Nel mese di gennaio, Los Angeles è stata vittima di incendi violentissimi che hanno coinvolto più di 230 Km2 di superficie, mandando in fumo tra 250 e 275 miliardi di dollari.
Le immagini di interi quartieri devastati e quasi 16.300 costruzioni distrutte o ridotte in cenere obbligano a riflettere su come vengono costruiti gli edifici e su quali siano le soluzioni in grado di garantire protezione e durabilità nel tempo.
I wild fires della California, che si ripresentano ciclicamente, sono alimentati da una combinazione di fattori climatici: temperature elevate, venti forti e scarsità di precipitazioni rendono questa zona particolarmente vulnerabile.
La necessità di un’indagine approfondita per comprendere le cause dell’espansione del fuoco è fondamentale, ma la scelta dei materiali da costruzione rappresenta sicuramente un altro aspetto altrettanto cruciale da non sottovalutare.
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Sono molti i media, americani e internazionali, che hanno affrontato l’argomento, osservando come la maggior parte delle abitazioni distrutte fossero costruite con materiali non resistenti al fuoco: la fragilità di queste strutture avrebbe contribuito alla rapida diffusione delle fiamme.
Questo dovrebbe spingere a una seria valutazione sull’approccio edilizio seguito nelle zone ad alto rischio. Ogni evento catastrofico rappresenta un monito che non possiamo ignorare. Gli incendi in California non sono un’eccezione, ma piuttosto una regola che si ripete con allarmante regolarità.
Il dibattito sulla sicurezza edilizia deve assumere una connotazione prioritaria, poiché la protezione antincendio non può essere un’opzione, ma una necessità imprescindibile. In tal senso, è necessario considerare attentamente il comportamento dei materiali impiegati nelle costruzioni e come questi possano reagire al fuoco ed influire sulla propagazione delle fiamme.
Non è solo la stampa a sollevare questa domanda, ma anche il dibattito dell’opinione pubblica negli Stati Uniti: perché continuiamo a costruire con materiali che bruciano? Questo interrogativo trova una parziale risposta nell’industria stessa delle costruzioni oltreoceano, che continua a favorire spesso alcune tipologie di materiali (sia per le strutture che per coibentazione e finiture) per ragioni di convenienza economica e logistica.
Molte case californiane sono realizzate con materiali che, di fatto, sono combustibili. Tuttavia, le narrazioni mediatiche americane raramente mettono in discussione tale logica costruttiva in zone ad alto rischio di incendio. La resilienza degli edifici di fronte a calamità naturali dovrebbe diventare, invece, un aspetto prioritario nelle strategie urbanistiche e costruttive.

Osservando gli incendi del passato nella regione, è evidente che la storia si ripete. Eppure, funzionari comunali, proprietari di case e costruttori continuano a ricostruire le abitazioni esattamente come erano prima, senza considerare alternative più sicure e durevoli.
Le motivazioni che emergono dai media americani a fronte di questa scelta sono spesso contraddittorie e in più delle volte contestabili.
Aspetti analizzati |
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Disponibilità e costo – Gli Stati Uniti dispongono di vaste foreste e piantagioni commerciali di legname, il che rende il legno un materiale economico e facilmente reperibile. Questa abbondanza lo rende un’opzione attraente, soprattutto in un mercato immobiliare caratterizzato da frequenti ricambi e dalla richiesta di costruzioni rapide e a basso prezzo. | Riduzione dei consumi e sprechi – L’ottica dell’uso sostenibile delle risorse naturali contrasta fortemente con la filosofia dell’”usa e getta”, in particolar modo per gli edifici che non sono certo considerati beni di consumo. Inoltre, la gestione sostenibile delle foreste è un tema molto poco trattato negli Stati Uniti, e quindi non c’è grande attenzione agli impatti ambientali. |
Facilità di trasporto e costruzione – Il legno è leggero, facile da trasportare e semplice da lavorare, il che riduce significativamente i tempi di costruzione e i costi di manodopera. | Lavorazione industriale – L’industria del legno si basa su un processo articolato, che utilizza tecnologie e combinazioni con altri materiali/componenti. Se tale processo viene semplificato il risultato diventa un prodotto scadente. |
Pochi vincoli edilizi e facili autorizzazioni – I legislatori e i funzionari pubblici spesso danno priorità alla rapidità della ricostruzione piuttosto che all’innovazione nella sicurezza antincendio. | Normative edilizie e resistenza al cambiamento – Nonostante i chiari pericoli, i regolamenti edilizi nelle aree soggette a incendi rimangono obsoleti. |
Percezione di sostenibilità – È opinione diffusa che il legno sia un materiale green, in quanto la pianta da cui deriva durante la sua vita, per effetto della fotosintesi, assorbe CO₂. | Emissione di CO2 – In caso di incendio, il legno rilascia enormi emissioni di CO₂, annullando qualsiasi beneficio ambientale. La sostenibilità è un concetto complesso da dimostrare e va valutata nell’intero ciclo di vita. |
È necessario dunque ripensare l’approccio alla costruzione delle abitazioni: materiali ignifughi (come prodotti ceramici e calcestruzzo) dovrebbero diventare lo standard nelle zone ad alto rischio di incendi.
In un’analisi del Washington Post si evidenzia come la stragrande maggioranza delle case di Altadena che sono sopravvissute aveva quelli che sono noti come tetti di Classe A, il livello più alto di classificazione per la protezione contro gli incendi.
Questo dimostra il ruolo cruciale della reazione al fuoco dei materiali nella sopravvivenza degli edifici: come le tegole in laterizio, per abbattere il rischio di propagazione delle fiamme.
Investire in soluzioni costruttive ignifughe non solo migliora la sicurezza degli edifici, ma può fare la differenza tra la distruzione e la conservazione delle abitazioni in caso di emergenza.
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Anche rispetto alla questione dell’elevato rischio sismico di quell’area della California, c’è da dire che gli edifici polverizzati dagli incendi di Los Angeles erano case unifamiliari, con due piani al massimo: se correttamente progettate e costruite, strutture portanti in muratura rappresentano un’opzione assolutamente valida e sicura anche in caso di terremoti.
Servono dunque normative edilizie più severe, regolamenti che diano priorità alla sicurezza antincendio rispetto alla convenienza. Anche il coinvolgimento dei residenti è fondamentale.
La protezione antincendio deve essere uno sforzo comunitario. Più sistemi e costruzioni con un buon comportamento al fuoco potrebbero non solo resistere agli incendi ma salvare eventuali altre strutture e/o componenti infiammabili.
C’è bisogno di campagne di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza sull’importanza di questi temi, e i media dovrebbero orientare la riflessione verso abitazioni sostenibili e resistenti al fuoco, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sui fattori climatici.
A questo riguardo, è utile sottolineare la solidità della cultura e della tradizione costruttiva europea, oltre alle normative che supportano le misure di protezione passiva contro gli incendi.
L’approccio olistico della Epbd (Energy Performance of Buildings Directive), che considera l’intero ciclo di vita di un edificio, è un esempio di come la progettazione europea promuova costruzioni più sicure e sostenibili.
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Creare un dialogo con associazioni e aziende del settore edilizio negli Stati Uniti, promuovendo collaborazioni su contenuti educativi e programmi di formazione, potrebbe essere un passo fondamentale verso una la consapevolezza del costruire sicuro.
di Flavia Santia
Per un ulteriore approfondimento
- The Washington Post: https://www.washingtonpost.com/weather/interactive/2025/la-fires-homes-survive-building-materials/
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/01/19/dagli-incendi-a-los-angeles-oltre-250-miliardi-di-danni-ecco-perche-gli-aiuti-previsti-alla-cop-per-i-paesi-vulnerabili-sono-briciole/7841585/#:~:text=Oltre%20alle%2025%20vittime%2C%20stando,e%20275%20miliardi%20di%20dollari.
- Built: Rebuilding LA: How Wildfires Are Reshaping Construction
- California Fire: https://www.fire.ca.gov/
- Yahoo News: https://uk.news.yahoo.com/la-fires-climate-change-co2-174209794.html
- Secret Los Angeles https://secretlosangeles.com/why-california-keeps-building-with-wood/
- Dossier “Il principio di neutralità dei materiali da costruzione per la sostenibilità dell’edificio nel ciclo di vita” – Febbraio 2022, a cura di Caterina Gargari e Fabio Fantozzi, promosso da Confindustria Ceramica e Federbeton. https://www.laterizio.it/images/Contents/articles/ricerca/2022/188/