Qualche anno fa visitai il Salk Institute for Biological Studies, commissionato nel 1959 da Jonas Salk a Louis I. Kahn e ne rimasi sinceramente rapito. La straordinarietà dell’edificio è data da più fattori, di cui il primo è senza dubbio la capacità di Kahn di avere un pensiero volumetrico che mantiene ancora oggi una forte contemporaneità. L’aspetto meno evidente è invece legato a quanto quell’architettura si sia imposto come prototipo del moderno centro ricerche, il cui valore monumentale racconta implicitamente l’importanza di ciò che avviene al suo interno: la ricerca, la conoscenza, il progresso scientifico.
L’altro aspetto non secondario è che questo inno alle umane scienze non appoggia su un ideale e razionalista piano assoluto e continuo, ma vive in simbiosi con l’ambiente naturale circostante, traendone forza. Un ulteriore elemento è dato infine dall’enorme qualità degli spazi interni in termini di cura per gli ambienti di lavoro e di presenza costante del rapporto dentro/fuori.
Architettura monumentale
Molti sono i punti di contatto che si possono trovare nel nuovo Istituto di Scienze Molecolari d’Orsay, parte del futuro campus dell’Université Paris-Saclay, progettato dallo studio olandese Kaan Architecten. Si può subito riconoscere l’aspetto solido e monumentale, con proporzioni che ricordano un palazzo rinascimentale. L’edificio si sviluppa su cinque piani fuori terra, eretti attorno a due corti centrali simmetriche.
La facciata principale, rivolta a sud, è disegnata secondo uno schema di pilastri e architravi in cemento prefabbricato che danno origine a un casellario dalle geometrie austere, la cui regola è interrotta solo nella parte centrale per sottolineare l’ingresso. La facciata continua in vetro è arretrata di 80 centimetri rispetto al filo esterno degli elementi prefabbricati, generando giochi di ombre che animano il prospetto durante l’arco della giornata.
L’accesso a questo lato dell’edificio avviene attraversando un sinuoso camminamento che si snoda all’interno di un piccolo bosco. L’origine di questo tipo di scelta nell’impianto è da cercare nella volontà dei progettisti di permettere allo staff di giungere all’edificio mediante una promenade nel parco e nella foresta circostanti, secondo un principio definito urban-meets-rural particolarmente marcato. L’elemento naturale è parte integrante del progetto: come si giunge all’entrata, come il volume si relaziona con l’attacco a terra e quanto l’ambiente circostante è percepibile dall’interno da praticamente ogni cono visuale, grazie alle ampie vetrate.
Cucire gli spazi
L’equilibrio tra diversi elementi è qualcosa che si traduce anche nelle scelte di organizzazione del programma funzionale all’interno dell’edificio. A nord viene posta una lunga stecca di laboratori, separati dall’esterno da una facciata continua in vetro. La scelta è intuitivamente comprensibile se si considera che l’illuminazione naturale diretta non è particolarmente indicata per questo tipo di spazi ed è allo stesso tempo consigliabile avere abbondanza di luce naturale diffusa.
Il blocco sud, composto da due corti articolate ai lati di un grande atrio a tutta altezza, ospita invece gli uffici. I corridoi di distribuzione si trovano sul perimetro esterno dell’edificio, lasciando l’affaccio sulla corte interna alle postazioni di lavoro, una situazione più intima e di maggiore privacy. Anche il disegno delle facciate dei cortili risulta coerente con le scelte progettuali: nell’ottica della privacy le aperture sono di dimensioni più contenute ed è presente un rivestimento in assi di acero rosso; questo materiale non è utilizzato in altre parti del complesso, quasi si volesse inserire, con l’uso del legno, il rapporto con l’elemento natura che caratterizza gli altri spazi dell’edificio e che sarebbe stato altrimenti assente.
Anche la differenza di altezza degli interpiani tra le due ali dell’edificio racconta bene il lavoro svolto per mantenere in equilibrio mutualistico gli aspetti funzionali ed estetici: laboratori e uffici necessitano di altezze diverse, ma mantengono proporzioni dello spazio simili e l’elegante lavoro di cucitura dei due corpi dai livelli diversi è ben leggibile nella sezione trasversale.
Spazio, funzione, forma
Al centro si apre un grande atrio dove sono presenti la reception, la caffetteria e gli spazi di relazione. Si tratta di un ambiente a tutta altezza, bianco e pervaso di luce naturale dalle vetrate perimetrali e dal lucernario. Su di esso si affacciano balconi e ballatoi oltre a una libreria a muro che copre due piani. Lo spazio appare forse un po’ asettico e più distante dall’idea di un luogo relazionale di quanto non lo sia dall’idea di pulito e sterile di un laboratorio. Ciò ha però un risvolto positivo: i volumi contenuti nella grande libreria emergono fortemente come accenti di colore, sono valorizzati e diventano protagonisti dello spazio, assumendo un carattere quasi da installazione artistica.
L’atrio culmina alla sommità con una particolare linea obliqua del soffitto, sottolineata dalla luce del lucernario e che sembra il riflesso dello scalone principale al piano terra. Si tratta della parte sottostante alle gradinate dell’auditorium, situato tra terzo e quarto piano e caratterizzato al suo interno da un rivestimento in legno di quercia. La necessità di avere una gradinata inclinata non viene nascosta, ma anzi si palesa, trovando un modo equilibrato ed elegante per darle un senso anche estetico all’interno della costruzione complessiva dello spazio. Anche questo ultimo elemento risulta così paradigmatico dell’integrazione tra spazio, funzione e valore formale che lo studio Kaan si impegna a perseguire, seguendo una traccia che si potrebbe riassumere sotto il titolo di funzionalismo espressivo.
LA SCHEDA
Istituto di Scienze Molecolari d’Orsay
Committente: Université Paris-Sud
Progetto: KAAN Architecten (Kees Kaan, Vincent Panhuysen, Dikkie Scipio)
Architetto locale associato: FRES architects (Laurent Gravier + Sara Martin Camara), Paris
Consulente strutturale: EVP Ingénierie, Parigi
Acustica: Peutz & Associes, Parigi
Consulente economico: Bureau Michel Forgue, Apprieu
Strade e infrastrutture: Servicad Ouest IDF, Cesson Sevigne
Consulente impianti e sostenibilità: INEX, Montreuil
Paesaggio: KAAN Architecten – kaanarchitecten.com
Superficie totale: 10.000 mq
Costo totale: 20.000.000 €
(Riccardo Maria Balzarotti)