Il nuovo Parco della Cultura Urbana di Verona: il progetto vincitore

A fine 2019 l’amministrazione comunale di Verona ha indetto un concorso di idee in due fasi per la progettazione del nuovo Parco della Cultura Urbana, da inserirsi nell’area adiacente a Porta San Zeno, compresa tra le piscine comunali e il Circolo del Tennis.

Il tratto peculiare del sito di progetto è l’adiacenza al complesso monumentale del sistema fortificatorio cittadino, un’opera che si estende nello spazio, con uno sviluppo lineare di oltre 9 chilometri e circa 100 ettari di torri, rondelle, bastioni, fossati e terrapieni. E, nel tempo, abbracciando lo sviluppo urbano nell’arco dei primi 2 mila anni di vita della città. La ricchezza architettonica e paesaggistica del sistema difensivo costituisce un esempio unico in Europa di città fortificata per la complessità e la stratificazione storica di tutte le epoche, così come per lo stato di conservazione quasi integrale di tutte le fasi storiche, condizione che è valsa a Verona l’inclusione nella lista dei patrimoni mondiali Unesco.

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Il progetto Parco della Cultura Urbana di Verona di Gian Arnaldo Caleffi

Gian-Arnaldo-Caleffi-ARCHITERNel luglio 2020, un team di professionisti coordinato da Gian Arnaldo Caleffi (Architer), ha vinto il primo premio, superando altre quattro proposte selezionate per il secondo grado della competizione, e aggiudicandosi l’affidamento della progettazione definitiva, esecutiva e direzione lavori. >> LEGGI L’INTERVISTA

L’area di progetto presenta un intenso grado di frammentazione spaziale, indeterminatezza degli ambiti e modesta qualità architettonica dei manufatti, fattori che hanno determinato nel tempo uno stato di degrado. Nel progetto vincitore, l’accesso dal viale Colonnello Galliano è definito da una serie alternata di terrapieni armati e gabbie metalliche riempite con rocce ed essenze rampicanti.

Il disegno del parco è caratterizzato dalla presenza di aree tematiche ovali, definite da finiture e materiali diversi, che suggeriscono usi specifici senza condizionarne la fruizione, la quale rimane aperta e inclusiva. La forma ovale, già presente come vasca per la raccolta delle acque, diventa il paradigma morfologico per leggere e reinterpretare la condizione spaziale del luogo.

Questa forma è ripresa come matrice geometrica per l’allestimento della pista di skateboard e le aree dedicate all’arrampicata, alla slackline, al parkour e alle esibizioni di artisti di strada.  Un percorso sinuoso si dipana tra queste aree tematiche e il suolo erboso, pulito dalle superfetazioni recenti, portando l’utente alle due strutture mobili dedicate ai servizi igienici e alla ristorazione.

Grande attenzione è posta sul tema dell’accessibilità, portando i progettisti verso scelte di dettaglio mirate alla massima inclusione sociale e partecipazione cittadina. Il sistema di illuminazione recepisce ed implementa le linee guida del relativo piano redatto per le Mura Magistrali proponendo, nelle parti vicine a via Colonnello Galliano, un’intrigante struttura metallica alberiforme.

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L’area tra Porta Palio e Porta San Zeno

Il primo grado di concorso comprendeva tutta l’area tra Porta Palio e Porta San Zeno, chiamando i partecipanti a esprimersi su un ambito urbano più ampio, che includeva gli storici manufatti difensivi.

In entrambe le proposte presentate dal gruppo vincitore, tra cui si annovera anche la partecipazione di Lino Vittorio Bozzetto, tra i maggiori esperti di architettura militare storica, emerge la profonda conoscenza storico-culturale dell’opera fortificatoria per il suo significato originario: una eccezionale unità complessa identificata, come descritto nella relazione che accompagna le tavole, in «opere murarie, opere di terra e spazi di pertinenza e vuoti prospettici».

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È proprio dal riconoscimento di queste importanti risorse che il progetto si radica a una delle anime più importanti, forse meno note, di Verona, che è lo straordinario apparato difensivo. In entrambe le fasi della competizione, leggiamo chiaramente l’obiettivo di valorizzare i grandi spazi aperti esistenti dei valli, favorendo la percezione progressiva degli elementi costituenti il parco e l’impianto architettonico fortificato per coglierli gradualmente nella loro unitarietà storica, culturale e paesaggistica.

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Il rapporto spaziale tra la determinazione di forme urbane, atte a ospitare gli usi a vocazione sportiva proposti dal bando, e la valorizzazione percettiva dell’opera fortificatoria, è il motivo ricorrente del progetto: la sua invisibile, ma non per questo meno importante, struttura profonda. Da questa relazione dialettica prende forma l’idea progettuale che ha convinto la giuria e che restituirà alla città uno spazio pubblico per tutti, attento alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale e alle esigenze sociali della contemporaneità.

Siamo fiduciosi che l’esperienza urbana che ne deriverà, assolutamente innovativa rispetto al contesto veronese, proietterà il Parco della Cultura Urbana in una dimensione culturale di ampio respiro nel panorama internazionale.

di Gerardo Semprebon, Politecnico di Milano (da YouBuild n.18)

 

LA SCHEDA
Luogo: Verona
Committente: Comune di Verona
Progetto: ATI: Architer srl di Verona (Gian Arnaldo Caleffi, Antonio Biondani, Federico Baruffaldi, Enrica Nicito, Michele Braggio) con Studio Arch. Lorenzo Agosta di Verona (Lorenzo
Agosta, Maria Vittoria Agosta); Studio Arch. Lino Vittorio Bozzetto di Peschiera del Garda, VR (Lino Vittorio Bozzetto); Studio Arch. Stefano Maurizio di Venezia (Stefano Maurizio); Studio Variara di Verona (Giusto Variara); Dabster srl di Verona (Giorgio Grezzani, Alessandro Bartolozzi, Andrea Redaelli, Alessio Girelli)
Consulenza Geologia Tecnica e Ingegneria Ambientale: Cristiano Tosi
Computo: Emiliano Leardini
Anno: 2020
Area: 6.200 mq
Web: www.architer.it
Disegni: courtesy di Architer srl ©

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