La grande fiera francese Le Mondial du Bâtiment punta tutto sull’edilizia green e organizza un tour mondiale per presentare le opportunità di costruire in modo sensibile all’ambiente. L’edizione 2022 aprirà i battenti presso il Quartiere delle Esposizioni Paris Expo Porte de Versailles dal 3 al 6 ottobre 2022, anche in formato digitale. In programma quest’anno un’esperienza di visita ricca, completa e coerente articolata attorno al grande tema “Orizzonte 2030, tutto un mondo da costruire!”.
Le Mondial du Bâtiment 2022
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Low Carbon Construction Tour, la sostenibilità è in viaggio
Fornire tutte le risposte attualmente disponibili alle sfide attuali e future. Quelle del settore delle costruzioni, ma non solo: le grandi incognite che ci troviamo ad affrontare, infatti, hanno una portata molto più ampia, che va ben oltre un singolo comparto economico. A livello trasversale, la domanda che ci si pone è se, e come, l’umanità riuscirà a trasformare le presenti e future crisi in opportunità, e se lo farà avvalendosi di tecnologie e innovazioni in grado di servire gli interessi delle comunità sociali esistenti, senza inciampare nel rischio di replicare o amplificare la pressione sui diversi ecosistemi. Non si tratta di un quesito nuovo, ma è più che mai attuale e necessita di una presa di posizione urgente, sia a livello istituzionale che a livello produttivo e anche da parte del mercato finale.
L’edizione 2022 di Le Mondial du Bâtiment, che aprirà i battenti a Paris Expo Porte de Versailles dal 3 al 6 ottobre, con i suoi tre saloni Batimat, Idéobain e Interclima sarà completamente omnicanale, associando le aree fisiche a molti strumenti digitali inediti. Ma anche sempre più green, grazie a un’attenzione speciale proprio al tema delle costruzioni a basse emissioni di gas serra che, oltre ad avere uno spazio tutto per sé in fiera, a partire da aprile viene approfondito attraverso un ciclo di conferenze e incontri anch’esso internazionale, il Low Carbon Construction Tour.
Informare gli operatori internazionali e accompagnarli all’apertura ufficiale della fiera: questi sono gli obiettivi principali del Low Carbon Construction Tour, un roadshow internazionale della durata di cinque mesi che consentirà agli organizzatori del Salone francese di incontrare la stampa, le associazioni del settore, i grandi appaltatori, consulenti e ministeri. Basato su una ricerca approfondita delle tendenze in atto a livello internazionale, questo tour si svolgerà in Spagna, Italia, Costa d’Avorio, Camerun, Senegal, Marocco, Germania, Belgio, Turchia e Tunisia e recentemente ha fatto tappa proprio a Milano. Occasione nella quale YouTrade ha intervistato Guillaume Loizeaud, direttore del Mondial du Bâtiment e Alberto Boriani, ingegnere in elettronica ed esperto in analisi energetica degli edifici.
Domanda. In che modo è mutato Le Mondial du Bâtiment, rispetto alla precedente edizione?
Guillaume Loizeaud. È stato fatto un cambiamento considerevole: da una manifestazione biennale della durata di 3-4 giorni a un vero e proprio marchio, quello di Batimat, che si esprime tutto l’anno grazie al digitale. Per questa ragione abbiamo cominciato nel 2018 con Batiradio, una web radio sull’edilizia con tutti i contenuti del Salone. Usiamo il digitale come una versione aumentata della fiera, disponibile tutto l’anno. Un altro elemento caratterizzante di questa edizione, naturalmente, è proprio il Low Carbon Construction tour che, sviluppato a partire da una ricerca approfondita delle tendenze in atto a livello internazionale, è pensato proprio per avere un impatto importante anche a livello istituzionale sulle reali necessità e sfide di oggi e del prossimo futuro.
D. Come è cambiato l’espositore del pre lockdown rispetto a quello attuale? Quali sono le sue necessità?
Guillaume Loizeaud. Gli espositori, dopo l’avvento della pandemia di covid sentono ancora di più il bisogno di ritrovarsi e di incontrare le persone dal vivo. Il covid ha permesso di avviare in breve tempo una forte comunicazione attraverso i canali digitali e, di conseguenza, tutti hanno pensato che il futuro sarebbe stato 100% digitale. Ricordo che durante i primi mesi di chiusure forzate anche noi abbiamo avuto un po’ di paura: non nascondo, infatti, di aver pensato che quella sarebbe stata la fine delle fiere in presenza. Ma dopo due anni di pandemia, è evidente che nessuno vuole più coltivare le proprie relazioni di business in una modalità esclusivamente digitale. In tutti i settori si sente la necessità di ritornare a parlare con i propri clienti, dal vivo e in presenza.
D. Qual è il ruolo della fiera oggi?
Guillaume Loizeaud. È un ruolo molto impegnato nella società e nella trasformazione di tutto il settore. Personalmente, il mio ruolo non è vendere gli stand ma lavorare con tutta la filiera francese e internazionale e aiutare le persone a guardare e cogliere le trasformazioni in atto: un ruolo culturale e radicato anche nel mondo pubblico e che coinvolge nel suo dibattito le istituzioni. Insomma, accompagniamo il cambiamento in atto nel mondo. La fiera deve mantenere il suo ruolo di business ma deve anche essere in grado di oltrepassarlo, trasformandolo in un momento di incontro e di riflessione condivisa di tutti gli attori della filiera.
D. Quanto sono cambiati gli espositori, rispetto all’ultima edizione?
Guillaume Loizeaud. In percentuale, abbiamo un 40% circa di nuovi espositori, un record legato a questa specifica edizione. Il motivo principale di questo risultato è che abbiamo lavorato molto per attirare nuovi espositori, specialmente sul tema del low carbon. Insomma, quest’anno la fiera non sarà la stessa di sempre.
D. Quindi che cosa troverà il visitatore a Batimat?
Guillaume Loizeaud. Il visitatore potrà scoprire le principali e più innovative soluzioni per l’edilizia low-carbon: nuovi prodotti e materiali, nuovi processi di industrializzazione dell’edilizia, oltre alla formazione per gli addetti del settore, un altro aspetto estremamente rilevante.
D. Quali sono i settori che sono cresciuti di più e quelli che sono un po’ scemati?
Guillaume Loizeaud. L’off-site è triplicato. Bene anche la construction tech, l’edilizia low carbon e tutto il tema del comfort legato all’abitazione. Il settore del bagno, invece, ha un po’ rallentato.
Le tendenze chiave dell’edilizia
L’osservatorio realizzato da Guillaume Loizeaud per Batimat ha individuato alcune tendenze chiave dell’edilizia, in un orizzonte temporale che arriva fino al 2050. Parole chiave: formazione, industrializzazione, rinnovamento, decarbonizzazione del settore del calcestruzzo, energia da fonti rinnovabili, edilizia in legno e di origine biologica, uso delle biomasse come alternativa a materie prime di origine artificiale e rivegetazione dei contesti urbani, spiega Alberto
Boriani.
Domanda. Ma quanto è sostenibile oggi la sostenibilità? Quali sono le criticità che sono emerse, anche alla luce della guerra in Ucraina?
Alberto Boriani. Le risposte devono essere date pensando sia al breve periodo che sul lungo periodo. È chiaro che la sostenibilità non è solo quella ambientale, ma anche sociale ed economica e quindi dovremo per forza coprire momenti di difficoltà come questi. Dall’altra parte però, dobbiamo promuovere una visione sul futuro che è quella di ridurre la dipendenza dai combustibili climalteranti. Una soluzione, almeno per il comparto dell’edilizia, di sicuro è quella di rendere gli edifici più efficienti, ridurre i fabbisogni energetici e fare in modo che tutto il tema dell’energia rinnovabile e della produzione diffusa sia il più possibile semplificato. Già semplificare sarebbe un buon passo, anche senza incentivare.
D. Secondo Lei, quali possono essere le ripercussioni a brevemedio termine della guerra?
Alberto Boriani. Spero che da quello che sta succedendo si possa approdare a una politica energetica che ci aiuti ad accelerare sulle rinnovabili. Sono convinto che questa strada sia quella nel complesso più conveniente per risolvere il problema della dipendenza dall’estero.
Le Mondial du Bâtiment è ominicanale
Le Mondial du Bâtiment e i suoi tre saloni Batimat, Idéobain e Interclima sono il luogo di convergenza fisico di tutti gli operatori del settore: a cinque mesi dall’apertura dei saloni, gli espositori iscritti sono già 1.157. Il salone Batimat, organizzato nei padiglioni 1, 4, 5 e 6, registra l’iscrizione di 850 espositori di cui il 43% di nuovi. Il 79% della superficie espositiva risulta già venduta. Il salone Idéobain, organizzato nel padiglione 2, registra l’iscrizione di 95 espositori di cui il 46% nuovi e il 71% di superficie espositiva già venduta. Il salone Interclima, organizzato nel padiglione 3, registra l’iscrizione di 212 espositori di cui il 40% di nuovi, con il 90% della superficie espositiva che risulta già venduta.
Anche gli incontri digitali avviati dal Mondial du Bâtiment continuano e progrediscono. Agli spazi fisici, si aggiungono quelli digitali, a partire da Batiradio, la web radio leader del settore, che ogni mese registra una media di 50 mila download e 56 mila ascolti di podcast. Batiadvisor.fr, invece, è il sito inedito delle fiere aumentate: uno spazio di informazione che decodifica le tendenze e promuove l’innovazione basandosi sulle competenze sviluppate negli ultimi anni in termini di offerta dai prodotti dalle fiere Batimat, Idéobain e Interclima, per offrire un blog unico.
Attraverso questo canale, i professionisti possono entrare in contatto con i marchi, esprimere la loro opinione o le loro valutazioni e disporre di strumenti adeguati alle loro esigenze, grazie a schede prodotto progettate con codici e-commerce, showroom virtuali, video dimostrativi e anche a un motore di ricerca per prodotti o soluzioni e fornitori.