L’edilizia sta cambiando passo. L’Agenda 2030 e le recenti normative nazionali ed europee hanno rappresentato dei potenti propulsori per l’evoluzione di un settore troppo spesso considerato in ritardo sui grandi temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. In particolare, in Italia, con l’arrivo dei fondi del Pnrr, si è reso necessario uno sforzo importante per rendere idonei i nuovi progetti infrastrutturali in ottica di una maggiore tutela ambientale. Alcuni strumenti per rivoluzionare il settore?
L’innovazione digitale del Bim, dal progetto al cantiere fino al fine vita della struttura, la rendicontazione di sostenibilità, i Criteri ambientali minimi (Cam), la riciclabilità dei materiali, la progettazione partecipata. Proprio su quest’ultimo elemento si è focalizzata la prima parte del convegno “Progettare e costruire nel Terzo Millennio”, organizzato dall’Istituto Iride a Roma, che ha visto la partecipazione di alcune tra le più importanti realtà italiane nel campo infrastrutturale e di numerosi rappresentanti delle istituzioni.
Stakeholder engagement
Il nuovo paradigma è molto chiaro: in tempi in cui l’attenzione alla sostenibilità correlata all’impatto ambientale è al massimo, è fondamentale che tutti i soggetti interessati siano messo al corrente del progetto. Questo è possibile grazie allo stakeholder engagement, ovvero il coinvolgimento attivo di tutte le parti interessate nel processo decisionale e nell’implementazione di progetti infrastrutturali.
In questo modo si mira a garantire che le opinioni, le preoccupazioni e le esigenze di tutti i soggetti coinvolti, inclusi i residenti locali, le comunità, le aziende, i governi locali, siano presi in considerazione nel corso della progettazione. Lo stakeholder engagement comprende una serie di attività, tra cui la consultazione pubblica, incontri informativi, tavoli tecnici, sessioni di feedback, e altre iniziative volte a coinvolgere attivamente e comunicare con le varie parti interessate.
L’obiettivo è quello di promuovere la trasparenza, favorire la condivisione di informazioni pertinenti, ridurre i conflitti e massimizzare il supporto e la partecipazione dei soggetti interessati al progetto infrastrutturale. Un metodo condiviso da Iride e dalle grandi aziende che collaborano con l’Istituto diretto da Mauro Di Prete e hanno partecipato al convegno: Anas, Adr Ingegneria, Terna, Rfi.
Uno strumento di applicazione della democrazia partecipativa che è ampiamente illustrato nel Position Paper n.6 di Ais – Associazione Infrastrutture Sostenibili – anch’essa presente all’evento – intitolato “Stakeholder engagement e infrastrutture sostenibili. L’importanza del dialogo con le comunità locali” e pubblicato nella seconda metà del 2023.
Un nuovo umanesimo in edilizia
Immaginare il futuro non è semplice, tanto più per un settore variegato ed esteso che contribuisce al 5,5% del Pil europeo dando lavoro a 25 milioni di persone attraverso un vasto numero di imprese. Per il futuro, il professor Gianfranco Dioguardi, ingegnere e saggista già professore di Economia e Organizzazione Aziendale presso Ingegneria del Politecnico di Bari, auspica un nuovo e utopico umanesimo in edilizia. Secondo lo studioso, l’imprenditore ha una funzione sociale di diffusore di innovazione sul territorio e sulla società.
E in questo senso, l’innovazione riguarda anche la cultura che vede il suo nuovo umanesimo nella digitalizzazione. “Penso a una forma di impresa-rete – afferma il professore – fatta di strumenti informatici guidate da una rete di persone, capaci di decisioni operative, con sotto una rete di imprese sub appaltatrici di indotto che insieme formano la “microimpresa”.
La formazione in termini di controlli qualitativi e di antinfortunistica deve precedere l’evento produttivo e non essere postuma”. Per Dioguardi, il cantiere deve diventare un luogo dedicato ai processi di formazione culturale in un’ottica di prevenzione antinfortunistica per limitare gli incidenti sul lavoro: servono dunque professionisti dotati anche di una cultura di tipo umanistico.
Progettare e costruire sostenibile, i prossimi scenari
Tornando ai giorni nostri, il presente delle costruzioni è il Pnrr: l’impegno da parte di aziende e istituzioni italiane è proteso infatti verso la progettazione e realizzazione delle opere previste nei prossimi mesi. La tavola rotonda in coda all’evento dell’Istituto Iride, intitolata “Progettare e costruire sostenibile: il quadro attuale e i prossimi scenari” ha analizzato in profondità la situazione attuale in funzione del futuro prossimo.
E se – per dirla con Pietro Baratono, presidente Sezione seconda Consiglio Superiore Llpp – “La somma di un prodotto fa l’opera, la somma delle caratteristiche ambientali di un prodotto fa l’opera sostenibile” è ovvio che la strada sia già segnata; la direzione è indicata dal nuovo regolamento Ue sui prodotti da costruzione.
L’obiettivo dell’aggiornamento normativo è di accelerare la transizione verde standardizzando i prodotti sostenibili, adeguandoli ai principi dell’economia circolare e rendendo il mercato più trasparente attraverso la digitalizzazione. Inoltre, i produttori saranno chiamati a divulgare le prestazioni di sostenibilità ambientale dei loro prodotti per tutto il ciclo di vita, il che significa anche estrema attenzione alla Carbon Footprint.
Su queste basi si fonda anche il pensiero di Monica Pasca, Ctvia presso il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), che conferma l’orientamento istituzionale verso una stretta correlazione tra attenzione alla sostenibilità e impatto ambientale. E per perseguire correttamente l’obiettivo è necessario pensare prima: di qui l’importanza della Valutazione d’Impatto Ambientale (Via).
Un lavoro importante in ottica sostenibile è anche quello svolto dal Green Building Council Italia, che conferisce un rating di sostenibilità in funzione delle scelte progettuali. Gbc sviluppa protocolli di certificazione che vanno dalla progettazione per nuove costruzioni, ristrutturazioni e aree interne alla misurazione della coerenza delle scelte progettuali anche nel corso dell’operatività delle infrastrutture. Senza dimenticare il Gbc Historic Building, ideato in Italia per preservare e rendere più sostenibili gli edifici di interesse storico. Questo protocollo sta per essere esportato anche in diversi Paesi europei.
L’associazione Infrastrutture Sostenibili (Ais), nella persona del suo presidente Lorenzo Orsenigo, pone invece l’accento sull’esigenza di sviluppare dei sistemi di rating di misurazione che permettano di far interagire e dialogare ingegneria e finanza: scopo condiviso anche del gruppo di lavoro “Ingegneria e Finanza”, sviluppato in Ais.
L’associazione sta inoltre per inaugurare il nuovo gruppo di lavoro “Smart Road – From black to green roads” che si occuperà di pensare alla trasformazione delle strade in infrastrutture intelligenti che consentano comunicazione e interconnessione tra i veicoli che la percorrono. Un dato è ormai chiaro a tutti: gli edifici hanno un impatto rilevante sull’ambiente e generano circa il 50% delle risorse estratte e consumate: oltre al 30% dei rifiuti prodotti annualmente nell’Ue. Progettare e costruire sostenibile non è una moda, ma una necessità.
Anas, sostenibilità e partecipazione
Anas gestisce 32mila km di strade e autostrade in Italia. L’azienda ha progressivamente improntato le sue opere ai principi della sostenibilità, a partire dal progetto: gli strumenti del dibattito pubblico e dello stakeholder engagement fanno sì che tutti si sentano coinvolti nell’ideazione della nuova infrastruttura. Il dibattito pubblico è un percorso di informazione, discussione e confronto su un’opera di interesse strategico, che permette al proponente di far emergere le osservazioni critiche e le proposte sul progetto da parte di una pluralità di attori e soggetti diversi.
Il coinvolgimento degli stakeholder lungo l’intero percorso del ciclo di vita di un’opera costituisce un’opportunità di sviluppare un progetto condiviso e accettato, di partecipare proattivamente allo sviluppo del territorio, di attrarre investimenti e attivare sinergie complementari. Il dibattito pubblico viene trasmesso in diretta streaming.
Rfi ripensa il modello di stazione
Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha avviato il Piano Integrato Stazioni (Pis) per la riqualificazione di oltre 600 stazioni su tutto il territorio nazionale; tra queste, quelle più grandi in cui si muove circa il 90% dell’utenza ma anche stazioni medio-piccole di particolare rilevanza in relazione alle molteplici richieste espresse dalla collettività e dagli stakeholder istituzionali.
La nuova visione della stazione sviluppata da Rfi mette al centro i bisogni delle persone e la sostenibilità ambientale e sociale e mira a rendere stazioni e aree
circostanti più sicure e piacevoli. tra i punti di forza del piis, l’applicazione dei vari protocolli di sostenibilità e il coinvolgimento degli stakeholder.
Adr Ingegneria, aeroporti a misura di persona
Aeroporti di Roma è concessionaria degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino fino al 30 giugno 2046. Il piano di sostenibilità di Adr è fondato principalmente su tre pilastri: le persone, l’ambiente e lo sviluppo. Adr Ingegneria, società specializzata di Adr, pianifica, progetta e gestisce tutti i lavori all’interno degli aeroporti: operando al meglio ha raggiunto un ingente numero di certificazioni, non ultima anche quella della parità di genere.
L’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino è considerato un’eccellenza a livello mondiale, come dimostrano i numerosi riconoscimenti, tra cui spicca quello per il miglior grande aeroporto d’Europa, ricevuto consecutivamente dal 2017 al 2023.
Terna, in rete con la collettività
Il gruppo Terna gestisce la rete elettrica italiana in alta tensione, una delle più moderne e tecnologiche in Europa: una rete di trasmissione nazionale composta da circa 75.400 km di linee elettriche in alta e altissima tensione, 910 stazioni di trasformazione e smistamento, 30 interconnessioni con l’estero. Le infrastrutture a rete comportano notevoli problematiche rispetto all’impatto ambientale, dai rischi per la salute ai benefici per il territorio non recepiti dalla popolazione. Secondo Terna, si rende dunque più che mai necessario un modello di progettazione partecipata con la collettività. Illustrare e far comprendere le potenzialità del progetto al cittadino può fare la differenza.
Istituto Iride: due proposte per la sostenibilità dell’opera
L’Istituto Iride collabora con i principali player nei settori ferroviario, stradale e autostradale, aeroportuale ed energetico, nell’ambito dell’ingegneria ambientale. Con all’attivo oltre 500 commesse svolte, l’Istituto rappresenta un punto di riferimento per la progettazione e la realizzazione di impianti e infrastrutture sostenibili.
Da Iride arrivano proposte per avviare due nuovi tavoli di lavoro: il primo sull’utilizzo delle valutazioni ambientali per l’implementazione e la rendicontazione della sostenibilità di un’opera pubblica, il secondo sullo sviluppo e messa a punto della relazione di sostenibilità, già introdotta dal codice degli appalti, secondo un modello condiviso basato su un reale valore tecnico e ingegneristico delle parti d’opera necessarie per sostanziare il nuovo paradigma. (di Simone Gaballo)