La cultura si fa in tre nella nuova Biblioteca Civica di Bressanone (Carlana Mezzalira Pentimalli)

Vista del giardino della lettura: un tempo giardino privato del Vescovo, diviene oggi luogo pubblico restituito alla comunità brissinese

La nuova Biblioteca Civica di Bressanone (Bolzano) progettata dallo studio Carlana Mezzalira Pentimalli è un’opera importante sotto diversi punti di vista, che trovano una sintesi in un’architettura pensata per integrare i valori storici, culturali, sociali e identitari della città più antica del Tirolo.

L’edificio è un complesso unitario formato da corpi di fabbrica esistenti, l’ex Finanza e una porzione dell’ex Tribunale e dell’ex carcere, raccordati da un nuovo volume. Quest’ultimo riprende alcuni temi costruttivi locali e ne sviluppa altri legati alla cultura di progetto contemporanea, dando vita a un organismo architettonico che lavora non solo come estensione, ma soprattutto come elemento relazionale tra spazi funzionali, morfologie del contesto, traguardi visivi e transizioni urbane.

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Modello concettuale
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Modello del progetto finale

A essere coinvolti non sono solo gli spazi aperti di pertinenza, tra cui le due aree pedonali di accesso rispettivamente a nord e a sud dell’ex Finanza e il giardino della lettura, un tempo cortile privato del vescovo, ma anche i recapiti principali del sistema insediativo, quali il Duomo con la sua piazza e il Palazzo Vescovile stesso.

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Il nuovo intervento nel contesto urbano del centro antico

Ingressi e organizzazione funzionale sono pensati per far lavorare l’edificio con modalità e tempi diversi, attraverso il controllo e la gestione programmata di alcuni punti di chiusura e apertura strategici. Troviamo quindi l’ingresso principale sul lato nord dell’ex Finanza, affacciato sulla piazza principale, ma anche un ingresso secondario sul lato sud dello stesso edificio.

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Vista ravvicinata dell’accesso secondario da via Bruno
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Scorcio dell’affaccio interno tra il nuovo edificio e l’ex sede della Guardia di Finanza

Allo stesso tempo, si può accedere alla parte nuova anche dall’infoteca, il punto di cerniera di tutto il complesso. Qui, un ampio cavedio a tutta altezza raccoglie e redistribuisce la luce zenitale. Su questo pozzo di luce si affacciano sia i tre passaggi di collegamento aerei sia le porzioni di facciata degli edifici recuperati, che ricompongono, internamente, un angolo urbano. Da questo, si accede al foyer principale, il quale, oltre ad ospitare l’emeroteca, funziona come spazio connettivo tra le varie parti.

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Il cavedio a quadrupla altezza con i vari affacci dai relativi piani
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Il foyer principale della nuova biblioteca
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Il foyer principale della nuova biblioteca guardando verso nord, con il contatto tra nuovo edificio, ex Tribunale ed ex Finanza ©Marco Cappelletti

Per quanto riguarda lo sviluppo del programma funzionale negli edifici esistenti, gli usi delle singole stanze sono stati riassegnati procedendo sostanzialmente per piani, con aree dedicate a bambini e ragazzi, sale lettura e zone relax nell’ala dell’ex Tribunale. Mentre l’ex Finanza ospita uffici, una zona per saggistica-trattatistica e una sala polifunzionale.

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La sala affreschi del primo piano dell’Ex Tribunale. La zona relax, con sullo sfondo la zona bambini, è caratterizzata da un antico affresco, enfatizzato da un particolare mobile ligneo a baldacchino
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La zona bambini al primo piano dell’Ex Tribunale

Diversamente, nell’edificio nuovo l’organizzazione delle funzioni segue un principio tipologico legato alla relazione tra spazi serviti e spazi serventi: i collegamenti e i vani di servizio sono disposti lungo il perimetro al fine di liberare ambienti unitari al centro. Questi sono definiti da muri-librerie, ovvero pareti attrezzate per alloggiare i libri, integrate alle boiserie in legno, per garantire flessibilità, versatilità, multifunzionalità e possibilità di interazione spontanee tra i lettori. In queste ampie aree racchiuse dai libri, e da cui, attraverso le poche ampie vetrate, si scorgono angoli di urbanità brissinese, sono ospitate le sezioni della narrativa e della saggistica, rispettivamente al primo e al secondo piano. Il percorso ascensionale termina con il notevole spazio polivalente a disposizione delle diverse pratiche culturali della città, illuminato da un ampio lucernario.

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L’area narrativa del piano primo
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Il sottotetto dell’ultimo piano del nuovo edificio è inteso come un luogo dal molteplice uso, a disposizione delle diverse pratiche culturali della città

 

Anche il rapporto tra opacità e trasparenza segna profondamente il nuovo volume che, come affermato dagli architetti, è «il risultato di una massa che si deforma attraverso contrazioni e dilatazioni per potersi ricomporre tenendo conto delle stereometrie circostanti (…) e muta quasi fosse un organismo sensibile che si adatta alle esigenze del sito e del progetto».

In questo senso, i tipici bovindi che punteggiano il centro storico, gli Erker, sono riproposti in chiave contemporanea e diventano il grimaldello per innescare un dialogo architettonico tra passato e presente attraverso una reinterpretazione formale che fa leva sul salto di scala e sulla precisa volontà di creare relazioni visive e percettive con gli elementi identificativi del contesto, quali la Torre Bianca e il campanile del Duomo da un lato, e il Palazzo Vescovile dall’altro.

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Vista della scala principale con sullo sfondo l’erker ovest del secondo piano

I due nuovi Erker a tripla altezza assumono un ruolo di mediazione fondamentale tra la vita all’interno dell’edificio e quella nelle strade e piazze del centro. Come volumi autonomi, sembrano svincolarsi dalla massa principale per protendersi verso l’esterno, inquadrare il paesaggio urbano e, allo stesso tempo, offrire privilegiate postazioni lavoro e relax ai lettori.

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Lo spazio a tripla altezza dell’erker est, vero e proprio salotto domestico della biblioteca

L’innesto architettonico concepito da Carlana Mezzalira Pentimalli sintetizza in un unico gesto una complessa operazione di ricomposizione urbana, giocando su un fertile dialogo tra vecchio e nuovo che valorizza le preesistenze, senza rinunciare a una volontà figurativa nata non da una rielaborazione linguistica ma da un coerente sviluppo volumetrico.

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Dall’alto, sezione sul cavedio a quadrupla altezza, prospetto est, prospetto ovest e prospetto Sud

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La nuova biblioteca civica di Bressanone sta ottenendo importanti riconoscimenti. Nel dicembre 2022, il progetto è valso allo studio Carlana Mezzalira Pentimalli la menzione Architettura per la comunità durante il Pao, Premio Architettura città di Oderzo 2022 e la menzione Architetto italiano dell’anno, indetto dal Cnappc nel corso della Festa dell’Architetto 2022, in entrambi i casi in ragione delle importanti relazioni che il nuovo intervento genera con il contesto fisico, storico, culturale e sociale.

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n.26)

 

LA SCHEDA

Cliente: Comune di Bressanone (Bolzano)
Progetto: Carlana Mezzalira Pentimalli (Michel Carlana, Luca Mezzalira, Curzio Pentimalli e Marco Carraro, Alessio Oliviero)
Concorso: 2010, 1° premio
Progetto: 2017 — 2018
Completamento: 2022
Strutture: Bergmeister
Impianto elettrico: Leitner Electro
Impianti meccanici: Ranzato Impianti
Illuminotecnica: Von Lutz Studio Associato
Acustica: NiRa Consulting (fase di progetto), Studio Architetto Eleonora Strada (fase di costruzione)
Impresa: Unionbau
Foto di: Marco Cappelletti

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