Imprese edili bresciane: dinamiche, in crescita e più giovani

Gruppo tecnico di Lavoro: dietro da sinistra, Simona Cherubini, Tommaso Fornasari, Rosa Billone; in basso, Maria Elena Russo, Francesco Landriscina, Enrico Massardi
Gruppo tecnico di lavoro: dietro da sinistra, Simona Cherubini, Tommaso Fornasari, Rosa Billone; in basso, Maria Elena Russo, Francesco Landriscina, Enrico Massardi

Come ogni anno, è stato redatto un approfondito studio economico-finanziario delle imprese edili bresciane, giunto alla sua 34° edizione, che ha l’obiettivo di analizzare il comparto delle costruzioni locale, illustrando le trasformazioni che hanno interessato il settore edile locale nel periodo 2017-2021. Una novità presente nell’edizione di quest’anno è la sezione interamente dedicata al tema della sostenibilità rapportato al settore delle costruzioni.

Lo studio, recentemente presentato presso la sede dei costruttori bresciani, ha come obiettivo quello di fornire dati e informazioni presenti nel registro delle imprese della Camera di Commercio di Brescia, mediante i quali si descrivono le caratteristiche della struttura imprenditoriale, l’andamento demografico e la dinamica del settore delle costruzioni nel periodo 2017-2021 e quello di illustrare l’analisi delle condizioni di economicità delle imprese edili costituite come società di capitali.

Il lavoro nasce dalla collaborazione tra Ance Brescia, la Camera di Commercio di Brescia e l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia. Al gruppo di lavoro partecipano Enrico Massardi per Ance Brescia, Maria Elena Russo per la Camera di Commercio e i dottori commercialisti, Patrizia Apostoli, Rosa Billone, Simona Cherubini, Davide Felappi, Tommaso Fornasari, Mario Gaburri, Francesco Landriscina, Diego Rivetti, Grazia Savelli e Giovanni Simonelli per l’Ordine di Brescia.

L’indagine statistica sulla struttura imprenditoriale delle imprese edili prende a riferimento le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Brescia, appartenenti al settore F Costruzioni, ripartito nelle tre divisioni: F41 Costruzione di edifici, F42 Ingegneria civile, F43 Lavori di costruzione specializzati, secondo l’attuale classificazione delle attività economiche Ateco 2007, indipendentemente dalla forma giuridica assunta.

La variabile “costante” della sostenibilità

A partire da questa edizione nell’analisi è stata inserita una sezione dedicata alla sostenibilità delle imprese edili, argomento che sta assumendo sempre maggiore centralità negli assetti organizzativi delle imprese di costruzione e che, in prospettiva, diverrà altrettanto importante rispetto all’informazione finanziaria, in quanto le attività svolte possono impattare in modo significativo sull’ambiente e sulla comunità di riferimento.

La direttiva 2022/2464/Ue introduce, infatti, una nuova disciplina sulle informazioni di sostenibilità, che sostituisce la precedente disciplina sulle informazioni di carattere non finanziario (direttiva 2014/95/Ue).

L’ambito di applicazione della direttiva si amplia, riguardando non solo gli enti di interesse pubblico con più di 500 dipendenti, ma anche tutte le imprese quotate, incluse le Pmi quotate, e tutte le imprese grandi. La disciplina si applica anche alle imprese non europee che generano un fatturato netto di 150 milioni di euro nell’Ue e che hanno almeno una filiale o una succursale nell’Ue.

La direttiva prevede un’applicazione scaglionata in base alle dimensioni dell’impresa:

  • a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2024 (con report da pubblicare nel 2025) per le grandi imprese e i gruppi con più di 500 dipendenti;
  • a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2025 (con report da pubblicare nel 2026) per le grandi imprese e i gruppi con più di 250 e meno di 500 dipendenti;
  • a partire dagli esercizi che iniziano dal primo gennaio 2026 (con report da pubblicare nel 2027) per le piccole e medie imprese quotate, con possibilità di rinuncia volontari (opt-out) fino al 2028;
  • a partire dagli esercizi che iniziano il primo gennaio 2028 (con report da pubblicare nel 2029) per le imprese di paesi terzi con fatturato netto superiore a 150 milioni nell’Ue se hanno almeno una filiale o succursale nell’Ue che supera determinate soglie.

Ancora molto poche le aziende edili della provincia di Brescia che redigono il report di sostenibilità su base volontaria e i pochi esempi disponibili presentano una panoramica delle attività svolte dalle aziende in termini di sostenibilità, con un focus particolare sulla riduzione delle emissioni di CO2 e l’adozione di comportamenti rispettosi del pianeta. Le aziende dichiarano di aver adottato una strategia di sviluppo sostenibile, basata sulla riduzione delle emissioni di CO2, l’efficienza energetica, la gestione responsabile delle risorse naturali e l’adozione di pratiche etiche e trasparenti.

L’andamento 2017-2021

All’inizio del quinquennio esaminato ovvero nel 2017 il settore delle costruzioni bresciano contava 18.336 imprese iscritte al Registro imprese di Brescia e quasi 37.400 addetti. Il percorso di riduzione della base imprenditoriale è proseguito fino a tutto il 2019, anno in cui il numero delle imprese edili si è attestato a 17.919 unità ovvero il minimo storico, mentre sotto il profilo occupazione si assiste a una ripresa.

Trasformazioni: crescono le società di capitale

Tra le trasformazioni vissute dal settore delle costruzioni, nell’ultimo quinquennio, va segnalato l’aspetto organizzativo delle imprese attraverso la forma giuridica scelta. Si è assistito infatti alla diffusione di forme organizzative più strutturate, che si sono sostituite alle forme più semplici.

Si tratta di un fenomeno che, pur scontando gli effetti dei cambiamenti normativi (con l’introduzione nel nostro ordinamento di forme semplificate di società di capitale), è da considerarsi indicativo di un’evoluzione del sistema verso forme più sofisticate d’impresa.

Tra il 2017 e il 2021 l’espansione delle società di capitali (+14,7%) ha aumentato il peso delle stesse all’interno della struttura organizzativa: nel 2017 incidevano per il 25% per aumentare al 28,7% nel 2021.

Nel dettaglio, il 74% delle società di capitali, a fine 2021, rimane composto dalle srl ordinarie, cresciute nel periodo osservato del 13,4%, le società a responsabilità limitata semplificata raggruppano il 12,9% e con socio unico il 12%. Le spa rappresentano una minoranza (0,9%), nello spesso periodo hanno segnato importante arretramento (11,8%).

La ditta individuale si mantiene la forma più scelta per fare impresa nel settore delle costruzioni, ma nell’ultimo decennio è diminuita progressivamente. A fine 2021 si contano 10.652 ditte individuali, il 3,3% in meno in confronto al 2017. Lo stesso periodo è stato caratterizzato dalla costante riduzione delle società di persone. Sono poco più di 2.100 le società di persone a fine 2021, il 12,8% in meno rispetto al 2017.

L’avvio di nuove realtà imprenditoriali e, soprattutto, l’aumento dell’occupazione nelle im- prese esistenti che ha caratterizzato il periodo osservato hanno avuto effetti significativi: le imprese di grandi dimensioni (50 addetti e più) nel 2021 sono cresciute sul 2020 atte- standosi allo 0,5% del totale delle imprese del settore (era lo 0,4% nel 2017); le medie im- prese (10-49 addetti) incrementano la loro base sul 2020 contando il 5,5% delle imprese edili (erano il 4% nel 2017).

Le imprese con un solo addetto sono passate dal 62,8% del 2017 al 61,4% del 2021. Le imprese con 2-9 addetti mantengono stabile la loro quota attestandosi al 32,6% del totale.Società di capitali attive nel quinquennio 2017-2021

Crescono le imprese giovani e quelle gestite da giovani stranieri

Tra i fattori rappresentativi dell’evoluzione del settore delle costruzioni meritano attenzione aspetti quali la partecipazione dei giovani e la presenza straniera nel sistema delle imprese edili bresciane.

Nel 2021 le imprese gestite da giovani (sotto i 35 anni) sono tornate a crescere (+4,6% sul 2020). È un dato significativo che palesa il ritornato interesse dei giovani verso il settore edile, settore che ha visto in dieci anni diminuire di oltre il 50% il numero di imprese gestite da under 35. Nell’ultimo quinquennio, sono passate da 1.691 a fine 2017 a 1.422 nel 2021. Ne deriva che nel 2017 otto imprese su 100 operanti nelle costruzioni era gestito da under 35, nel 2021 la quota è calata al 7,8%.

Nel periodo osservato le imprese gestite da stranieri sono diventate una parte strutturalmente significativa del settore stesso. Le imprese gestite da stranieri sono, a fine 2021, 3.169 pari al 17,3% delle imprese edili bresciane, nel 2017 erano 2.860 e raggruppavano il 15,6% del totale.

Cresce lo sviluppo economico del comparto

In termini di valore di produzione le società capitali della provincia esaminate rappresentano il 3,32% del valore nazionale e il 12,80% di quello regionale. Brescia da sola produce valore come l’intera Sicilia o come il Trentino-Alto Adige. Mentre a livello regionale la Lombardia è in testa seguita da Lazio, Veneto ed Emilia Romagna.

Dati, quest’ultimi, collegati sia agli incentivi fiscali, ma anche al forte incremento del prezzo delle lavorazioni edili tra l’inizio del 2020 e la fine del 2021. Divario generato dall’aumento dei prezzi delle materie prime a causa della crescente richiesta e della forte influenza delle dinamiche politiche nazionali e internazionali.

Su tutti i materiali l’incertezza derivante dalla situazione emergenziale ha portato un incremento costante di quasi tutte le lavorazioni edili, con un conseguente rincaro del costo medio del cantiere edile tipo di nuova realizzazione di immobile residenziale di circa il 17,79%.

In merito all’incremento delle materie prime sul mercato bresciano in particolare, fra il 2020 e il 2021, si segnala l’aumento delle materie ferrose lavorate con un incremento del 75,86% del ferro tondo per cemento, dell’85,68% della rete elettrosaldata e del 74,54% delle travi.

Una variazione strettamente collegata sia alle grandi commesse che hanno accentrato la domanda su nazioni come la Cina e Stati Uniti d’America sia a dinamiche politiche e concorrenziali che hanno portato all’apposizione, soprattutto da parte dell’America, di particolari dazi.

Altre lavorazioni hanno avuto incrementi dovuti a dinamiche nazionali, come per esempio il Superbonus, in cui l’offerta è stata condizionata dalla combinazione tra una normativa poco chiara e il boom della domanda. Ne sono chiaro segno l’incremento del prezzo degli isolamenti a cappotto (+33,56%), ponteggi (+69%), serramenti in pvc (+27%), tinteggiatura esterni (+12,17%).

I commenti

Da sinistra: Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia; Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia e Fabio Rizzinelli, vicepresidente di Ance Brescia.
Da sinistra: Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia; Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia e Fabio Rizzinelli, vicepresidente di Ance Brescia.

Fabio Rizzinelli | Vicepresidente Ance Brescia

L’indagine di quest’anno, oltre a confermare quel dinamismo imprenditoriale che tanto caratterizza il nostro territorio, rappresenta chiaramente quanto l’edilizia abbia saputo cogliere le opportunità, come i bonus fiscali, per trasformarle in una leva di crescita. Fattore quest’ultimo che ha messo in luce tematiche strategiche per il futuro come la sostenibilità e per il quale le imprese si stanno attrezzando per poterlo applicare e generare valore sociale, qualitativo ed economico”.

Severino Gritti | Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Brescia

L’economia non è una scienza esatta, ma è attraverso i numeri che possono essere letti i fenomeni evolutivi delle imprese e la tematica della sostenibilità è argomento chiave che riguarda anche il bilancio finanziario. I punti da valutare sono innumerevoli e occorre, per tale ragione, trovare dei parametri di misurazione, che non possono ridursi in schemi “uguali per tutti”, ma devono saper esprimere il vero valore aggiunto dato da un processo di organizzazione lungo e complesso”.

Roberto Saccone | Presidente Camera di Commercio di Brescia

Il settore delle costruzioni ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita complessiva della nostra economia nell’ultimo biennio. Circa un terzo dell’incremento del Pil, infatti, è attribuibile all’edilizia grazie alle ottime performance registrate. Il settore oggi è in prima linea nella sfida principale della sostenibilità che trasformerà il mercato e produrrà un impatto straordinario, spinto anche dalle normative europee. Occorre dunque organizzarsi per far fronte al futuro”.

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