Quasi sempre è l’amore la forza motrice che porta alla realizzazione di grandi progetti. L’amore che si prova verso una persona, verso un luogo, ti spinge inevitabilmente a prendertene cura per celebrare e onorare quel legame affettivo.
Questo pensiero viene pienamente realizzato dall’architettura di Andrea Del Negro, professionista trentino classe 1990, che, per tradurre in costruzione l’amore verso i genitori, progetta un’abitazione che rispecchia il profondo legame che loro provano nei confronti della natura e del genius loci delle Dolomiti del Brenta.
Sul limitare del bosco
Casa Credai si trova sul limitare di un bosco, un luogo che trasuda energia vitale, la stessa energia percepita all’interno di un edificio che incarna il legame indissolubile tra una coppia, all’inizio di un nuovo capitolo della loro vita, e l’ambiente circostante.
L’architettura abbraccia e si lascia penetrare dal paesaggio montano del territorio del Comune di Sfruz, in Val di Non, attraverso ampie vetrate e volumi sfalsati.
Qui, la sostenibilità costruttiva si traduce nella minimizzazione dell’impatto ambientale e nello sfruttamento dell’ottimale esposizione dell’area ai raggi solari ed alla ventilazione, trovandosi alle pendici del monte Roen.
Proprio il dialogo con la natura e la compenetrazione dei vari ambienti diurni, notturni e lavorativi, vogliono essere il tratto distintivo di questo intervento estremamente intelligente e scenografico. L’edificio, che si affaccia verso valle, si sviluppa su due piani fuori terra e un piano tecnico interrato.
Tipologia costruttiva
La tipologia costruttiva e i materiali del contesto vengono ripresi in segno di rispetto e integrazione, ma in chiave contemporanea. Il piano terra è un volume rettangolare intonacato sul quale poggiano i tre volumi sfalsati del primo piano che, attraverso differenti inclinazioni e orientamento, sembrano richiamare il profilo delle montagne.
Questi ultimi svolgono un importante ruolo di termoregolarizzatori dell’edificio, secondo i principi della bioclimatica, catturando il calore dei raggi solari in inverno e schermando gli ambienti dall’eccessivo irraggiamento estivo.
Il piano terra ospita quindi le funzioni più propriamente diurne, con la cucina, il salotto e un piccolo studio che percettivamente si dilatano grazie al doppio volume ed alle grandi vetrate. Completano il piano una camera, un bagno e una lavanderia, oltre all’autorimessa dalla quale si accede al piano interrato, dove trovano posto locali tecnici e di servizio.
Il primo piano è collegato da una scenografica scala e ospita le attività dedicate al riposo ed alla meditazione. Attraverso la biblioteca, che unisce idealmente i due livelli, si raggiunge la zona notte tramite un ballatoio.
Le camere da letto sono collocate nei due volumi laterali, quasi a simboleggiare due entità più intime e autonome tra loro. Completa il primo piano un ampio bagno dotato di sauna panoramica che si affaccia sulle incantevoli Dolomiti.
Struttura in Xlam
La struttura dell’edificio è realizzata in pannelli X-lam prefabbricati ex opera, montati in sito e omogeneamente coibentati esternamente con pannelli in fibra di legno e rivestiti, nella faccia interna, con una controparte a secco che accoglie e occulta tutta l’impiantistica.
Al piano terra la struttura è rifinita da intonaco velato con colorazione naturale nei toni delle terre, mentre i volumi superiori sono rivestiti da una facciata ventilata in listelli verticali di larice, opportunamente trattati.
Legno ovunque
Il legno, questa volta di rovere, si trova anche negli infissi, nelle pavimentazioni e nella maggior parte degli arredi tailor-made. Questa scelta si ispira alle metodiche costruttive e formali tipiche dei masi dolomitici, diffusi con lievi varianti in Trentino e Veneto, che, generalmente, si presentano con un basamento massiccio, in pietrame a vista o intonacato, e i piani superiori con strutture leggere in legno.
Di questo modello viene ripresa anche la forte distonia cromatica, con un basamento che risulta molto più chiaro della parte superiore ove il larice assume colorazioni grigie piuttosto scure.
La struttura è energeticamente classificata A+, grazie a una generosa coibentazione, a una pompa di calore aria-acqua ad alta efficienza, alimentata da un impianto fotovoltaico da 6 kW, e alla corretta esposizione che privilegia illuminazione ed aerazione naturale.
A volte le scelte più semplici sono quelle che fanno la differenza tra un edificio e un’oasi di benessere. Ciò che definisce l’essenza di un’architettura è ciò che si tace nella sua costruzione, in questo caso per lasciare parlare la natura.
di Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini
Il progettista | Arch. Andrea Dal Negro
L’architettura è stata concepita per abbracciare il paesaggio montano e si rivolge alle maestose Dolomiti del Brenta. Grandi vetrate dominano la facciata, permettendo alla luce del giorno di fluire copiosamente all’interno degli spazi.
Orientamenti, materiali, tecniche di costruzione e impianti tecnologici mirano a un concetto di sostenibilità, che punta a minimizzare l’impatto ambientale e a sfruttare le risorse naturali.
Il concetto di fondo è rappresentato dalla visione delle dinamiche di vita come un’unica entità, dove gli ambienti diurni, notturni e lavorativi si fondono e coesistono tanto in spazi ampi e luminosi quanto intimi e privati, dialogando direttamente con la natura e privilegiando l’illuminazione e un’areazione naturale.
La scheda
Committente: Famiglia Dal Negro
Progetto: Andrea Dal Negro
Stylist: Olivia Giorgi
Impresa edile: Sottil Carlo e Figli srl
Realizzazione: 2022-2023
Foto: Giulia Maretti