Oice e Cer hanno presentato a Roma la 40a Rilevazione Oice/Cer sull’andamento delle società di ingegneria e architettura associate a Oice.
Prima di scendere nel dettaglio, ecco alcuni punti salienti:
- fatturato 2023 delle società di ingegneria e architettura Oice a 3,9 mld. (+24,9% sul 2022)
- stime 2024 a circa 4,2 miliardi (+8,1%); all’estero il 28% della produzione nel 2024
- addetti a 31.000 unità nel 2023 (+ 17,9%) stimati in aumento nel 2024 ad oltre 33.000
- per oltre il 60% delle imprese i contratti Pnrr coprono il 25% del fatturato
- difficoltà a reperire personale per il 75% delle imprese; under 35 al 33,8% e donne al 30,6%.
I dati salienti della rilevazione
Il Report Oice/Cer 2024 certifica come il 2023 sia stato un anno molto positivo per le società di ingegneria e architettura aderenti all’associazione confindustriale. Si è chiuso con oltre 3,9 miliardi di euro di valore della produzione, corrispondente ad un aumento del 24,9% rispetto al 2022.
Al di sopra della media risultano gli aumenti di produzione delle classi di imprese con meno di 26 addetti (+29,5%) e con più di 126 addetti (+25,6%). La classe intermedia (26-125 addetti) resta al di sotto del valore medio, ma registra comunque un incremento importante, pari al 21,5%.
Per l’anno in corso si attende un ulteriore incremento pari a oltre 4,2 miliardi di euro – pari all’8,1%, quindi in una misura minore rispetto al tasso di crescita del 2023. Distribuiti per 3 miliardi sul mercato italiano e per i restanti quasi 1,2 miliardi sul mercato estero.
Questi risultati portano il 47% delle imprese Oice a dichiarare l’intenzione di aumentare gli investimenti nel corso del 2023. Al contempo, quasi l’88% delle aziende avrebbe già effettuato investimenti in innovazione nel 2023.
L’aumento dei livelli produttivi traina la crescita degli occupati, previsti oltre le 33mila unità nel 2024 (31mila nel 2023). Il 60,6% delle imprese dichiara l’intenzione di aumentare il personale nel corso dell’anno.
Un obiettivo che continua a scontrarsi tuttavia con le difficoltà incontrate nel reperimento di nuovo personale, denunciato dal 75,7% degli intervistati, con un picco superiore all’80% per le imprese fra 26 e 125 addetti. La carenza di personale costituisce quindi un limite all’espansione delle imprese Oice.
Il mercato domestico è preponderante
La prevalenza del mercato italiano trova misura in una produzione cresciuta nel 2023 del 26,8% (da 2,291 miliardi a 2,904 miliardi di euro), con una previsione di aumento però limitata al 5,3% nella stima 2024. La produzione estera è stata di circa 1 miliardo nel 2023 (+ 20 % sul 2023).
Ed è prevista, come accennato, a 1,2 miliardi nel 2024 con una stima di crescita maggiore rispetto al mercato domestico (+16%). Il mercato domestico arriva a rappresentare oltre il 74% del totale della produzione nel 2023, per poi arretrare lievemente nel 2023, scendendo al 72,1%.
Per quel che riguarda l’occupazione, l’Indagine mostra una crescita del 10,4 % tra 2022 e 2023 e una prevista espansione del 9% nel 2024. Nei livelli, il numero di lavoratori impiegati presso le imprese che hanno partecipato all’Indagine sarebbe quindi salito a 31.000 unità nel 2023 (+ 17,9%%) stimati in aumento nel 2024 ad oltre 33.000 addetti, di cui oltre il 30% sono in possesso di almeno una certificazione delle competenze.
Aumentano le donne
La presenza delle donne nelle imprese è stata pari al 30,6% nel 2023, prevista in crescita nel 2024 al 31,5% La presenza di donne è più elevata tra le imprese con meno di 26 addetti (36,1% nel 2023) rispetto alle imprese di medie e di grandi dimensioni (rispettivamente 35,1% e 29,2%).
La presenza femminile nei consigli d’amministrazione delle imprese dovrebbe arrivare al 24,4% nel 2024, in crescita rispetto al 23,8% del 2023, e qualche decimo più alta del valore del 2022. In progressivo aumento la quota degli addetti under 35: nel 2023 hanno rappresentato il 33,8% del totale degli addetti, valore in crescita di 2,5 punti percentuali sul 2022. Nel 2024 la quota degli under 35 è prevista in ulteriore aumento, arrivando al 34,9%.
In generale la Rilevazione evidenzia anche un problema avvertito molto dalle imprese: le difficoltà incontrate nel reperimento di nuovo personale, denunciato dal 75,7% degli intervistati, con un picco superiore all’80% per le imprese fra 26 e 125 addetti. La carenza di personale costituisce quindi un limite all’espansione delle imprese Oice visto che il 60,6% delle imprese dichiara l’intenzione di aumentare il personale nel corso del 2024.
Domina l’ingegneria pura
Dal punto di vista della tipologia di prodotti/servizi offerti, gli andamenti di mercato restano dominati dai servizi di Ingegneria pura, la cui produzione aumenta nel consuntivo 2023 a 3,1 miliardi (+25,8%) e poi a 3,3 miliardi nella previsione 2024 (+6,7%).
Di rilievo è la dinamica del Project management (nozione che comprende anche le assistenze e i supporti ai Rup), la cui produzione aumenta a 603 milioni nel2023 (+32,7%) ed è attesa superare i 670 milioni nel 2024 (+11,3%).
Il contributo degli interventi Pnrr sulla produzione delle imprese associate Oice nel triennio 2022-2024 risulta in crescita passando dal 14,6% del 2022 ad oltre il 20% nell’anno in corso. Questo dato mostra in modo inequivocabile come le attività legate al Pnrr rappresentino una porzione significativa delle attività delle imprese associate e possano in parte controbilanciare il venir meno dei bonus edilizi.
Il Pnrr comunque non sembra essere ancora un elemento centrale per le prospettive delle imprese Oice, dal momento che per il 63,2% di esse il fatturato aggiuntivo eventualmente attribuibile al Piano non supera il 25%.
Prospettive positive
Va però notato che per il 47,6% delle imprese intervistate le prospettive di acquisizione di lavori nell’anno corrente sono migliori rispetto al recente passato, contro il 12,6% che le ritiene peggiori. Con riferimento ai rischi di natura macroeconomica, le imprese Oice confermano una bassa esposizione alle conseguenze del conflitto in Ucraina, dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’alta inflazione.
Per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale dall’indagine emerge che soltanto le grandi imprese associate risultano aver avviato il percorso di transizione basato sui criteri Esg, mentre ancora molto hanno da fare le medie e, soprattutto, le piccole imprese. Solo il 45% delle imprese ha familiarità con i concetti di sostenibilità Esg, ma tale percentuale scende al 19% per le piccole imprese.
Giorgio Lupoi | Presidente Oice
I dati di quest’anno mostrano come il nostro settore nel 2023 abbia vissuto un fase di espansione incredibile se si pensa che i quasi 4 miliardi di fatturato del 2023 non sono neanche confrontabile con i 2,5 del 2020 e con l’1,7 mld. del 2014.
In particolare questi ultimi tre anni hanno visto crescere a dismisura il mercato pubblico e privato.
Adesso occorre avere un chiaro disegno di politica industriale per il nostro settore, per valorizzazione questo andamento positivo – che ovviamente non sarà per sempre – e permettere alla nostra ingegneria e architettura di tornare grande nel mondo, come accadeva negli anni ‘60.
Servono investimenti in tecnologia
Da questo punto di vista riteniamo che si debba:
- favorire e promuovere la crescita e la strutturazione delle nostre società per poter investire sulle tecnologie e incrementare la produttività;
- Ma anche per riportare la cultura tecnica italiana ai fasti degli anni’60;
- individuare modelli organizzativi appropriati alle sfide contemporanee, più inclusivi e flessibili, per sviluppare le potenzialità dei nostri talenti e contenere la cosiddetta fuga dei cervelli;
- migliorare la nostra presenza all’estero così da colmare parte del gap dimensionale con i nostri competitors stranieri; valorizzare in maniera adeguata il momento progettuale per incrementare l’attrattività della professione e migliorare l’efficienza della spesa;
- enfatizzare, nella revisione del codice dei contratti, l’importanza del ruolo di governance della Pa lasciando e attività tecniche che richiedono sempre maggiori competenze multidisciplinari al mercato.
Stefano Fantacone | Direttore Centro Europa Ricerche
La Rilevazione di quest’anno si inserisce in un contesto particolare, caratterizzato da un ciclo economico quasi stagnante, a livello europeo e italiano, e dall’avvio dell’inversione della politica monetaria.
La crescita dei prezzi si è notevolmente raffreddata, favorita dal calo dei prezzi delle materie prime. Un risultato dovuto anche agli effetti positivi sull’economia dei bonus edilizi che, nonostante le modifiche alle regole, hanno dato un contributo positivo alla crescita anche nel 2023.
2024 ancora positivo
Più problematico su questo fronte appare il prossimo futuro, con ricadute sulle prospettive di crescita. L’avvio del 2024 ha mostrato il persistere di una fase espansiva per gli investimenti in abitazioni e un rafforzamento degli investimenti pubblici.
Da rimarcare è l’impatto degli investimenti del Pnrr che salirà da circa 5 miliardi del 2023 a un valore medio di 20 miliardi nel triennio 2024-26. In definitiva le società di ingegneria nelle loro performance hanno seguito il trend positivo del mercato delle costruzioni che, a nostro avviso, pur in fisiologico rallentamento rispetto al vero e proprio boom degli anni passati, anche nel 2024 potrà crescere a un tasso superiore a quello del Pil.