in considerazione alcuni dettagli costruttivi necessari per garantire l’efficacia della prestazione: resistenza agli urti, classe di resistenza al fuoco, la resistenza ai cicli gelo-disgelo e la protezione della facciata da agenti corrosivi, come piogge, umidità e microrganismi (muffe, alghe e funghi). La corretta progettazione deve anche tenere conto dei colori scelti per la facciata. Solo scegliendo icolori per esterni termoriflettenti è ad esempiopossibile selezionare anche colori pieni e scuri senza temere che il cappotto si surriscaldi e subisca danni. L’elevata qualità di questi colori previene inoltre lo scolorimento della facciata. Settef propone una intera gamma di colori termoriflettenti raccolti nella collezione Thermocolor.

Corretta posa

La posa del cappotto termico è il terzo elemento fondamentale per la buona riuscita di un progetto di riqualificazione energetica con il cappotto termico durevole nel tempo. Per una corretta posa del cappotto termico è necessario avvalersi di un’impresa specializzata nell’isolamento delle facciate, che sappia evitare errori che comprometterebbero l’efficacia del cappotto correttamente configurato e progettato.

Ispezione e manutenzione

Così come siamo abituati a fare manutenzione delle automobili e degli elettrodomestici, è importante prendersi cura anche dello stato di salute della facciata, isolata o meno. La manutenzione è un elemento indispensabile affinché il cappotto possa durare oltre 50 anni. La manutenzione prevede il controllo visivo del sistema ogni 2-3 anni per verificare eventuali problemi estetici, lesioni o formazioni di microrganismi. Il restauro del sistema è previsto dopo circa 25-30 anni. In alternativa, se si desidera ottenere un maggiore isolamento termico per ridurre i consumi ed adeguarsi all’evolversi  delle normative sul risparmio energetico in edilizia, è possibile intervenire raddoppiando il sistema a cappotto esistente, con l’adeguamento dello spessore del sistema mediante soluzioni apposite come Thermophon K2 di Settef.

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