Porta Romana, a Milano, custodiva sino a poco tempo fa un complesso storico ora divenuto sede di residenze di lusso dotate di infissi Italserramenti.
Tra via Lamarmora e via Orti a Milano c’era una grande costruzione. Abbandonata da tempo era stata sede di un ospizio per anziani; la sua costruzione risale intorno al 1870: era la Casa di Riposo delle Piccole Suore per i Poveri Vecchi.
Un dettaglio molto toccante che scatta una fotografia dell’epoca. La famiglia Dumolard acquistò l’area, su cui insistono anche fabbricati realizzati in periodi storici differenti a partire dal 1700 fino a metà del 1900, e costruì. Negli anni a venire un gentiluomo molto ricco donò l’intero complesso alla città di Milano e alle suore.
L’ospizio era all’epoca molto bello e l’atmosfera è rimasta ancora oggi quella di una villa aristocratica neoclassica sul lago, con annessa una cappella. Inoltre c’è un parco di 10.000 m2 con un giardino storico un tempo utilizzato per la coltivazione di erbe medicinali.
Purtroppo negli anni ’50 molte manomissioni e aggiornamenti in termini di tecnica e distribuzione interna hanno cambiato il volto alla zona. Ad esempio i balconi erano stati chiusi e trasformati in corridoi di distribuzione per unire i dormitori grandi e alti.
Gioiello nascosto
“Una proprietà unica in una posizione centrale che si può trovare solo in Italia” così l’ha definita il progettista Michele De Lucchi, che l’ha trasformata in un grande complesso di edilizia mista.
La villa, ristrutturata e ricostruita, ha ritrovato la sua forma più originale e lo splendore che aveva alla fine dell’Ottocento, con balconate grandi e aperte. Sono stati, inoltre, recuperati i colonnati di ghisa che erano rimasti ingabbiati, a causa degli interventi più recenti, all’interno delle strutture in cemento armato.
La ristrutturazione della struttura ottocentesca ha permesso la realizzazione di 25 abitazioni di lusso. Annessa c’era l’antica lavanderia industriale del convento che serviva alle suore per le attività di assistenza degli anziani è diventata la sede della Fondazione Elpis. Attraverso un intervento di restauro degli edifici storici ora è una nuova realtà milanese dedicata all’arte contemporanea e all’arte emergente.
Un intervento complesso
Nell’edificio di fronte a via Orti hanno trovato posto sei ville indipendenti. Mentre 45 nuovi appartamenti completano la struttura su via Lamarmora. La trasformazione ha portato alla demolizione di alcune parti degli edifici sono state demolite. Mentre il portico che si affaccia sul giardino centrale è ora nuovamente aperto.
La ristrutturazione della facciata degli Orti e il nuovo complesso Lamarmora hanno reso visibile l’asse centrale che incornicia i giardini. Ispirato all’idea medievale dell’hortus conclusus, il parco ha mantenuto il suo carattere storico.
Ha ritrovato l’assetto originario con la valorizzazione dell’essenza esistente e preservando gli alberi ad alto fusto come i cedri del Libano e i tigli.
Nelle superfici a prato trovano spazio siepi e aiuole geometriche con piante aromatiche perenni, come lavanda, salvia, artemisia, calendule, anemoni.
Un sistema di irrigazione completamente automatizzato, alimentato da un meccanismo di recupero dell’acqua piovana, permette di ridurre il consumo idrico e i costi di gestione.
Del parco, aperto al pubblico in determinati giorni e orari, beneficiano le unità dell’ala Horti con terrazze che si affacciano sull’ampio giardino e sul verde privato. Ma anche le unità dell’ala Lamarmora, con ampie vetrate che si affacciano sull’abside della chiesa.
Da ospizio a residenze di lusso
L’ente ha proseguito l’attività di ospizio per anziani sino alla fine degli anni ’80 e quindi dismessa. Nel 1996 la proprietà degli immobili è stata trasferita all’Università Cattolica del Sacro cuore di Milano. Acquisita poi a fine 2017 da Bnp Paribas Real Estate che ne ha realizzato il recupero ed il restauro.
Il primo obiettivo dello studio di Michele de Lucchi è stato quello di liberare l’edificio da tutte le sovrapposizioni avvenute nel tempo, rimodellando l’antica e originale forma attraverso la riqualificazione dell’impianto architettonico centrale e simmetrico.
Il progetto ha portato al restauro dell’ampio portico che si affaccia sul giardino storico e al montaggio delle porte e delle finestre nelle loro proporzioni originali, incorniciate dal legno.
Soluzioni Italserramenti
Un lavoro sartoriale affidato a Italserramenti. Per l’intero complesso ha progettato diversissimi serramenti in legno con profili e modanature sagomate, dal gusto classico adatti perfettamente a interventi di riqualificazione e di recupero edilizio del patrimonio storico.
Accanto a questi ci sono anche infissi in alluminio, utili nella sostituzione dei vecchi serramenti con soluzioni più performanti, in grado di rispettare il design originale.
Per gli appartamenti è stata scelta la linea Caravaggio, in legno di abete, dalle forme classiche. Offre la possibilità di inserire uno o più traversini, foderine nelle porte balcone, ferramenta a scelta, varie aperture e forme, che li rendono dei pezzi unici. Le tre sezioni consentono, inoltre, l’inserimento di doppio o triplo vetro, normale o stratificato fino a 0,9 Uw.
Nello specifico sono state disegnate
- finestre in legno a singolo e doppio battente;
- finestre in legno a oblò;
- persiane in legno a battente;
- persiane ad arco;
- persiane a libro;
- scuri interni a battente.
Le finestre in alluminio Italserramenti con sistema Slime Line 38, nella variante Classic hanno invece impreziosito gli altri ambienti.
Si tratta di prodotti ad alto isolamento termico che uniscono eleganza e comfort a un design unico e impeccabile.
Le finestre sono:
- ad oblò ad anta fissa;
- a battente;
- a due ante con apertura a battente;
- ad arco con sopraluce;
- ad arco fissa;
- ad arco a vasistas;
- ad arco a due battenti incernierati su montante centrale.
La scheda
Progettista: Michele de Lucchi
Imprese: Ediltecno Restauri; Impresa Costruzioni Grassi & Crespi
Luogo: Milano
Foto: Studio de Lucchi – Bnb